La galleria Museo Nuova Era di Bari cambia sede e trasloca al Quartierino
È la mostra “La Nuovaera” a inaugurare un nuovo capitolo per la storica galleria fondata da Rosemarie Sansonetti con l’obiettivo di promuovere la scena contemporanea cittadina e pugliese. Il trasferimento nella zona dell’ex Caserma Rossani, dove troverà spazio l’Accademia di Belle Arti di Bari
A Bari, la galleria Museo Nuova Era, progetto nato per valorizzare l’arte contemporanea in città e sul territorio pugliese, ha avviato la sua attività quasi 35 anni or sono, proponendosi a partire dagli Anni Novanta non solo come spazio espositivo, ma anche come fucina e laboratorio creativo, luogo di confronto, atelier volto a sostenere gli scambi e la pratica collettiva.
La storia della galleria Museo Nuova Era di Bari
I numeri parlano di 240 mostre organizzate e oltre 300 artisti coinvolti, ma ben più utile per comprendere il contributo concreto del progetto alla crescita della scena artistica locale è ricordare la quantità e la qualità di relazioni propiziate dagli eventi e dalla programmazione culturale che hanno caratterizzato la storia della galleria diretta dall’artista Rosemarie Sansonetti. In Strada dei Gesuiti, nel cuore della Città Vecchia, si sono incontrati in questi anni artisti affermati ed emergenti, performer, fotografi, videoartisti e designer; ma anche critici, scrittori, musicisti, attori, e chiunque volesse partecipare alla creazione di contenuti volti a favorire, attraverso l’intreccio tra i diversi linguaggi della contemporaneità, la lettura di una società complessa come quella in cui siamo immersi. E molti sono gli artisti che negli spazi di Museo Nuova Era hanno mosso i primi passi, prima di conquistare una vetrina sulla scena italiana e internazionale.
La galleria Museo Nuova Era dalla Città Vecchia al Quartierino
Ora, per i suoi primi 35 anni – il compleanno ricorrerà a maggio 2025 – la galleria si regala una nuova sede, più spaziosa e adatta a ospitare interventi artistici su larga scala, traslocando nella zona del Quartierino, edificata negli Anni Sessanta come centro residenziale a ovest del quartiere Picone. Soggetta a un progressivo degrado, negli ultimi anni l’area è al centro di un intenso sviluppo urbanistico, non esente da polemiche circa la mancata attivazione di servizi essenziali e luoghi di incontro per i residenti dell’area (fatto salvo il giardino pubblico inaugurato in viale delle Murge all’inizio del 2024). Dopo la chiusura del Teatro Barium di via Colletta, che del Quartierino era diventato l’anima culturale per iniziativa degli attori Gianni Colajemma e Mino Barabarese, deceduti da qualche anno, la nuova sede di Museo Nuova Era, in Strada San Giorgio Martire 9, si candida dunque a diventare un importante polo di rilancio e aggregazione per il quartiere, non distante dal Conservatorio di via Cifarelli e dall’ex Caserma Rossani, in via di riqualificazione per ospitare l’Accademia di Belle Arti di Bari (con la trasformazione dell’originale Piazza d’Armi centrale in una Piazza d’Arti in forma di giardino che evoca i paesaggi pugliesi).
La mostra “La Nuovaera” inaugura la nuova sede al Quartierino
La mostra La Nuovaera, inaugurata lo scorso 23 novembre e visitabile fino all’11 gennaio 2025, segna l’inizio di questa nuova fase, riunendo le opere di 44 artisti che hanno accompagnato la storia della galleria, per una ricognizione dell’arte barese che tiene insieme diversi linguaggi e spazia tra le generazioni e le esperienze visive più disparate.
Autofinanziatasi fin dagli esordi, Museo Nuova Era – già più volte in passato alle prese con un cambio di sede – guida l’attività dei pochi spazi indipendenti sopravvissuti alla chiusura delle gallerie storiche della città, con l’obiettivo di alimentare e sostenere la scena artistica indipendente. E in questi termini, la decisione di spostarsi al Quartierino non deve essere letta come un decentramento, ma come il desiderio di “centrarsi altrove”, in una zona a minore vocazione turistica ma a più accentuato temperamento artistico. Il nuovo spazio si articola in più ambienti, tra interno ed esterno, e consentirà un approccio transmediale ancora più marcato e sperimentale, con la possibilità di accogliere installazioni digitali, video e progetti multimediali in sinergia con opere più tradizionali, offrendo esperienze immersive e interattive. Nel futuro della Nuova Era, inoltre, si profila l’intensificazione delle collaborazioni con altre istituzioni culturali e accademiche, per creare una rete culturale che possa arricchire l’offerta artistica di Bari.
Livia Montagnoli
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