A Bologna degli stendardi ecologici invadono il Cortile di Palazzo Zani

Le opere, realizzate dagli studenti di Design delle Belle Arti, esplorano i temi dell’ambiente, della biodiversità e della tecnologia per raccontare le architetture per la gestione delle acque. E la storia secolare della bonifica del Delta del Po

Era il 13 giugno 1925 quando Vittorio Emanuele III re d’Italia inaugurava ad Argenta, in provincia di Ferrara, l’idrovora di Saiarino, un visionario stabilimento in stile liberty per il pompaggio e la distribuzione delle acque fluviale. Nel contesto della bonifica dei territori del Delta del Po, l’apertura di Saiarino rientrava in un più ampio intervento (che comprendeva la creazione di una rete di nuovi canali e un’altra idrovora, quella di Vallesanta) che costituì un momento cruciale per la vivibilità della Bassa. Cento anni dopo, questo progetto visionario viene celebrato in una particolare mostra aperta in concomitanza con ART CITY Bologna 2025, un progetto collettivo che ricorda l’importanza della pianificazione ambientale, a maggior ragione con il peggiorare del cambiamento climatico.

Gli stendardi ecologici a Palazzo Zani

Promossa dal Consorzio della Bonifica Renana – l’ente che gestisce le acque artificiali nella Città di Bologna e in altri territori di Emilia Romagna e Toscana –, la mostra OCCHIO! Sguardi sul territorio apre agli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna il cortile d’onore del cinquecentesco Palazzo Zani per un progetto immersivo. Qui, focalizzandosi temi dell’acqua, dell’ambiente, della biodiversità e della tecnologia, gli studenti del corso di Design grafico (guidati dal prof. Danilo Danisi) hanno realizzato e affisso tra i trompe-l’oeil settecenteschi dei grandi stendardi grafici e artistici per omaggiare sia l’ambiente sia le strutture realizzate per la prima grande bonifica del territorio. I visitatori potranno persino votare, tra i progetti esposti, il proprio preferito, e il vincitore sarà premiato al termine della mostra il 22 marzo, nella Giornata mondiale dell’acqua.

OCCHIO Sguardi Sul Territorio BonificaRenana PhIvoPisanti
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Saiarino e la storia della bonifica del Delta del Po

Tra le strutture della bonifica novecentesca il posto d’onore spetta proprio a Saiarino (dove oggi sorge anche un Museo della Bonifica), uno straordinario complesso architettonico e archeologico, realizzato a cavallo dei canali all’interno del Parco Regionale del Delta del Po. Questo comprende l’edificio della Chiavica Emissaria del canale Lorgana, il parco circostante, la scenografica sala liberty delle pompe idrovore, con sei giganteschi macchinari del primo Novecento, e l’imponente centrale termica, in cui sono conservate le caldaie originarie, la turbina e l’area destinata alla trasformazione in energia elettrica, con degli enormi alternatori in ceramica.

Tutto è ancora integro e funzionante, ma potrebbe andare meglio: per questo ora il complesso è al centro di un intervento di potenziamento, finanziato con il PNRR per circa 40 milioni di euro, che punta al ritorno alla piena capacità di invaso di alcuni canali collettori, all’ammodernamento del sistema di pompaggio (anche a Vallesanta) e all’ottimizzazione per uso idraulico e distribuzione irrigua. Un importante investimento ambientale, alimentare e più in generale della sicurezza locale, visto l’aggravarsi della violenza delle inondazioni in queste aree con il passare degli anni.

DePaz Gioele Trasparenza 70x100
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L’acqua come risorsa vitale nei manifesti degli studenti delle Belle Arti

L’evidenza dei cambiamenti climatici ci sprona a sensibilizzare l’opinione pubblica investendo prima di tutto sui giovani che sono in grado di interpretare i grandi temi della nostra contemporaneità e dell’ambiente in modo innovativo e suggestivo“, ha commentato la presidente del Consorzio, Valentina Borghi. Un investimento, questo, che è più ampio della sola esposizione bolognese: la mostra si inserisce infatti nel programma Innovation Design, sviluppato per Bonifica Renana dal LAB.BRAINdesign (Valentina Downey e Patrizia Scarzella) per far conoscere il ruolo strategico del consorzio sul territorio: un’iniziativa dal valore già riconosciuto con l’inserimento nell’ADI Design Index 2024, la selezione di progetti candidati al prossimo Compasso d’Oro.

Giulia Giaume

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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