I “multipli unici” della grande Carol Rama sono in mostra a Bologna
Un ricco corpus di multipli, che l’artista considerava però come pezzi unici, quello di Carol Rama in mostra a Villa delle Rose. Una grande occasione per scoprire un lato meno noto dell’artista torinese
![I “multipli unici” della grande Carol Rama sono in mostra a Bologna](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2025/02/carol-rama-unique-multiples-installation-view-at-villa-delle-rose-bologna-2025-photo-elena-re-c-archivio-carol-rama-torino-1-1024x768.jpg)
Multipli ed unicità al centro della mostra dedicata a Carol Rama (Torino, 1918 – 2015) dal MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna nell’elegante sede di Villa delle Rose – donata nel 1916 al Comune di Bologna dalla Contesa Nerina Armandi Avogli, a patto che diventasse un luogo per l’arte moderna – che riapre dopo alcuni lavori in occasione della mostra. CAROL RAMA. Unique Multiples è un progetto ideato in relazione ed in risposta agli spazi espositivi delle otto sale della villa, che vuole mettere in luce l’importante corpus di multipli prodotto dall’artista tra il 1993 e il 2005 con Franco Masoero Edizioni d’Arte – Torino e proveniente dalla Collezione Franco Masoero e Alexandra Wetzel.
Le parole del direttore del MAMbo Lorenzo Balbi
“Una mostra completa ed esaustiva sul lavoro di Carol Rama, grazie ad oltre 120 opere, che coprono un arco temporale molto vasto”, commenta il direttore del MAMbo Lorenzo Balbi. “Un lavoro in profondità sull’opera di quella che è una delle protagoniste dell’arte italiana, e non solo, del Novecento, anche se forse non è stata riconosciuta in vita come avrebbe meritato, nonostante alcuni tra i più importanti critici d’arte del ‘900 abbiano cercato di posizionare il suo lavoro nella traiettoria della storia dell’arte, come Lea vergine, con una consacrazione tardiva, a partire dagli anni Duemila e postuma. Invece il suo lavoro è urgente e tratta temi estremante contemporanei, come il suo essere donna-artista. Una retrospettiva sull’artista, anche in relazione con altre sfere, come la produzione letteraria del tempo, che ne sottolinea alcune delle caratteristiche salienti di produzione”.
![CAROL RAMA. Unique Multiples installation view at Villa delle Rose, Bologna, 2025. Photo Elena Re © Archivio Carol Rama, Torino](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2025/02/carol-rama-unique-multiples-installation-view-at-villa-delle-rose-bologna-2025-photo-elena-re-c-archivio-carol-rama-torino-8.jpg)
I multipli di Carol Rama in mostra a Bologna
Rama non aveva mai pensato all’idea di produrre multipli, non era attratta dal loro processo di produzione. “La creatività era il motore vero del suo lavoro”, commenta la curatrice Elena Re. L’esperienza con i multipli iniziò per lei dall’incontro con Franco Masoero, quando l’artista aveva 75 anni. In seguito a questo incontro e grazie alla collaborazione e al supporto tecnico di Masoero, Carol decise di iniziare una nuova stagione della propria ricerca espressiva. Riprese un lavoro di otto acqueforti realizzate nel periodo 1944-47, Le Parche – che segnano l’umano destino – e produsse tre sculture in bronzo e più di 150 incisioni originali.
I temi dell’arte di Carol Rama
Durante questa esperienza con il multiplo l’artista poté ripercorrere tutti i grandi temi che compongono il suo universo. Da una sala all’altra personaggi che hanno animato la sua esperienza, ma anche seduzioni e feticci che ne ricostruiscono la storia. Figure che sono frutto dell’incontro tra sapienza tecnica e dimensione poetica. Da queste opere emerge la grande complicità con l’editore-stampatore, che ha affrontato gli aspetti tecnici – acquaforte, acquatinta, vernice molle – che lui conosceva magistralmente, lasciando all’artista la libertà di creare, per un’espressività istintiva e scatenata, priva di regole. “Carol Rama non ha mai amato seguire le regole. La sua passione bruciante è sempre stata il motore di tutto. Il suo lavoro è frutto di un potente cortocircuito tra interiorità e mondo esterno, tra spirito inquieto e funzione taumaturgica dell’arte”, commenta Elena Re.
Carol Rama: multipli come pezzi unici
“Nel multiplo c’è un’idea di democraticità, di arte per tutti, che è assolutamente affascinante”, spiega Elena Re. Un medesimo soggetto viene proposto in mostra con un intervento pittorico realizzato a mano sul foglio stampato, oppure accostato ad un esemplare di prova, per essere colto nella singolarità di ogni sua declinazione. Carol trasgrediva i ‘limiti’ della calcografia e il risultato ottenuto generava in lei stupore e meraviglia, alimentando la sua voglia di andare oltre. Interveniva sui fogli con il colore, con l’acquerello – a seconda della resa che voleva ottenere – o utilizzando lo smalto rosso da unghie, ad esempio sulle mani disegnate, per dare brillantezza ed una particolare vitalità all’opera. Materia ed erotismo, non soltanto l’idea. Su ognuna è intervenuta con un gesto unico: talvolta inseriva dei collage, con pezzi di camere d’aria o ritagli del grembiule da stampatore. Un progetto industriale, un disegno tecnico o una poesia dell’amico Edoardo Sanguineti, in quanto tracce di un vissuto altrui, potevano diventare il supporto per una sua acquaforte, su cui lei stessa interveniva nuovamente, per completare il proprio racconto. Nel loro complesso questi erano modi per entrare in contatto con le vite degli altri – un’idea di compenetrazione, di appartenenza ad una comunità – e per far entrare l’esistenza propria e altrui nelle sue opere, lontane dalla fredda serialità poiché espressioni di un legame tra arte e vita. L’arte moltiplicata esce da ogni schema e diventa così testimonianza della sua libertà.
![CAROL RAMA. Unique Multiples installation view at Villa delle Rose, Bologna, 2025. Photo Elena Re © Archivio Carol Rama, Torino](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2025/02/carol-rama-unique-multiples-installation-view-at-villa-delle-rose-bologna-2025-photo-elena-re-c-archivio-carol-rama-torino-768x576.jpg)
![CAROL RAMA. Unique Multiples installation view at Villa delle Rose, Bologna, 2025. Photo Elena Re © Archivio Carol Rama, Torino](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2025/02/carol-rama-unique-multiples-installation-view-at-villa-delle-rose-bologna-2025-photo-elena-re-c-archivio-carol-rama-torino-1-768x576.jpg)
![CAROL RAMA. Unique Multiples installation view at Villa delle Rose, Bologna, 2025. Photo Elena Re © Archivio Carol Rama, Torino](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2025/02/carol-rama-unique-multiples-installation-view-at-villa-delle-rose-bologna-2025-photo-elena-re-c-archivio-carol-rama-torino-2-768x576.jpg)
![CAROL RAMA. Unique Multiples installation view at Villa delle Rose, Bologna, 2025. Photo Elena Re © Archivio Carol Rama, Torino](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2025/02/carol-rama-unique-multiples-installation-view-at-villa-delle-rose-bologna-2025-photo-elena-re-c-archivio-carol-rama-torino-5-768x576.jpg)
![CAROL RAMA. Unique Multiples installation view at Villa delle Rose, Bologna, 2025. Photo Elena Re © Archivio Carol Rama, Torino](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2025/02/carol-rama-unique-multiples-installation-view-at-villa-delle-rose-bologna-2025-photo-elena-re-c-archivio-carol-rama-torino-6-768x1024.jpg)
![CAROL RAMA. Unique Multiples installation view at Villa delle Rose, Bologna, 2025. Photo Elena Re © Archivio Carol Rama, Torino](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2025/02/carol-rama-unique-multiples-installation-view-at-villa-delle-rose-bologna-2025-photo-elena-re-c-archivio-carol-rama-torino-7-768x576.jpg)
![CAROL RAMA. Unique Multiples installation view at Villa delle Rose, Bologna, 2025. Photo Elena Re © Archivio Carol Rama, Torino](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2025/02/carol-rama-unique-multiples-installation-view-at-villa-delle-rose-bologna-2025-photo-elena-re-c-archivio-carol-rama-torino-8-768x1024.jpg)
![CAROL RAMA. Unique Multiples installation view at Villa delle Rose, Bologna, 2025. Photo Elena Re © Archivio Carol Rama, Torino](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2025/02/carol-rama-unique-multiples-installation-view-at-villa-delle-rose-bologna-2025-photo-elena-re-c-archivio-carol-rama-torino-9-768x576.jpg)
![CAROL RAMA. Unique Multiples installation view at Villa delle Rose, Bologna, 2025. Photo Elena Re © Archivio Carol Rama, Torino](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2025/02/carol-rama-unique-multiples-installation-view-at-villa-delle-rose-bologna-2025-photo-elena-re-c-archivio-carol-rama-torino-11-768x576.jpg)
![CAROL RAMA. Unique Multiples installation view at Villa delle Rose, Bologna, 2025. Photo Elena Re © Archivio Carol Rama, Torino](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2025/02/carol-rama-unique-multiples-installation-view-at-villa-delle-rose-bologna-2025-photo-elena-re-c-archivio-carol-rama-torino-3-768x576.jpg)
La mostra di Carol Rama a Bologna
Ogni personaggio e ogni oggetto rappresentato trova il suo riscontro nella storia di Carol Rama. “L’arte era per lei il modo di metabolizzare tutto il vissuto, con oggetti del proprio vissuto” racconta Elena Re. Corpi femminili, Scarpe – legate al piede e alla sua dimensione erotica. Lo stesso lavoro esposto in mostra si troverà altresì, in quanto multiplo, nell’esposizione Facile ironia, dal 5 febbraio al MAMbo. E poi Mucca pazza, Malelingue, ma anche Camere d’aria di bicicletta. Queste ultime sono strettamente connesse alla sua storia personale: il padre aveva una fabbrica di biciclette e queste rappresentano il suo legame affettivo con il padre che non c’era più. La mostra che si snoda nelle sale di Villa delle Rose è inoltre arricchita dalla presenza di oggetti, documenti e fotografie provenienti dall’Archivio di Franco Masoero ed è anche accompagnata dalle parole dell’artista. “Anche la mucca pazza mi ha molto rallegrata perché mi sono sentita io la mucca pazza. Non per rassomiglianza, ma per queste fotografie che avevano dato come morbo, come morte, che erano di una bellezza straordinaria“, diceva Carol. “Rabbia e malinconia ma al tempo stesso gioia e ironia, sono sentimenti contrapposti che tuttavia convivono e scaturiscono dal profondo della sua opera, restituendo al nostro sguardo il ritratto di una donna, o meglio, di un’artista vera proprio perché donna appassionata e coraggiosa”, racconta Elena Re. “È questa la potenza del suo lavoro, di essere persone prima di tutto. Un grande insegnamento per le nostre vite: l’arte può essere l’ago della bussola che ci indica la strada”.
Giulia Bianco
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