Si chiama Limbo l’ultima arrivata tra le gallerie milanesi contemporanee
Lo spazio fondato e diretto dalla trentenne Anni Wu e pensato per i suoi coetanei inaugura con una mostra collettiva di scultura e pittura dal gusto distopico e sci-fi
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“Era il mio sogno nel cassetto, volevo aprire uno spazio mio e lavorare con artisti della mia generazione”. Così AnniWu, classe 1994, può finalmente dire di essere riuscita ad aprire la propria galleria in centro a Milano. Dopo sette anni da Sotheby’s Italia – di cui gli ultimi due da Head of Contemporary Discovery Online Sale – Wu è ora la sola fondatrice e direttrice di Limbo, una galleria d’arte contemporanea tutta dedicata ai giovani artisti e con un forte interesse per le tensioni e le contraddizioni del contemporaneo.
La nuova galleria Limbo a Porta Venezia
Con inaugurazione fissata al 27 febbraio 2025, Limbo si trova in Via Rosolino Pilo 14, in Porta Venezia, nello stesso spazio già occupato da Case Chiuse di Paola Clerico e poi dal progetto Palma dell’artista Gabriele De Santis poi spostatosi in Corso Lodi. “Ho scelto la zona perché molto vicina a dove vivo, ma anche perché mi piace anche l’ambiente: sto in mezzo ad artigiani e corniciai”. La strada è la parallela a Via Pisacane, famosa a Milano per ospitare spazi di arte e antichità, come lo Spazio Maiocchi. “Poi, essendo nuova, non potevo permettermi di essere periferica!”, spiega Wu. Lo spazio in sé (suddiviso tra piano terra e interrato) è peraltro particolarmente in linea con l’idea della fondatrice, con i soffitti di quattro metri che “si curvano come il limbo fotografico. Anche se il nome era arrivato prima”.
Il tono della galleria d’arte Limbo
Temi chiave che verranno affrontati dagli artisti qui ospitati sono quelli propri dell’attualità, e in particolare l’ecologia e la tecnologia: questi, più di altri, secondo Wu, “riflettono la contemporaneità e il rapporto con la realtà: non voglio che qui ci siano lavori autoreferenziali o puri esercizi di stile”. Lo spazio, nel dialogare con il presente in tutta la sua incertezza e fluidità, vuole anche essere un luogo di riflessione e trasformazione: è questo il mood della sua prima mostra collettiva che, seguita dalla curatrice Zoe Deluca, è “molto sci-fi, secondo le teorie dark ecology: indica la direzione che voglio dare alla ricerca della galleria, che non è per nulla commerciale”.
La mostra d’inaugurazione di Limbo a Milano
Questo group show, intitolato Falene, raccoglie le opere di tre artisti: “Sono due scultori e una pittrice, tutti più o meno locali”, ci racconta Wu. Sono la pittrice Ludovica Anversa, con le sue “radiografie velate”; la scultrice cinese con base a Milano Leilei Wu, che realizza opere con la stampante 3D dall’estetica distopica; e lo scultore Federico Arani, che lavora tra Roma e Londra, che porterà le sue sculture in ceramica e degli interventi sugli objet trouvé.
Giulia Giaume
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