A San Gimignano una mostra per una buona causa affronta il senso di spaesamento contemporaneo

Si chiama The Milky Way il format ideato nel 2008 da Damiana Leoni per sostenere le famiglie vulnerabili. Quest’anno alla mostra in Toscana hanno aderito 42 artisti, da Tobias Rehberger a Eugenio Tibaldi, e la galleria Continua

La settima edizione di The Milky Way ha inaugurato alla Galleria Continua di San Gimignano con 40 artisti italiani e internazionali di diverse generazioni, che hanno messo a disposizione le loro opere a sostegno della settima raccolta fondi della mostra ideata e curata da Damiana Leoni per Pianoterra ETS, che dal 2008 sostiene le famiglie in condizioni di precarietà sociale ed economica. 

Il progetto The Milky Way

Promosso dalla Fondazione Beta, con il patrocinio della Reale Ambasciata di Danimarca, il progetto di Damiana Leoni arriva per la prima volta in Toscana dopo sei edizioni nelle maggiori gallerie italiane (a Milano, Napoli, Roma e Torino) e con la partecipazione di 242 artisti italiani e stranieri. 
Quest’anno anche grazie al supporto di Galleria Continua, i ricavati dalle vendite andranno a sostenere la creazione di due aree giochi nel nuovo spazio di comunità per famiglie che Pianoterra inaugurerà a Napoli nel 2025. Tanti gli artisti ed i collezionisti presenti ieri all’opening di una vera e propria mostra curatoriale che affronta il tema “Dove sono?” in quattro macronuclei tematici. 

La mostra e il concept espositivo

Il percorso parte dalla dimensione conclusa e sicura del nido-culla delle opere di Camille Henrot (Nesting, 2022) e Letizia Cariello (Je suis Passè (par) ICI 2024-25), passa per i vortici di Marta Spagnoli (2024) presente in città anche con una personale presso una delle sedi di Galleria Continua, fino alle tensioni dell’opera di Luca Federico FerreroBirdwatching, 2022 che anticipa il tema successivo. Una natura primordiale, simboleggiata dalla scultura in pietra di Giorgio Van Meerwijk (Untitled, 2022), ma anche antropizzata come nelle opere Ritrovarsi di Ornaghi e Prestinari 2022 e SS02, Silphio seat 02, 2022 di Alberte Agerskov, ed una dimensione immaginata tra reale ed artificiale, come nei lavori di Pascale Marthine Tayou (Kids Mascarade, 2009) o di Loris Cecchini (I must be seeing things NR 17, 2023) anche lui presente nel bellissimo borgo di San Gimignano con una doppia personale da non perdere, insieme a Michelangelo Consani (anch’egli in mostra da The Milky Way) presso lo spazio ieedificio57.

The Milky Way: la casa, spazio da abitare

Dopo l’uscita dallo spazio sicuro del nido verso ciò che ci circonda, il percorso curatoriale di Damiana Leoni prosegue in un racconto domestico dove l’uomo e la casa sono al centro nelle opere di Costanza Chia (Soul Home rural Happiness, 2024), Bernardo Siciliano (senza titolo 2024), Ai WeiweiStill life (after Giorgio Morandi) 2024, o Seboo Migone (Casa, 20211) ma non mancano tensioni ritmiche narrative come nel dipinto di Andrea Matui, Untitled (self-projection as a shell) 2024 che parte dall’immagine di un ermafrodito del V secolo conservato in un archivio archeologico di Roma e la reinterpreta in chiave contemporanea, attraverso le tematiche del genderless e della ibridazione tra artificiale e umano.
Dove sono i bambini al centro dell’attività benefica di Pianoterra, che hanno diritto alla dimensione onirica del playground? Nel quarto capitolo, una stanza raccolta, intima giocosa, ma non priva di riflessioni profonde, con i lavori, tra gli altri, di Eugenio Tibaldi (Pinned composition tmw7, 2024) e Arcangelo Sassolino (Azione/ reazione 1, 2023) di Consani (Perfect Day, 2021). L’ultima sala, la più piccola, chiude la narrazione con una dimensione sospesa, quella del silenzio, della fragilità (Carlotta BulgariCalling mum, 2021) che si tramuta in coraggio, resilienza, come nelle opere di Tommaso Spazzini Villa (senza titolo, ombra, 2019) e di Giovanni OzzolaCamera sul mare, 2014.

Federica Forti

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