L’attività della Fondazione Claudia Cardinale a Nemours: storia e mostre in programma tra Francia e Italia
Opera da poco più di un anno l’istituzione dell’attrice italiana di fama internazionale che ha scelto, insieme alla figlia Claudia Squitieri, di sostenere e promuovere artisti emergenti (e non) per innovare l’immaginario contemporaneo
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Si trova a circa quaranta minuti di treno da Parigi la Fondazione Claudia Cardinale, che ha trovato in Nemours, un comune di 12 mila abitanti attraversato dal fiume Loing, il luogo ideale dove contribuire al cambiamento della società mediante la produzione e la promozione di progetti culturali. Infatti, grazie alla direzione della storica dell’arte Claudia Squitieri – figlia dell’attrice italiana di fama internazionale e del regista e sceneggiatore Pasquale Squitieri – e Perrin Gamot la fondazione opera con l’obiettivo di sostenere artisti emergenti (e non) attraverso mostre e residenze, con un’attenzione particolare all’ecologia e alle artiste donne.
L’attività della Fondazione Claudia Cardinale a Nemours
“La scelta di stabilire la fondazione a Nemours non è casuale. Mia mamma è nata in Tunisia da famiglia Siciliana durante gli anni del protettorato francese e vive in Francia dal 1989. Qui ha scelto di perpetuare gli impegni della donna e dell’attrice e nel 2024 abbiamo avviato l’attività della Fondazione Claudia Cardinale”, spiega ad Artribune Claudia Squitieri, che ci racconta anche come il comune di Nemours, insieme alla vicina Fontainebleau, hanno uno stretto legame con l’Italia e la sua cultura: “Il Rinascimento francese nasce proprio in questa zona grazie a Franceso I che chiama attorno al 1530 Rosso Fiorentino in qualità di pittore di corte, incarico già ricoperto da Andrea del Sarto e Leonardo da Vinci. Rosso Fiorentino, insieme al suo successore Francesco Primaticcio, diede avvio alla scuola di Fontainebleau e di conseguenza al manierismo internazionale, portando oltralpe il gusto della Roma clementina prima del Sacco”. Ma non è tutto: Nemours fu anche un ducato dei Medici sotto Giuliano nel 1515.
La collaborazione tra la Fondazione Claudia Cardinale e il Museo Novecento di Firenze
E da qui ecco l’intreccio Firenze-Nemours che ha portato la Fondazione Claudia Cardinale a collaborare con il Museo Novecento in occasione del lancio della sua prima residenza d’artista. Il programma WONDERFUL!, infatti, che ha visto nel 2024 il coinvolgimento degli artisti Friedrich Andreoni, Lucia Cantò, Benedetta Fioravanti, Giovanna Repetto e della curatrice Benedetta Casini, è stato ospitato presso la fondazione francese per quindici giorni durante il periodo estivo, in un’ottica di scambio interculturale e multidisciplinare. “La Fondazione Claudia Cardinale vuole lavorare con e per i giovani artisti favorendo il tempo e lo spazio dedicati alla ricerca e alla creazione contemporanea. Così abbiamo accolto i residenti di Firenze invitandoli a proporre durante i giorni di workshop a Nemours dei progetti site-specific che parlassero del territorio ospitante”.
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La mostra di Friedrich Andreoni alla Fondazione Claudia Cardinale
“Queste reti di conoscenze, competenze e idee promuovono sempre un arricchimento reciproco e la nascita di nuove collaborazioni da sviluppare anche durante la programmazione annuale della fondazione. Ne è un esempio quella con Friedrich Andreoni, classe 1995”, continua a raccontarci Claudia Squitieri, presentando gli interventi dell’artista italiano con base a Berlino ora protagonista tra lo Château-Musée de Nemours e lo Château de Fontainebleau fino al 3 marzo 2025. La ricerca di Andreoni interroga le dimensioni scultoree e psicologiche del suono e della materia attraverso diversi media, tra cui scultura, performance, video e sound installation. “Con le mie opere esploro come il suono e la materia abitano la memoria dello spazio e del tempo, muovendosi tra emissione e ricezione, evento e traccia, significato e significante”, spiega Andreoni che sarà prossimamente in residenza presso l’Associazione Alchemilla di Bologna e nel periodo estivo presenterà una mostra personale al Caspar David Friedrich Zentrum di Greifswald, in Germania.
Friedrich Andreoni tra resilienza e storia rinascimentale
Tra le opere in mostra, Sabr (dall’arabo ‘capacità di affrontare con calma le avversità’), un’installazione site-specific composta da un nastro magnetico che abbraccia inanellandosi la sala dell’oratorio del Museo di Nemours, mentre risuona la voce registrata di un muezzin palestinese che pronuncia la parola ‘sabr’ di cui rimane solo una traccia vibratoria. A Fontainebleau, invece, l’artista presenta Sometimes, nata in occasione della collaborazione tra la Fondazione Claudia Cardinale e il Museo Novecento: “Per questa produzione Friederich Andreoni ha esplorato la rete delle acque sotterranee del castello di Fontainebleau e registrato nella cappella N-D-de-la-Persévérance a Barbizon, che fa parte della casa-laboratorio dell’artista Teodore Rousseau, l’inquietante interpretazione di ‘Sometimes I Feel Like a Motherless Child’ che dà il titolo all’opera. Così l’artista disperde questa registrazione eterea nella rete idrica rinascimentale nascosta sotto Fontainebleau”, conclude Squitieri.
Caterina Angelucci
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