La natura dell’artista Pericle Fazzini in mostra nelle Marche
Il dialogo tra forza e fragilità nella mostra “Sacra Natura” diventa metafora esistenziale e rivela il lato più intimo dello scultore marchigiano famoso per il Cristo Risorto dell’Aula Nervi
![La natura dell’artista Pericle Fazzini in mostra nelle Marche](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2025/02/pericle-fazzini-donna-nel-vento-1973-bronzo-doratocm-118x30x36-collezione-eredi-fazzini-cmassimo-napoli-fondazione-pericle-fazzini-copia-1024x789.jpg)
Si respira una vibrante energia creativa nella mostra Sacra Natura che, al CART, Centro Documentazione Arte Contemporanea, di Falconara Marittima, nelle Marche, offre uno sguardo inedito sull’ultima fase della poetica di Pericle Fazzini (Grottammare, 1913 – Roma, 1987). Attraverso l’uso della cera, materiale duttile, l’artista, seppur malato, modella con straordinaria perizia gli elementi naturali, trasformandoli in potenti metafore dell’esistenza.
Pericle Fazzini e il dialogo tra forza e fragilità
Uno dei motivi ricorrenti è il dialogo tra forza e fragilità: la sabbia che si avvicina a una conchiglia crea un’atmosfera selvaggia; mentre la delicatezza dell’elemento marino introduce una dimensione lirica e meditativa. Altrove, i rovi che si intrecciano su doline e rilievi si caricano di un’intensa tensione espressiva. La vita resiste, ma i nodi e la torsione dei rami sembrano evocare le fragilità del corpo, richiamando suggestioni infernali dantesche. In contrasto con l’umano, la natura rigogliosa si impone con foglie e rami stilizzati, definiti con una precisione quasi geometrica. E proprio questa dicotomia, tra caos e ordine, tra organicità e struttura, si impone come uno degli elementi più affascinanti della mostra.
![Pericle Fazzini, Donna nel vento, 1973, bronzo dorato,cm 118x30x36, Collezione Eredi Fazzini, ©Massimo Napoli, Fondazione Pericle Fazzini](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2025/02/pericle-fazzini-donna-nel-vento-1973-bronzo-doratocm-118x30x36-collezione-eredi-fazzini-cmassimo-napoli-fondazione-pericle-fazzini-768x1152.jpg)
![Pericle Fazzini, Sacra Natura, installation view at CART, Falconara Marittima, 2025](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2025/02/pericle-fazzini-sacra-natura-installation-view-at-cart-falconara-marittima-2025-1-768x1020.jpeg)
![Pericle Fazzini, Sacra Natura, installation view at CART, Falconara Marittima, 2025](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2025/02/pericle-fazzini-sacra-natura-installation-view-at-cart-falconara-marittima-2025-768x1020.jpeg)
![Pericle Fazzini, Sacra Natura, installation view at CART, Falconara Marittima, 2025](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2025/02/pericle-fazzini-sacra-natura-installation-view-at-cart-falconara-marittima-2025-2-768x1020.jpeg)
![Pericle Fazzini, Sacra Natura, installation view at CART, Falconara Marittima, 2025](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2025/02/pericle-fazzini-sacra-natura-installation-view-at-cart-falconara-marittima-2025-3-768x1020.jpeg)
![Pericle Fazzini, Senza titolo (Grottammare), 1981, pastelli colorati su carta., 55,5x39,5 cm, Collezione Eredi Fazzini, ©Massimo Napoli, Fondazione](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2025/02/pericle-fazzini-senza-titolo-grottammare-1981-pastelli-colorati-su-carta-555x395-cm-collezione-eredi-fazzini-cmassimo-napoli-fondazione-768x1073.jpeg)
Il “Cristo risorto” di Pericle Fazzini
Uno dei punti focali del percorso espositivo è lo studio su carta e cera del Cristo risorto per la Sala Nervi del Vaticano, l’opera che ha consacrato Fazzini su scala internazionale. Qui l’artista utilizza la cera con una sapiente modulazione cromatica. I colori si fondono in un crescendo di sfumature, fino a culminare nel bianco e nel grigio del Cristo, che si staglia con forza drammatica. In mostra, ai pastelli si affiancano dieci incisioni sul tema sacro, tra cui alcune opere legate alla scultura, tecnica che ha consacrato l’artista nella storia dell’arte internazionale.
Fazzini e il mondo letterario
L’esposizione mette in evidenza anche il legame di Fazzini con il mondo letterario, attraverso una sezione dedicata alle fotografie che lo ritraggono accanto a Giuseppe Ungaretti. Il poeta che, con la sua riflessione sul tempo e sulla materia, rappresenta un riferimento ideale per comprendere l’approccio plastico dello scultore, in un dialogo che richiama la lezione michelangiolesca.
![Pericle Fazzini, Senza titolo (Grottammare), 1981, pastelli colorati su carta., 55,5x39,5 cm, Collezione Eredi Fazzini, ©Massimo Napoli, Fondazione](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2025/02/pericle-fazzini-senza-titolo-grottammare-1981-pastelli-colorati-su-carta-555x395-cm-collezione-eredi-fazzini-cmassimo-napoli-fondazione.jpeg)
I successi artistici di Pericle Fazzini
Una sezione ripercorre alcuni momenti della vita pubblica di Fazzini con intellettuali e critici ma, soprattutto, i suoi successi come artista: dalla II Quadriennale di Roma del 1935, in cui ottenne un premio per gli altorilievi Danza e Tempesta; alle esposizioni a Parigi e Roma, fino all’apertura del suo storico studio in Via Margutta nel 1938. Fazzini partecipò più volte alla Biennale di Venezia, esponendo opere iconiche come il Ritratto di Ungaretti, di cui è presente una fotografia che lo riprende insieme all’artista.
A chiudere il percorso, due opere evocano l’intensità pittorica di Filippo De Pisis: una scena domestica, in cui oggetti raccolti in un angolo emergono da un fascio di luce; e una composizione che crea un dialogo la dimensione umana e quella divina, in un’intima riflessione sulla spiritualità e sulla creazione artistica.
La mostra al CART costituisce una preziosa occasione per rileggere Fazzini al di là della sua opera più celebre, restituendo la complessità di una ricerca che ha saputo intrecciare materia, segno e tensione esistenziale.
Andrea Carnevali
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