A Milano la grande artista Grazia Varisco disegna gioielli: prototipi storici e nuove produzioni

Figura di primo piano dell’Arte Cinetica e Programmata Varisco presenta per la prima volta presso Babs Art Gallery una selezione di sculture da indossare, alcune provenienti dal suo archivio altre realizzate appositamente per l’occasione

È un punto di riferimento, a Milano e non solo, per i gioielli d’artista Babs Art Gallery, che dopo le ultime mostre dedicate a Faust Cardinali e Loris Cecchini, dal 5 dicembre 2024 al 25 febbraio 2025 ospita i gioielli-scultura di Grazia Varisco (Milano, 1937), figura di primo piano dell’Arte Cinetica e Programmata, che presenta per la prima volta una selezione di sculture da indossare, tra prototipi storici e nuove produzioni realizzate appositamente per l’occasione.

I gioielli-scultura di Grazia Varisco

L’esposizione, intitolata A nodo mio, permette di rivelare al pubblico un lato inedito della ricerca artistica di Varisco. I suoi gioielli, infatti, raccontano un dialogo continuo tra forma, spazio e movimento, frutto di un approccio che unisce sperimentazione e poesia visiva. Grazia Varisco ha iniziato a esplorare il mondo del gioiello negli Anni Ottanta, ispirandosi al gusto per il caso e per il gioco che caratterizza tutta la sua produzione, mentre i materiali utilizzati – dall’oro e dall’argento fino ad alluminio e rutenio – sono trasformati in forme leggere e dinamiche.

In mostra le opere di Grazia Varisco tra prototipi storici e nuove produzioni

In particolare in mostra si segnala l’opera A nodo mio (da cui prende il titolo l’intera esposizione), due collane e due orecchini in edizione limitata, dove sottili lamine metalliche si intrecciano con equilibrio, evocando le linee delle celebri sculture Meridiane del 1974. Inoltre, altre creazioni, come Plié demi-plié o la collana Tre più tre, si rifanno a elementi cardine della sua ricerca, omaggiando la danza, la tridimensionalità e l’armonia geometrica, riportando alla memoria degli Gnomoni (1975 – 1982) e delle Extrapagine (1974 – 1982).

Grazia Varisco: “l’ispirazione nasce dal fare con le mani”

Ma la mostra non si limita ai gioielli: alle pareti della galleria sarà esposta una selezione di opere grafiche e scultoree che permettono di cogliere la continuità di pensiero tra le diverse espressioni artistiche di Varisco. “I miei progetti sono fortemente interconnessi tra loro, spesso uno ha in sé l’idea germinativa del successivo: l’ispirazione nasce dal fare con le mani, l’approccio progettuale si fa gestuale, manuale e materico. Il pensiero certamente vince e determina tutti gli sviluppi, ma è il fare che permette l’elaborazione. Il tatto è un senso fondamentale, ho sempre invitato lo spettatore a ‘toccare’ le opere con le mani”, spiega l’artista. Infine, un catalogo con un testo critico di Paola Stroppiana offrirà una chiave di lettura approfondita della ricerca di Varisco e del suo rapporto con il gioiello.

Caterina Angelucci

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Caterina Angelucci

Caterina Angelucci

Caterina Angelucci (Urbino, 1995). Laureata in Lettere Moderne con specializzazione magistrale in Archeologia e Storia dell’arte presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dal 2018 al 2023 si è occupata per ArtsLife di contenuti e approfondimenti per la sezione…

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