Osservatorio non profit: la resistenza culturale di Panorama a Venezia 

Abbiamo chiesto a chi ha lanciato il progetto di raccontarsi, in una conversazione che ripercorre il primo anno di attività e anticipa i prossimi progetti, tra resistenza culturale e reti di collaborazione tra spazi indipendenti

È aperto da poco più di un anno Panorama a Venezia, uno spazio culturale indipendente di appena 20 metri quadrati (a forma triangolare e con tre ampie vetrine a cui nell’edificio si aggiungono al primo piano appartamenti destinati agli artisti in residenza) in Campiello San Zulian, a pochi passi a piedi da Piazza San Marco. A lungo è stato occupato da diverse attività commerciali ma, grazie all’iniziativa dei curatori Giovanni Paolin e Sara Maggioni, del ristoratore Filippo Zammattio di OZIO e dell’agenzia di comunicazione di design ed eventi d’arte MAY, dal 13 settembre 2023 ha rivendicato una nuova identità quale sede di iniziative artistiche e culturali. Destinato a ospitare mostre e presentazioni di varia natura, oltre a momenti di riflessione e pratica come talk, workshop e promozione di progetti condivisi, Panorama guarda vicino e lontano, a pratiche locali, nazionali e internazionali, artistiche, culturali e conviviali con l’obiettivo di declinarle con sensibilità nel contesto in cui si trovano. 
Abbiamo chiesto a Panorama di raccontarsi attraverso le voci di dei due curatori, in una conversazione che ripercorre il primo anno di attività e anticipa i prossimi progetti, tra resistenza culturale e reti di collaborazione tra spazi indipendenti, sono veneziani ma nel mondo.  

Panorama Venezia @ Ph Courtesy MAY
Panorama Venezia @ Ph Courtesy MAY

Che cos’è Panorama 

“Panorama è nato ancor prima della sua effettiva attuazione. In noi c’era la necessità di offrire a Venezia un luogo che andasse un po’ contro le dinamiche della città. La Biennale, infatti, con la sua stagionalità, tra luci e ombre, porta anche a uno sfruttamento degli spazi, che vengono affittati (a prezzi spropositati) per lunghi o brevi periodi e poi abbandonati. Inizialmente il focus era sugli artisti emergenti del territorio, spesso schiacciati dalle ombre di importanti istituzioni e gallerie e così, grazie alla condivisione di questa necessità con i nostri soci, abbiamo aperto le porte a un diverso tipo di fruizione dell’arte contemporanea. Successivamente, la natura dello spazio si è nutrita di plurimi stimoli, tanto che si è aperta anche a numerose iniziative culturali, tra cui la rassegna Bassi Fondali”.  

Barena Bianca, Piantagruel © Courtesy of Barena Bianca
Barena Bianca, Piantagruel © Courtesy of Barena Bianca

Panorama: la programmazione 

“Per l’occasione abbiamo alternato tre momenti espositivi e di condivisione diversi, in cui sono state coinvolte diverse realtà indipendenti a cui siamo particolarmente legati, come il collettivo Barena Bianca che ha realizzato l’evento inaugurale con una serie di atti performativi. Ci piaceva, infatti, aprire Panorama attraverso una sorta di benvenuto organizzato dagli altri spazi non profit presenti in città, in un’ottica di rete e collaborazione a lungo termine, fondamentale per l’attività di ognuno di noi. Con il secondo appuntamento abbiamo presentato un’iniziativa realizzata con gli ultimi meli di Sant’Erasmo, mentre con il terzo l’associazione culturale veneziana Batipai ha raccontato il progetto Freccia Azzurra, un burcio storico (ossia una barca da lavoro) ripensato come piattaforma culturale. Queste sono situazioni che spesso conosce solo chi frequenta assiduamente la città o addirittura ci vive e, come i bassi fondali della laguna, fanno fatica ad emergere. Panorama ha poi accolto il lancio della rivista fotografica Pellicola Magazine e il pop up di distribuzione temporaneo di The Art Newspaper in occasione della Biennale Arte 2024, il cui affitto ci ha permesso di sostenere le produzioni successive”. 

Batipai © Ph Courtesy Giulia Fassina
Batipai © Ph Courtesy Giulia Fassina

Panorama: gli artisti 

“Tra gli artisti italiani con cui abbiamo collaborato finora ci sono Matteo Stocco e Ornella Cardillo, mentre sul versante internazionale Byron Gago, che abbiamo ospitato per un periodo di residenza sostenendo economicamente la produzione di un suo film, e Aiko Shimotsuma che ha presentato la sua prima personale in Italia. A questi si aggiungono Francesco Fazzi, Erica Toffanin, Marina Marques con Alessia Ugolini e Chiara Alexandra Young, Valentina Goretti, Giacomo Bianco e Tommaso Mola Meregalli che hanno preso parte alla collettiva Surroundings curata da Andrea Ceresa e Federico Broggini”.  

Panorama: gli obiettivi e i progetti futuri  

“Tra i prossimi appuntamenti abbiamo le mostre degli artisti Luca Vanello e Maurizio Segato e quella di Andrea Knezović curata da Giulia Menegale. Tuttavia, la nostra programmazione rimane estremamente flessibile. Siamo uno spazio indipendente e progettuale, non un’istituzione, per questo teniamo a rispettare tempistiche più dilatate di ricerca, creazione e produzione, includendo anche quella componente imprevedibile che spesso e volentieri aggiunge un quid fondamentale al progetto. In futuro ci piacerebbe inaugurare una rassegna che porti a collaborare gli spazi indipendenti per il mondo, attraverso scambi tra le infrastrutture coinvolte con mostre, workshop e talk. Sempre rispettando modi e tempi spontanei. Il nostro obiettivo, infatti, è rendere Panorama una presenza organica in città, per questo lavoriamo attraverso progetti a lungo termine con gli artisti e secondo un rapporto di ascolto e scambio, oltre che di intenti comuni. Siamo in un sestiere, quello di San Marco, molto sfruttato e ci teniamo a sottolineare come le nostre tre vetrine si sottraggono alle usuali attività commerciali della zona, in una sorta di resistenza culturale”.  

Caterina Angelucci 

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Caterina Angelucci

Caterina Angelucci

Caterina Angelucci (Urbino, 1995). Laureata in Lettere Moderne con specializzazione magistrale in Archeologia e Storia dell’arte presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dal 2018 al 2023 si è occupata per ArtsLife di contenuti e approfondimenti per la sezione…

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