La storia dell’arte del Novecento custodita in una preziosa collezione a Milano. Il video
Tra le mura di Palazzo Stelline a Milano sono conservati capolavori dell’arte del Novecento, parte della preziosa collezione di Crédit Agricole, ora visibili grazie alla mostra “Da Arturo Martini ad Andy Warhol”. Il video
Da Arturo Martini ad Andy Warhol è il titolo della mostra in corso fino al 14 dicembre 2024 presso il Refettorio delle Stelline, in Corso Magenta a Milano. L’esposizione riunisce le opere d’arte più significative provenienti dalle collezioni di Crédit Agricole Italia.
La mostra “Da Arturo Martini ad Andy Warhol” di Crédit Agricole
Andy Warhol, Arturo Martini, Max Ernst, Emilio Vedova, Renato Guttuso, Arnaldo Pomodoro sono solo alcuni degli artisti che firmano le opere in mostra, in un percorso articolato che si dipana in 500 mq di sala espositiva.
Per la prima volta, la Galleria Crédit Agricole – Refettorio delle Stelline, ospita un’esposizione permanente che si focalizza sulla storia dell’arte del Novecento. Arte, design e grafica, provenienti dalle collezioni di Crédit Agricole Italia, vanno così a comporre un racconto visivo del Secolo Breve.
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Le Ultime Cene in mostra
Focus centrale della mostra è il progetto site specific commissionato a Warhol nel 1987, quando fu chiamato a misurarsi con l’Ultima cena di Leonardo da Vinci.
Accanto a quest’opera c’è anche l’Ultima cena di Alessandro Pomi e, a pochi passi, quella vinciana, fonte di ispirazione per le altre.
Palazzo delle Stelline a Milano
Eretto nel ‘600 sulle fondamenta del monastero benedettino di Santa Maria della Stella, l’edificio che ospita la Galleria Crédit Agricole, è stato interessato da un recente restauro: Palazzo delle Stelline, con il suo equilibrio prospettico, si incastona così nel centro di Milano, come un’isola silenziosa tra il traffico urbano.
Nel grande ex refettorio, Crédit Agricole ha scelto di allestire la mostra Da Arturo Martini ad Andy Warhol, dove la Pop Art, si mescola ad arte cinetica e modulare e a quella che affronta il tema del sacro nel contemporaneo.
La disposizone delle opere non segue un criterio cronologico, ma si concentra sulla resa di ciascuna all’interno della struttura architettonica e in relazione all’illuminazione naturale e artificiale del luogo.
L’obiettivo finale è infatti quello di esaltare la collezione in tutta la sua preziosa bellezza.
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