È morta l’artista americana Pippa Garner. Il ricordo per non dimenticare cosa rappresentava
Il consumo e il genere: due pilastri della nostra società che l’americana Pippa Garner (Evanston, 1942 – Los Angeles, 2024) ha criticato con il suo lavoro, con il suo corpo e con la sua ironia. Negli Anni Ottanta si sottopose a una transizione di genere (cambiando nome da Philip a Pippa), considerandola in parte un progetto artistico […]
Il consumo e il genere: due pilastri della nostra società che l’americana Pippa Garner (Evanston, 1942 – Los Angeles, 2024) ha criticato con il suo lavoro, con il suo corpo e con la sua ironia. Negli Anni Ottanta si sottopose a una transizione di genere (cambiando nome da Philip a Pippa), considerandola in parte un progetto artistico in sé “per creare del disorientamento riguardo alla mia posizione nella società”, disse in un’intervista. Pippa Garner era anche una dei protagonisti dell’ultima mostra di Luca Lo Pinto al MACRO di Roma (Post Scriptum. Un museo dimenticato a memoria). Gli abbiamo chiesto di parlarci di lei e di quello che rappresentava.
Pippa Garner. Il ricordo di Luca Lo Pinto
Il 30 dicembre 2024 è morta Pippa Garner, dopo 82 anni di vita dentro al mondo del consumo, da artista, e fuori dal mondo dell’arte, da inventore.
Pippa è la più irregolare delle irregolari. Nasce come Philip all’ombra di un mondo in guerra come il nostro, il padre era un pubblicitario e la madre una disperata casalinga. Ha prodotto incessantemente idee profondamente ironiche e intensamente politiche. Ha cambiato sesso intendendo il suo stesso corpo come un oggetto di consumo, alterabile al pari di una macchina o di un elettrodomestico. Pippa coniuga in sé tutto ciò che oggi è più urgente, senza retorica. È militante, sexy, divertente, folle. Da uomo, da donna, da uonna.
Pippa Garner, artista outsider
Ha scelto di essere “outsider”, riflettendo sempre sulla complessità che implica lavorare tra le discipline e i generi. La pratica di Pippa coniuga illustrazioni, design industriale, arte visiva, moda, riviste, spingendosi sempre oltre i limiti. Se il mondo dell’arte l’aveva respinta perfino dalle scuole, oggi le nuove generazioni ne sono profondamente affascinate, tributandole un riconoscimento come mai era avvenuto prima.
Pippa Garner al MACRO
Nella mia ultima mostra al MACRO, Post Scriptum. Un museo dimenticato a memoria, ho scelto di dedicarle molto spazio perché pensavo fosse importante farla conoscere il più possibile e renderle omaggio in questa ultima fase della sua vita.
La sua libertà è ciò che più manca al mondo dell’arte di oggi. “Fuck this. Why am I conforming? I don’t care. I’m just me. I’m this individualunit that’s here, going through an episode on Earth, and I’ll do what I want to do”.
Luca Lo Pinto
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