Gli spazi onirici di Lily Wong sono in mostra a Milano
Rotoli di carta, colori brillanti e gesti sospesi caratterizzano le opere dell’artista, per la sua prima mostra italiana alla Galleria Poggiali di Milano
Lily Wong (Seattle, 1989) è un’artista statunitense di origine asiatica che, con i suoi dipinti, fa da ponte tra la cultura orientale e quella occidentale. Questi nuovi lavori, raccolti in un’esposizione presso la Galleria Poggiali dal titolo The Echo’s Return, vedono le figure muoversi in spazi onirici, dove le gestualità sospese e le ambientazioni divise tra realtà e sogno investono lo spettatore e gli permettono di trovare significati sempre nuovi.
Le storie non lineari di Lily Wong
Il supporto preferito dell’artista per i suoi dipinti è la carta, qui utilizzata in rotoli nelle opere di grande formato. Il richiamo alla tradizione orientale, dove i rotoli venivano usati sia in orizzontale che in verticale, è evidente ma qui viene rinnovata proponendo storie dal finale aperto in un formato che richiama alla linearità della visione. La narrazione sembra estendersi oltre il confine del rotolo grazie alla ripetizione di alcune figure che si ritrovano nei diversi dipinti, di modo da rendere fruibili le opere sia come pezzi singoli che parte di una storia globale.
Colori vivi e figure nude nelle opere di Lily Wong a Milano
La brillantezza dei colori, ottenuta da stesure sovrapposte di acrilico, rende i dipinti vivi e pulsanti che assieme alle figure nude, per sottolinearne la loro vulnerabilità, accompagnano lo spettatore in un viaggio che vuole portare alla esplorazione delle emozioni umane.
Superando il confine del rotolo, l’artista suggerisce la fluidità del tempo, un movimento continuo che esemplifica l’eterna ricerca dell’essere umano.
Marco Saporiti
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