Cambio al vertice del museo Albertina di Vienna. Intervista al neodirettore Ralph Gleis 

Un museo attuale, coinvolgente e divertente. Il nuovo direttore dell’Albertina di Vienna, Ralph Gleis, racconta i suoi progetti per il futuro di questa importante istituzione museale

Il 2025 a Vienna vede un cambio al vertice di un altro importante museo. Dopo il Kunsthistorisches Museum, anche l’Albertina accoglie un nuovo direttore: lo storico dell’arte tedesco Ralph Gleis; che lascia la guida dell’Alte Nationalgalerie di Berlino per succedere allo storico direttore Klaus Albrecht Schröder. Un passaggio di consegne che lascia presagire grandi cambiamenti per il famoso museo viennese.  

Intervista a Ralph Gleis, nuovo direttore del museo Albertina di Vienna 

Oggi i principali musei del mondo tendono a valorizzare le collezioni permanenti instaurando un dialogo con l’arte contemporanea e il pubblico. Nella sua visione, quale sarà l’impatto della collezione permanente dell’Albertina sulle prossime mostre? 
Il museo dispone di un enorme patrimonio costituito da oltre un milione di opere d’arte che intendiamo valorizzare: da una parte, adottando un approccio innovativo per riscoprire la collezione in relazione alle mostre temporanee; dall’altra, mettendo in primo piano le attività di ricerca, per offrire nuove prospettive sulla collezione presentando anche opere mai esposte prima.  

Le mostre quindi diventeranno uno strumento per riscoprire l’arte e la storia dell’arte? Può dirci di più? 
Certo, premesso che la grande arte è sempre contemporanea e che qui all’Albertina abbiamo il privilegio di rapportarci con un patrimonio che copre oltre sei secoli di storia, penso che i musei debbano essere a passo con i tempi, in grado di rispondere alle necessità attuali. Per questo, al posto delle canoniche monografiche, organizzeremo mostre coinvolgenti, con percorsi dinamici e creativi per incuriosire e addirittura divertire i visitatori. Affronteremo tematiche attuali, come l’ambiente, la diversità e le culture digitali, costruendo ponti con il passato affinché il pubblico possa fare dell’arte uno strumento di analisi e scoperta. Perché l’arte è lo specchio della società.  

Ralph Gleis. Photo Georg Hochmuth
Ralph Gleis. Photo Georg Hochmuth

Come pensate di attirare un maggior numero di visitatori al museo Albertina di Vienna in futuro? 
L’idea è ridurre la distanza tra opere e pubblico, trasformando la visita al museo in un’esperienza da cui trarre nuove idee e spunti di riflessione. Per questo, adotteremo inedite forme di allestimento e organizzeremo eventi collaterali. Insomma, ci rivolgeremo al pubblico in modo innovativo, emozionale e interattivo, affinché la visita al museo possa aprire nuove prospettive, allargare gli orizzonti e offrire qualcosa in più di un semplice trasferimento di conoscenze. Insomma, desideriamo proporre una visione nuova dell’Albertina. Nella prima mostra internazionale dedicata ai disegni di Damien Hirst, che si terrà a maggio, l’arte è concepita in maniera partecipativa; tanto che sarà esposta una “macchina da disegno” sviluppata dall’artista che potrà essere azionata dal pubblico. Scoprire la propria creatività sarà una parte essenziale della visita al museo. 

Prevedete di intensificare la collaborazione con altre istituzioni culturali?  
Uno degli obiettivi è proprio di rafforzare il network dei musei, sia per quanto riguarda le mostre, sia per la cooperazione nella ricerca. Penso che in quest’epoca la collaborazione a tutti i livelli sia un elemento chiave per lo sviluppo culturale, anche in termini economici e di sostenibilità. Per questo siamo alla ricerca non solo di collaborazioni sporadiche ma anche di partnership strategiche a lungo termine; nella misura in cui il contributo di curatori esterni rappresenta un importante elemento di valorizzazione della collezione del museo.  
Come storico dell’arte ritengo essenziale mettere in evidenza l’eccezionale lavoro di curatori e conservatori, puntando a valorizzare lo straordinario corpus di opere su carta di cui dispone l’Albertina. Un vero centro di eccellenza a riguardo.
Quest’anno, un’equipe di ricercatori internazionali inizierà ad analizzare i materiali unici della collezione di disegni di Dürer. I risultati di questi studi saranno presentati in un catalogo realizzato appositamente, in uscita nel 2028, anno commemorativo dei 500 anni dalla morte dell’artista. 

Oltre il Museo Albertina, come vede il futuro culturale di Vienna? 
L’Austria svolge un ruolo di primo piano nell’arte e nella cultura internazionale. Il futuro culturale di Vienna risiede in un mix di tradizione e innovazione. La città continuerà a promuovere il suo patrimonio artistico, abbracciando al contempo voci antiche e contemporanee. Inoltre, faremo investimenti nella sostenibilità e nell’arte digitale per rendere Vienna, polo culturale globale, una capitale sempre più inclusiva. 

Giorgia Losio 

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Giorgia Losio

Giorgia Losio

Giorgia Losio, nata a Milano, è storica dell’arte e appassionata di design. Ha studiato storia dell’arte presso l’Università degli Studi di Milano e si è specializzata in storia e critica dell’arte contemporanea all’Université Sorbonne Paris-IV e in museologia e museografia…

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