Apre a Milano una delle più importanti gallerie d’arte al mondo. Thaddaeus Ropac in uno storico palazzo

Prende gli spazi che sono stati di Massimo De Carlo prima e Peres Projects poi in Palazzo Belgioioso il gallerista austriaco che rappresenta oltre sessanta artisti internazionali con le sue gallerie di Parigi, Londra, Salisburgo, St. Moritz e Seoul

Annuncia l’apertura della sua settima sede (e prima in Italia!) la galleria Thaddaeus Ropac che, dall’autunno 2025 avrà casa nello storico Palazzo Belgioioso, a pochi passi dal Teatro alla Scala e dalla Casa del Manzoni. I locali sono gli stessi che hanno ospitato Massimo De Carlo prima e Peres Projects poi, che ha annunciato la chiusura dell’avamposto milanese a novembre 2024 con la mostra dell’artista Dalton Gata. Ma c’è una novità: la galleria si svilupperà per 280 metri quadrati tra primo, secondo e terzo piano del palazzo, triplicando le sale espositive, e arrivando addirittura negli spazi pubblici della affascinante Piazza Belgioioso, dove verrà presentato un programma di installazioni. 

Palazzo Belgioioso, Courtesy Thaddaeus Ropac gallery, London · Paris · Salzburg · Seoul
Palazzo Belgioioso, Courtesy Thaddaeus Ropac gallery, London · Paris · Salzburg · Seoul Photo: Adriano Mura.

Thaddaeus Ropac apre la sua prima sede in Italia 

Alla direzione il gallerista austriaco classe 1960 ha chiamato la romana Elena Bonanno di Linguaglossa, già senior director presso Lévy Gorvy Dayan e con esperienze di leadership in gallerie e istituzioni come la Fondazione Pastificio Cerere, Albion Gallery, Haunch of Venison e Blain|Southern. “Ho sempre ammirato l’eccezionale selezione di artisti che la galleria rappresenta e l’approccio visionario con cui Thaddaeus lavora con loro, così come il modo in cui il programma si è evoluto in modo così avvincente grazie ai nuovi artisti che si sono aggiunti negli ultimi anni. Sono molto felice di entrare a far parte del team e credo fermamente che Milano, da sempre luogo di grandi collezionisti e collezioni e ora con una fiorente scena artistica, sia la giusta scelta per la galleria e i suoi artisti. Thaddaeus Ropac Milano darà un contributo significativo all’emergere della città come destinazione artistica internazionale di primo piano”, ha dichiarato la neo direttrice di Thaddaeus Ropac. 

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Elena Bonanno di Linguaglossa Courtesy Thaddaeus Ropac gallery, London · Paris · Salzburg · Seoul Photo: Adriano Mura.

Thaddaeus Ropac e la città di Milano 

Anche se il programma espositivo e i primi appuntamenti saranno annunciati nei prossimi mesi, sappiamo che l’attività di Thaddaeus Ropac non si limiterà ad animare Palazzo Belgioso e la sua piazza, ma proporrà mostre e progetti in tutta la città. A partire dalla primavera, infatti, vedremo la galleria insieme al Museo del Novecento per celebrare in una mostra il centesimo anniversario dalla nascita dell’artista Robert Rauschenberg (1925 – 2008). “Apprendo con grande entusiasmo l’arrivo a Milano di Thaddaeus Ropac: l’apertura di una galleria di così grande prestigio e fama internazionale dimostra l’importanza del lavoro e della sinergia che vede coinvolte l’Amministrazione, i diversi enti e soggetti privati e tutti gli operatori della cultura e dell’arte contemporanea della nostra città. Un lavoro fondamentale per rendere sempre di più Milano una tappa irrinunciabile del contemporaneo”, ha raccontano ad Artribune Tommaso Sacchi, assessore alla cultura del Comune di Milano che negli ultimi mesi sta accogliendo numerose gallerie internazionali, come Ben Brown e Scaramouche.

Thaddaeus Ropac e gli oltre quarant’anni di attività

Milano è crocevia d’Europa, l’Italia cuore pulsante del continente: un Paese che ha profondamente plasmato l’evoluzione dell’arte nel corso dei secoli e dove sono nati movimenti artistici moderni cruciali. Abbiamo sempre avvertito la mancanza dell’Italia nella nostra costellazione di gallerie europee, ritenendola importante per la nostra crescita internazionale e per lo sviluppo dei nostri artisti”, ha aggiunto Thaddaeus Ropac, che nel 1983 a soli 21 anni aprì la prima sede della sua galleria a Lienz, mentre oggi ne conta ben sette tra Parigi, Londra, Salisburgo, St. Moritz, Seoul e ora Milano. Come racconta Alison Cole sul Giornale dell’Arte in un’intervista a Ropac del 2023 in occasione dei quarant’anni di attività, il colpo di fortuna del giovane gallerista fu Eliette von Karajan. L’ex modella francese, artista, collezionista e terza moglie del direttore d’orchestra Herbert von Karajan, infatti, lo prese sotto la sua ala protettrice e, in parte, fu grazie a lei che venne introdotto ad alcuni esponenti dell’alta società europea, con cui successivamente formò il nucleo dei suoi collezionisti. “Vogliamo offrire ai nostri artisti la migliore infrastruttura possibile, mettendoli in contatto con le istituzioni e i collezionisti giusti…in questo modo si è automaticamente costretti a crescere”, raccontava a Cole.

Caterina Angelucci

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Caterina Angelucci

Caterina Angelucci

Caterina Angelucci (Urbino, 1995). Laureata in Lettere Moderne con specializzazione magistrale in Archeologia e Storia dell’arte presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dal 2018 al 2023 si è occupata per ArtsLife di contenuti e approfondimenti per la sezione…

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