È morta Anna Valeria Borsari, pioniera dell’arte site-specific

Artista e fotografa concettuale, il suo originale itinerario artistico, avviato nella seconda metà degli Anni Sessanta, ha attraversato cinque decenni di storia culturale italiana. Scompare a 81 anni

Si è spenta alle prime ore del mattino, lo scorso 7 dicembre 2024 a Milano, Anna Valeria Borsari. Classe 1943, aveva 81 anni. Bolognese d’origine, a partire dagli Anni Settanta Borsari si è distinta per la sua prima ricerca fotografica di stampo analitico, attirando l’attenzione della critica e la collaborazione di alcune importanti gallerie del tempo, dalla Galleria del Cavallino di Venezia, allo Studio G7 di Bologna, alla Galleria Schema di Firenze.
Col passare del tempo, il linguaggio e la ricerca dell’artista sono maturati, trovando la loro massima espressione in sperimentali opere site-specifc che si relazionavano con l’ambiente attraverso installazioni e azioni performative.

Anna Valeria Borsari: la vita 

Anna Valeria Borsari è nata a Bazzano, in provincia di Bologna, dove sua madre si era rifugiata per evitare i bombardamenti sulla città nell’agosto del 1943. Sin da piccola aveva dato dimostrazione di essere portata per il disegno e la pittura, tuttavia la famiglia aveva indirizzato la figlia verso studi umanistici, dal liceo classico alla Facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Bologna. 

Fu grazie ad un corso di Estetica che Borsari ebbe modo di conoscere Luciano Anceschi, filosofo e fondatore della rivista Il Verri, iniziando poi a frequentare il gruppo dei suoi allievi, tra cui Alessandro Serra, Diego Bertocchi e Renato Barilli, suo assistente, che l’ha introdotta nell’ambiente artistico della città. Laureatasi con una tesi su André Malraux, vinse una borsa di studio e, nel 1970, ha vestito i panni di docente di Filologia romanza presso l’Alma Mater dell’Università di Bologna. Successivamente, a seguito di un grave problema di salute, Anna Valeria Borsari decise che era arrivato il momento di porre le basi per una famiglia e di iniziare a svolgere tutte quelle attività artistiche che da sempre l’avevano affascinata, approfondendo le tematiche dell’identità e delle percezioni umane. 

Valeria Anna Borsari e l’arte come pratica sociale

Dopo essere stata docente all’Università di Bologna, Borsari ha deciso di dedicarsi completamente all’arte e dal 2006 si era trasferita a Milano, dove con alcuni artisti, tra cui Ferdinando Mazzitelli, Giancarlo Norese, Marco Vaglieri e Amedeo Martegani, aveva dato vita all’Associazione “Ar.Ri.Vi—Archivio Ricerca Visiva”, che prese forma in uno spazio indipendente dedicato al dibattito sulle arti contemporanee. Un progetto nodale anche ai fini della sua pratica artistica che non ha mai considerato disgunta dalla collettività, rivendicandone il valore sociale. Ad avvalorare questo concetto sono i diversi progetti dedicati ai malati psichiatrici e alla loro emarginazione nella società, come Percorso Vita (altra associazione da lei fondata nel 1997) e Manifestazione.

3. Anna Valeria Borsari, Spaccato Urbano, via Anfiteatro 7, Milano (1999)
3. Anna Valeria Borsari, Spaccato Urbano, via Anfiteatro 7, Milano (1999)

Anna Valeria Borsari e l’arte site-specific

Tra le celebri opere di Anna Valeria Borsari si ricorda quella realizzata nell’alveo del fiume Reno nel 1982, Donna isola e ponte, dove una figura antropomorfa ricavata dallo spostamento di terra e sassi, veniva lentamente riassorbita dall’ingrossarsi del corso d’acqua e dagli agenti naturali. A questa si aggiunge Spaccato urbano con cui, una mattina del marzo 1999, colse di sorpresa i passanti di Via Anfiteatro a Milano, appendendo anonimamente sui muri scrostati di un palazzo bombardato (e mai ricostruito) due piccoli ritratti a olio di una donna e di un uomo che si guardavano.
L’ultimo progetto, invece, risale all’aprile di questo anno con April is the cruellest month, pensata per gli spazi della Biblioteca di Filosofia dell’Università degli Studi di Milano, offrendo agli studenti e al pubblico una riflessione sui drammatici effetti della guerra.

La fortuna critica di Anna Valeria Borsari

Molti i critici che nel corso degli anni si sono occupati del suo lavoro. Di lei hanno scritto: Romana Loda, Mario Diacono, Giovanni Maria Accame, Adalgisa Lugli, Luciano Anceschi, Claudio Cerritelli, Omar Calabrese, Filiberto Menna, Roberto Daolio, Giulio Giorello, Elio Grazioli, Angela Madesani, Paolo Fabbri, Gabi Scardi, Emanuela De Cecco, Anna Daneri, Alessandra Pioselli, Gigliola Foschi, Francesco Tedeschi, Giorgio Zanchetti, Sara Fontana, Iolanda Ratti, Silvia Paoli, Federica Boragina, Giulia Kimberly Colombo.
Non solo, nel 2021 il Museo del Novecento di Milano le dedicò un’importante mostra monografica, Anna Valeria Borsari. Da qualche punto incerto, riportando l’attenzione sull’artista proponendo in mostra due tra le sue opere più significative, Icaro (1976) e Autoritratto di una stanza (1977), che sono poi state donate al Museo. 

Valentina Muzi 

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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