A Cortina d’Ampezzo nasce il primo Museo diffuso della letteratura delle Dolomiti

Diciotto cartelli installati in centro città, sulle piste da sci e lungo i sentieri più suggestivi delle Dolomiti ampezzane, per ricordare quanti scrittori, sceneggiatori, artisti siano rimasti affascinati da Cortina e dal suo territorio. Un modo intelligente per raccontarne la storia e l’identità

Nella Cortina che sulle cronache rosa e tra i profili degli influencer più seguiti fa fatica a emanciparsi dallo stereotipo di destinazione del lusso e divertimento senza troppa sostanza, c’è in realtà molto di cui parlare. La cittadina veneta circondata dalle Dolomiti ampezzane si prepara a ospitare, nel 2026, i Giochi Olimpici invernali in condivisione con Milano. E nel frattempo lavora per consolidare la propria identità culturale. Aiuta ricordare, in tal senso, l’iniziativa Sentieri d’arte, rassegna artistica che ha preso il via da qualche anno a questa parte lungo i cammini di montagna che attraversano l’area, rinnovandosi ogni estate con nuove installazioni ambientali. Ma, soprattutto, il longevo festival internazionale della letteratura, ideato da Francesco ChiamuleraUna montagna di libri, che al tempo stesso racconta la bellezza del paesaggio ampezzano, in un incontro tra autori e pubblico, laghi, fiumi, prati, montagne.

Cortina d’Ampezzo tra libri, poesie e cinema

Scoperta dal turismo internazionale alla metà dell’Ottocento, Cortina è da quasi due secoli crocevia di scrittori, storie, letterature, cinema. Lungo Corso Italia, in una sera d’autunno del 1948, Ernest Hemingway incontrò Fernanda Pivano. Dino Buzzati, assiduo frequentatore del luogo, amava più di tutte, tra le montagne di Cortina; ed Eugenio Montale dedicò una poesia al Lago del Sorapis? Le prime a “scoprire” la valle d’Ampezzo furono, però, donne come Amelia Edwards ed Elizabeth Tuckett. Più tardi molti ne sarebbero rimasti affascinati, da Saul Bellow a Goffredo Parise, Vladimir Nabokov, Alberto Arbasino, Giovanni Comisso, Alberto Moravia, Guido Piovene. E decine di altri.

Accadde a Cortina. Il Museo diffuso della letteratura delle Dolomiti

Storie che ora si ritrovano condensate, e diffuse nei luoghi più significativi del centro della città e della valle che la ospita, nell’iniziativa Accadde a Cortina (dal titolo di un racconto di Parise), primo Museo diffuso della letteratura delle Dolomiti. Un percorso di segnaletica letteraria che dispensa le parole (in italiano e inglese), tra gli altri, di Buzzati, Montale, Hemingway, Bellow, Rigoni Stern, Edwards, Forster, Commisso, Montanelli dedicate alle montagne di Cortina, attraverso 18 cartelli in acciaio corten installati nello spazio pubblico – da Corso Italia alla ciclabile delle Dolomiti, dalle piste da sci delle Tofane ai più impervi sentieri di montagna, tra rifugi storici come il Vandelli e il Palmieri – associati ciascuno a una particolare memoria, E connessi tra loro grazie a un archivio digitale in audiovideo, accessibile a tutti, disponibile sempre.
Il progetto si deve proprio a Francesco Chiamulera, che ha partorito l’idea nell’alveo del festival Una montagna di libri (ora nel bel mezzo della sua edizione invernale 2024/2025). 

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Accadde a Cortina, il museo diffuso della letteratura delle Dolomiti

I luoghi, gli autori e le parole di Accadde a Cortina

L’intuizione all’origine è semplice e punta sul potere evocativo delle parole: consentire a chiunque di partecipare alla gestazione di libri, poesie e canzoni, sceneggiature di film, laddove le storie hanno preso forma. Accanto alle parole degli autori – riflessioni sulla natura, il paesaggio, le persone delle Dolomiti – alcuni testi descrittivi redatti per il museo diffuso raccontano la storia dei luoghi dove si incontrano i cartelli, alcuni dei quali dedicati al cinema che si è lasciato ispirare da Cortina, dalla Pantera Rosa a Vacanze di Natale, a Solo per i tuoi occhi

La piattaforma digitale di Accadde a Cortina

Trovarli tutti, in una sorta di caccia al tesoro, sarà modo per conoscere più a fondo la città, la valle ampezzana e le sue montagne, con l’ausilio della mappa digitale cui si accede tramite i QrCode presenti sui cartelli. La piattaforma online riunisce, inoltre, tutti i testi, anche nel formato audio “recitato” da grandi attori italiani. Per svilupparla si è lavorato all’insegna dell’accessibilità e dell’inclusione, pensandone la fruizione da parte di persone con ridotte abilità visive o acustiche, e riservando anche una sezione alla lingua ampezzana, appartenente al gruppo delle lingue ladine. I cartelli sono realizzati da MosaicoGroup, mentre il progetto digitale è a cura di Rebula; firma la grafica PR-A Milano.

Livia Montagnoli

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