Le architetture della Grecia Antica rilette da Chiara Camoni a Pistoia

A un anno di distanza dal progetto all’HangarBicocca, l’artista piacentina torna con una nuova mostra incentrata sulla sua personale rilettura dell’architettura classica del lontano passato

L’artista Chiara Camoni (Piacenza, 1974) arriva in mostra alla galleria SpazioA di Pistoia con le sue sculture ispirate alla Grecia antica, che rilegge attraverso un approccio concettuale. Ne scaturisce un viaggio nella mitologia e nei valori fondanti della civiltà ellenica, per riflettere sulla loro concezione dello spazio e dell’architettura.

 Le sculture-colonne di Chiara Camoni in mostra da SpazioA a Pistoia

Cardini della mostra sono sei sculture-colonne che creano una linea di demarcazione fra lo spazio esterno e lo spazio interno. La gentilezza della proporzione matematica avvolge l’osservatore, che misura idealmente la solennità di templi antichi. Colonne animate da volti ieratici, quelli delle Korai, custodi di una sacralità ormai quasi dimenticata nel caotico mondo esterno, e il cui sguardo che fissa l’orizzonte profuma di eternità. 

I valori sociali della Grecia nelle opere di Chiara Camoni

Si tratta di colonne di conoscenza, portatrici di quei valori che compongono l’omerica paidéiaintesa come quella forma elevata di cultura in grado di formare i cittadini e guidare il loro armonico inserimento nella pólis. Dalle Korai di Chiara Camoni emerge una bellezza sobria, silenziosa, che non deriva dall’apparenza delle cose, ma dalla loro essenza. Ancora, sono colonne che racchiudono il grande Tempio della natura, della società, la casa comune da abitare, da conservare, da tramandare.

Terrore e bellezza nella mostra di Chiara Camoni da SpazioA a Pistoia

Elemento di rottura della mostra è la terrificante Medusa di caravaggesca memoria, che con il suo caos di materia e di corpi rompe le certezze e l’armonia delle sculture-colonne. Un caos che, però, non era tale in origine, quando – secondo Esiodo, Ovidio e Apollodoro – la gorgone era una donna di straordinaria bellezza. Eppure, anche la testa recisa di Medusa può essere bellissima. Richiamando anche in questo caso la bellezza che deriva dall’essenza, l’artista rende giustizia alla sua figura che, dopo aver subito la violenza di Poseidone, viene trasformata in essere mostruoso per la gelosia di Atena, e infine uccisa da Perseo. Quella testa gettata a terra, nella sua orridezza, esprime comunque una certa maestosità; quei serpenti che circondano la testa recisa, ormai trasformati in entità repulsive, sono in realtà altrettanti detriti di conoscenza. 
Il risultato complessivo è una mostra sobria e affascinante, che tocca le origini della società occidentale e riflette sull’eterna dicotomia tra forma e sostanza.

Niccolò Lucarelli

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Niccolò Lucarelli

Niccolò Lucarelli

Laureato in Studi Internazionali, è curatore, critico d’arte, di teatro e di jazz, e saggista di storia militare. Scrive su varie riviste di settore, cercando di fissare sulla pagina quella bellezza che, a ben guardare, ancora esiste nel mondo.

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