Balloon Museum: 3 motivi per visitare la mostra Euphoria – Art is in the Air 

Alla Nuvola dell’Eur di Roma, è in corso “Euphoria – Art is in the Air”, la nuova mostra di Balloon Museum visitabile fino al 30 marzo 2025. Ecco il video

Che vi piaccia o no, a Roma è tornato il Balloon Museum con una nuova sorprendente mostra dal titolo Euphoria – Art is in the Air. Dopo Let’s Fly, Pop Air ed EmotionAir, le mostre che hanno conquistato il pubblico di Europa, America e Asia, l’evento dedicato all’inflatable art e non solo, torna nella Capitale con una grande mostra interattiva di arte contemporanea.

Curata da Valentino Catricalà e prodotta da Lux Entertainment, Euphoria ha aperto i battenti lo scorso 20 dicembre e resterà visibile fino al prossimo 30 marzo, per poi approdare al Grand Palais di Parigi. Ma perché è un evento da non perdere? Ci sono 3 buoni motivi. 

1 – Il Balloon Museum è divertente 

Non è cosa da poco, ma Balloon Museum si conferma un format divertente e sorprendente, adatto ad un pubblico di diverse età. La sua proposta ibrida, a metà tra arte, edutainment e molto “instagrammofila” rende Euphoria un’attrazione trasversale e ultra-pop.

Le installazioni interattive inducono tutti, ma proprio tutti a lasciarsi andare, a sperimentare, a cedere alla tentazione del selfie, a sorridere ed emozionarsi. 

2 – Euphoria ospita 20 opere d’arte 

Carsten Höller, Philippe Parreno, Martin Creed, Marta Minujín, Hyperstudio, Rafael Lozano-Hemmer, Ryan Gander, A.A. Murakami, Karina Smigla-Bobinski, Cyril Lancelin, Camille Walala, Philip Colbert, Quiet Ensemble, SpY, Nils Völker, Sun Yitian, MOTOREFISICO e Alex Schweder: sono queste le numerose firme delle opere ospitate in Euphoria – Art is in the Air.

Si tratta di artisti, creativi e designer di diversa provenienza, anagrafe e stile, che portano installazioni, anche site-specific, legate al tema del gonfiabile e non solo. 

3 – Il pubblico è il vero protagonista 

Che vogliate giocare o semplicemente osservare la mostra, al Balloon Museum la parola d’ordine è “interagire”. Prendendo in prestito le parole del curatore Catricalà, sappiate infatti che “Ogni opera invita a un dialogo che trascende il materiale stesso e si fa veicolo di riflessione e cambiamento”.

Senza svelare troppo – sebbene il video riveli già molto – varcando la soglia di Euphoria, ciascuno di voi sarà protagonista, attivatore di ogni installazione e tocco finale di un’idea congegnata per essere liberamente interpretata e fruita da chiunque abbia voglia di mettersi ancora alla prova.

Roberta Pisa 

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Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

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