A Milano l’artista contadino Luca Boffi realizza opere con piante, semi e fiori: la mostra

Studia la percezione visiva, le trasformazioni del paesaggio e i processi di transizione e reciprocità tra gli esseri viventi, la natura e gli elementi artificiali Luca Boffi in occasione della sua prima personale in città

Sono paesaggi da scorgere attraverso fotografie su tessuto sovrapposte a fiori di carota, bacche di viburno o cardo campestre le opere di Luca Boffi, in arte Alberonero (Lodi, 1991), presentate in occasione della sua prima mostra personale alla Galleria Fumagalli di Milano. Fuori come fiori, infatti, è una serie di lavori tattili, olfattivi e visivi, dunque insieme materici e metaforici. In programma fino al 21 febbraio 2025, l’esposizione racconta la natura della Pianura Padana a Campogalliano, nel modenese, dove l’artista contadino vive e lavora, tra gli orizzonti fatti di casali, acquedotti, macchine agricole e alberi.

Luca Boffi: l’artista contadino 

Fuori ho raccolto. Ho raccolto il limo del fiume Secchia dopo l’alluvione; i bianchi fiori di carota selvatica, a forma di sole; il pungente cardo campestre quasi soffiato dal vento; le bacche rosse di viburno, poi scure come quelle del sambuco di fine estate; il panico Glauco (Pabi, in dialetto modenese), presenza indesiderata nei campi. Come fiori ancora ho raccolto granoturco, legno di pioppo, merda di vacca, lunghe foglie di mais, edera, terra rossa e argillosa della pianura che si fa collina. Il miglio bianco ho raccolto, pasto preferito degli uccelli intorno a casa, e il truciolo dei cavalli, e il carbone. Li ho composti, mischiati, fissati su pannelli di una medesima dimensione, perché la ripetizione geometrica dei quadri riprendesse le geometrie dei terreni ripartiti allo stesso modo” racconta Luca Boffi.

La mostra di Luca Boffi da Galleria Fumagalli 

Alle dieci “tele” fotografiche, si accompagnano le immagini del film Pioppo Ciao, un diario di appunti visivi realizzato insieme a Francesco Tosini, che appartiene al più ampio progetto Caro Campo che racconta l’esperienza umana, artistica e ambientale vissuta dall’artista da dicembre 2019 ad aprile 2021 a Campogalliano in simbiosi con un campo di duecentonovanta pioppi fino al loro taglio. Infine, la mostra si conclude con le immagini dell’installazione ambientale Monochrome RGB, concepita e realizzata in partnership con la Galleria Fumagalli per la quarta edizione di Forever Is Now, tenutasi tra il 24 ottobre e il 16 novembre 2024 presso le Piramidi di Giza.

Luca Boffi e il rapporto con la natura

È importantissimo raccontare l’ambiente non da un punto di vista solo green o di cambiamento climatico, ma più di personificazione delle cose, perché faticando si acquisisce una coscienza all’interno di un luogo come, nel mio caso, la Pianura Padana. Un luogo che non è bucolico o bello, che è stato completamente trasformato e nel quale abbiamo delle relazioni che dobbiamo curare. Non è stata una scelta che ho preso da subito all’interno del mio lavoro artistico, prima ho lavorato tanto su altri tipi di paesaggi come i vulcani, le risaie: paesaggi che possiamo definire straordinari. Mi sono avvicinato all’ordinarietà quando mi sono trasferito da Milano alla campagna per fare il contadino a Campogalliano, tra Modena e Reggio Emilia”, raccontava Boffi in un’intervista rilasciata ad Artribune nel 2023. 

Caterina Angelucci

Libri consigliati:

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Caterina Angelucci

Caterina Angelucci

Caterina Angelucci (Urbino, 1995). Laureata in Lettere Moderne con specializzazione magistrale in Archeologia e Storia dell’arte presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dal 2018 al 2023 si è occupata per ArtsLife di contenuti e approfondimenti per la sezione…

Scopri di più