A Bolzano il Museion punta sull’arte come strumento sociale per il suo 2025
Dedicato a esplorare il potenziale dell’arte come strumento di resistenza non violenta e forza di benessere collettivo, il programma dell’istituzione della provincia autonoma del Trentino-Alto Adige promuove democrazia, solidarietà ed emancipazione
Arte come resistenza urbana non violenta. È questo il claim con cui il Museion di Bolzano presenta il programma espositivo del prossimo anno, anche dedicato alle celebrazioni per i quarant’anni dalla sua fondazione. Così, con la nuova linea di ricerca The Softest Hard il museo rinnova per il 2025 il suo impegno nella promozione, attraverso l’arte, della democrazia, della solidarietà e dell’emancipazione nei contesti urbani e sociali.
Il Museion e l’arte come strumento di trasformazione sociale
“Vediamo l’arte come forza di benessere, resistenza e responsabilità collettiva. Attraverso mostre stimolanti, voci emergenti e collaborazioni, continueremo a incoraggiare le generazioni future a plasmare la cultura e lo spazio urbano”, spiega il direttore Bart van der Heide, invitando a vedere l’arte quale forma di attivismo urbano, capace di agire come pratica responsabile e strumento di trasformazione culturale.
L’anno chiave del Museion
Il 2025 sarà, dunque, un anno chiave per il Museion che, oltre a presentare mostre di rilievo e numerose e inedite iniziative, si pone come punto di riferimento per la sperimentazione culturale e lo scambio intergenerazionale. Infatti, grazie alla partnership con Unibz e il Master FOAM (Future of Art Museums), il museo promuove la formazione delle nuove generazioni di professionisti del settore, mentre il Museion Art Club Forum rimane uno spazio aperto alle subculture, ospitando eventi di musica sperimentale, poesia e performance.
Le mostre in programma al Museion
Tra i progetti espositivi, la collettiva Graffiti, in programma per la primavera, che racconta l’evoluzione della pratica attraverso le opere di oltre 50 artisti internazionali, mentre l’autunno vedrà la prima retrospettiva europea dell’artista Nicola L., le cui opere affrontano temi di femminismo e antirazzismo. Quest’ultima sarà realizzata in collaborazione con il Camden Art Centre di Londra, il Frac Bretagne di Rennes e la Kunsthalle Wien. E parallelamente, il museo valorizzerà la propria collezione con iniziative come il programma Museion Academy, che approfondisce le edizioni di Francesco Conz e l’eredità Fluxus, oltre a dedicare un progetto speciale all’artista altoatesino Sven Sachsalber. Un altro importante focus sarà, poi, il primo studio completo sull’opera di Lucia Marcucci, Tutto qui?, sviluppato insieme ad Ar/Ge Kunst e sostenuto dall’Italian Council.
Quarant’anni di Museion
Inoltre, il 13 settembre Museion e Transart – la rassegna multidisciplinare sempre con base a Bolzano che coniuga musica, danza, performance, arti figurative e non solo – collaboreranno per celebrare i quarant’anni di attività del museo e i venticinque di Transart Festival con un evento di 24 ore. Le porte del museo, infatti, resteranno aperte per un’intera giornata, in un simbolico richiamo all’iconica inaugurazione avvenuta nel 2008 della sede attuale: “È un invito aperto a tutte e tutti per vivere un’esperienza unica che intreccia arte, comunità e l’energia straordinaria che definisce Museion come moltiplicatore culturale a Bolzano e oltre”, conclude Bart van der Heide.
Caterina Angelucci
Libri consigliati:
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati