Muore a Roma Marco Rossi Lecce: gallerista, curatore e artista. Scrisse un importante capitolo della storiografia futurista 

Figura poliedrica e geniale, ha segnato un importante capitolo della storia artistica e culturale romana in particolare per l’attività della sua galleria che dagli Anni Ottanta al 2010 ha portato avanti un intenso lavoro di ricerca dedicato all’arte emergente

Aveva 79 anni Marco Rossi Lecce (Imperia, 3 maggio 1946 – Roma, 21 gennaio 2025), artista, curatore, gallerista e scrittore per passione, pronipote del pittore futurista Carlo Erba, di cui nel 1980 crea l’archivio riscoprendo – insieme allo storico e critico d’arte Enrico Crispolti – un importante capitolo della storiografia futurista. Rossi Lecce, a sua volta, è protagonista di un altro altrettanto importante capitolo, quello che segna nella storia artistica e culturale di Roma con l’attività della galleria Altri lavori in corso, da lui fondata nel 1989 e caratterizzata da un intenso lavoro di ricerca dedicato all’arte emergente. 

Marco Rossi Lecce: la vita

Diplomato presso l’Accademia di belle arti di Roma, è allievo di Alberto Ziveri e Piero Sadun, mentre dal 1970 inizia una lunga ricerca per ricostruire la vicenda umana e storico-artistica del suo prozio da parte materna, il pittore futurista Carlo Erba, morto nel 1917 durante un attacco all’arma bianca sul monte Ortigara, nella prima Guerra Mondiale. Il lavoro, portato avanti con il sostegno dello storico e critico d’arte Enrico Crispolti, rivela un capitolo allora ignoto della storiografia futurista: l’esperienza della guerra compiuta all’interno del Battaglione lombardo Volontari Ciclisti Automobilisti (VCA), in cui milita un compatto gruppo di artisti futuristi tra cui Marinetti, Boccioni, Sant’Elia, Erba, Sironi, Russolo, Bucci e il pubblicista Mario Buggelli. A questo si aggiunge un’ulteriore scoperta che riguarda la formazione e l’attività di Nuove Tendenze, rintracciando artisti del tutto dimenticati insieme alle relative opere, esposte nella prima mostra del gruppo che si tenne nel 1914 alla Famiglia Artistica di Milano e che, nel 1980, venne ricostruita al PAC di Milano da Zeno Birolli. Questo lavoro di ricerca archivistica e bibliografica – numerose le mostre presentate in gallerie, musei e spazi pubblici – è la base per la costituzione dell’Archivio del pittore futurista nel 1980.

Marco Rossi Lecce scrittore e gallerista 

Nel frattempo scrive articoli, recensioni e saggi d’arte per Mazzotta, Marietti, De Luca, Arte Mondadori e Il Grifo ed entra a far parte della Cooperativa d’arti visive Alzaia di Roma. Quando questa si scioglie nel 1989, apre negli spazi dell’ex-cooperativa al Pantheon una galleria d’arte incentrata sulle ultime tendenze dell’arte emergente, chiamata prima Il Campo, poi Studio Rossi Lecce. Nel 2001 la galleria si sposta in Vicolo del Governo Vecchio con il nome di Alice e Altri lavori in corso, dove Marco Rossi Lecce inizia a lavorare in società con il gallerista Domenico Nardone, attraverso il quale entra in contatto con la ricerca del Gruppo di Piombino. Dal 2005 al 2008 è membro di giuria del Festival Visionaria per la sezione Visionart, che si tiene annualmente a Siena e poi a Piombino. Successivamente, dal 2007 si dedica alla scrittura, pubblicando con lo pseudonimo “Redlec” numerosi racconti nella raccolta OXÈ Awards 2008, edita da Borelli editore, e nel 2009 nella raccolta Carsex edita da Damster Editore. Mentre, per i tipi dello stesso, esce nel 2010, il romanzo Gli anni confusi

Marco Rossi Lecce e il futurismo 

Ma Marco Rossi Lecce è anche autore e produttore del documentario Sulle tracce del futurismo, per la regia di Maurizio Carrassi e Fabio Solimini, realizzato nel 2009 in occasione delle celebrazioni per il centenario del Futurismo dall’Archivio Carlo Erba con il contributo dell’Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma. Il film raccoglie interviste inedite girate in video-tape tra il 1979 e il 1980 agli ultimi protagonisti o testimoni del Futurismo italiano e contiene alcune rarità, come l’unica registrazione visiva finora conosciuta di una declamazione eseguita da un protagonista del Futurismo, e notizie sulla misteriosa distruzione, nel 1927, di nove sculture in gesso di Umberto Boccioni.

La Camera ardente sarà presso il Policlinico Umberti I (Viale Regina Elena 328) venerdì 24 gennaio dalle 9.00 alle 11.00. La commemorazione avverrà invece alle 11.30 presso il Tempietto Egizio del Verano (Quadriportico).

Redazione

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