“Creiamo il primo museo d’arte contemporanea itinerante”. I progetti dell’Associazione Genesi

A 5 anni dalla nascita l'associazione inventata da Letizia Moratti è alla svolta. Si amplia l'offerta, cresce la collezione e continua con l'impegno sui diritti umani. Intervista alla curatrice Ilaria Bernardi

Non si limita alla semplice esposizione di opere d’arte contemporanea ma attraverso queste si fa strumento di educazione, riflessione e sensibilizzazione su tematiche sociali e ambientali urgenti. Si tratta dell’Associazione Genesi, nata nel 2020 su iniziativa di Letizia Moratti con l’obiettivo di contribuire alla creazione di una cittadinanza responsabile e socialmente attiva. Dopo aver presentato la Collezione Genesi in varie sedi dal 2021 al 2024, l’Associazione amplia nel 2025 la sua offerta trasformandosi nel primo museo d’arte contemporanea itinerante italiano, presentando un ampio e programma espositivo che va dalle monografiche di artisti storicizzati a mostre tematiche che esplorano, per esempio, i diritti umani e altre dedicate alla giovane arte italiana. Per l’occasione Ilaria Bernardi, curatrice dell’attività espositiva dell’Associazione, fa un bilancio di questi primi cinque anni di attività anticipando gli appuntamenti del 2025. 

Intervista a Ilaria Bernardi

Partiamo dall’inizio: a cinque anni dalla fondazione dell’Associazione Genesi, quali sono stati gli sviluppi? Quali sfide e opportunità si sono presentate?
Fin dalla sua fondazione nel 2020, l’Associazione Genesi è impegnata nella difesa dei diritti umani attraverso l’arte contemporanea. Durante i suoi primi cinque anni, l’obiettivo principale è stato dar avvio a una collezione d’arte contemporanea (la Collezione Genesi) costituita da importanti artisti provenienti da tutto il mondo, di diverse generazioni, che riflettono su urgenti questioni sociali e ambientali, tra cui Shirin Neshat, Doris Salcedo e Alfredo Jaar. Parallelamente, è stato necessario ideare un progetto espositivo ed educativo utile ad applicare nel concreto la mission dell’Associazione. Così è nato “Progetto Genesi. Arte e Diritti Umani”, da me ideato e curato, e che si è svolto dal 2021 al 2024 in tre differenti edizioni. Nella sua prima edizione, nel 2021-2022, ha incluso una mostra itinerante, in quattro città italiane, costituita da tutte le opere della nostra Collezione, mentre nel 2023 e nel 2024 ha presentato mostre sempre differenti in diverse città in Italia e una all’estero (all’ONU a Ginevra), ciascuna costituita da un più ristretto nucleo di opere della Collezione e da opere prese in prestito da musei, artisti, fondazioni, per delineare percorsi espositivi su specifici temi sociali quali la condizione femminile e l’ambiente. Nel frattempo, la nostra Collezione, dal primo nucleo di 35 opere è arrivata a contarne 75, e le ambizioni dell’Associazione sono diventate “museali”. Da qui la scelta di concludere l’esperienza di “Progetto Genesi” e di presentare un programma espositivo per l’anno 2025 che segna una svolta, conferendo all’Associazione le funzioni tradizionalmente attribuite a un museo d’arte contemporanea, ma associandole a un format itinerante utile a renderla il primo e unico museo d’arte contemporanea itinerante italiano.

Anna Boghiguian (Il Cairo, Egitto, 1946), Back to the Roots, 2019
Anna Boghiguian (Il Cairo, Egitto, 1946), Back to the Roots, 2019. Photo Markus Woergoetter. Courtesy Anna Boghiguian e KOW Gallery, Berlino

Quali sono le principali novità nel programma espositivo 2025?
Innanzitutto, l’Associazione Genesi fa dell’itineranza, già presente in “Progetto Genesi”, un caposaldo della sua attività, nella consapevolezza che soltanto spostandosi di comunità in comunità è possibile offrire un’educazione permanente sui diritti umani, inclusiva, incisiva, e davvero capillare. Per divenire il primo e unico museo d’arte contemporanea itinerante italiano, l’Associazione chiede di volta in volta ospitalità a musei, fondazioni, centri espositivi già esistenti, in Italia e all’estero, per ciascuno dei quali idea e produce appositamente una mostra corredata da specifiche attività espositive legate all’educazione ai diritti umani. Come ogni museo presenta mostre temporanee accanto all’esposizione permanente, così l’Associazione, oltre a proporre mostre tematiche sulla propria Collezione (ad esempio, quella appena conclusa al Parlamento Europeo a Bruxelles), dal 2025 dà per la prima volta avvio a una serie di mostre, ciascuna a mia cura, dedicate a grandi artisti ormai storicizzati, non ancora presenti nella propria Collezione, la cui vita e/o il cui lavoro può essere interpretato ex-post come anticipatore di tematiche sociali oggi divenute urgenti. Di questa programmazione fanno parte le mostre su Louise Nevelson (Kiev, 1899 – New York, 1988) e su Fabio Mauri (Roma, 1926-2009) rispettivamente a Bologna, a Palazzo Fava, dal 30 maggio al 20 luglio 2025, e a Milano, in Triennale, dal 3 dicembre 2025 al 15 febbraio 2026. Con il suo lavoro fatto di scarti quotidiani assemblati, Nevelson ha anticipato il tema del riciclo e della memoria, mentre con la sua vita personale, opponendosi alle convenzioni tradizionalmente imposte alla donna del suo tempo, ha anticipato l’oggi dirimente questione della condizione femminile. Mauri ha l’altrettanto importante merito di aver anticipato, fin dalla fine degli Anni Sessanta, l’attuale riflessione sull’oppressione nelle sue possibili declinazioni e, in particolare, nelle declinazioni legate alla cultura, all’identità e all’ideologia, indagando come nella storia questi tre concetti siano divenuti motivi di sopraffazione agita e/o subita dai popoli e dai singoli individui.

Louise Nevelson (Kiev, 1899 – New York, 1988), Senza titolo, 1964. Photo Alessandro Zambianchi. Courtesy Gió Marconi, Milano
Louise Nevelson (Kiev, 1899 – New York, 1988), Senza titolo, 1964. Photo Alessandro Zambianchi. Courtesy Gió Marconi, Milano

Genesi e la promozione della giovane arte italiana

Novità di quest’anno è anche la volontà programmatica di promuovere la giovane arte italiana?
Dal 2025 l’Associazione Genesi presterà una particolare attenzione al supporto della giovane arte italiana, connessa a tematiche sociali, mediante la commissione di nuove opere da esporre in occasione di iniziative prodotte o co-organizzate con alcuni suoi enti patrocinanti e/o partner. Per l’intero 2025 collaboreremo infatti con Fondazione Gariwo a Davvero verranno i giorni, un progetto artistico di Irene Dionisio (Torino, 1986) che, attraverso un percorso collettivo itinerante in 17 Giardini dei Giusti, fatto di attività partecipative, le permetterà la creazione di un’opera sotto forma di bandiera; un oggetto-azione capace di invitare alla “ricucitura del trauma” e a mostrare la fragilità del bene e la forza della cooperazione per preservarlo. Tengo a ricordare che l’attenzione dell’Associazione nei confronti della giovane arte italiana era già emersa lo scorso anno con la mostra personale di Binta Diaw (Milano, 1995), da me curata alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, dove la grande video-installazione è stata prodotta dall’Associazione Genesi e, dopo la mostra, è entrata a far parte della sua Collezione che include altresì opere di altri giovani artisti italiani di nascita o di adozione, come Irene Dionisio, Elena Mazzi, Victor Fotso Nyie, Francis Offman, Silvia Rosi. 

E verrà anche presentata una collana di libri monografici edita da Silvana Editoriale…
Accanto ai tre volumi già editi sulla collezione, dal 2025 l’Associazione Genesi darà inizio a una collana di libri monografici, edita da Silvana Editoriale, dedicata agli artisti ormai storicizzati che sono oggetto delle a mostre personali incluse nel nostro programma espositivo. Piuttosto che cataloghi di mostra, saranno strutturati come libri di approfondimento dove trovare una sorta di ampio compendio sulla vita e sull’opera di ogni artista. Il primo titolo in uscita quest’anno sarà dedicato a Louise Nevelson.

Quale, invece, l’attività dell’Associazione per quanto riguarda l’educazione?
Aspetto altrettanto fondamentale è l’attività educativa, distribuita da un lato, in un ricco programma di visite guidate e workshop in presenza nelle sedi espositive; dall’altro, in un public program realizzato in collaborazione con Università Cattolica del Sacro Cuore, Fondazione Gariwo, e RFK Human Rights Italia. In particolare, L’Associazione è molto attenta all’educazione universitaria. Per questa ragione, sua partner fin dal 2021 è l’Università Cattolica del Sacro Cuore con la quale quest’anno abbiamo pubblicato il volume Diritti umani: dialoghi interdisciplinari,a mia cura, edito da Vita e Pensiero: il volume raccoglie il ciclo di conversazioni tra esperti internazionali e docenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore su tematiche legate ai diritti umani, che si è tenuto tra l’autunno 2021 e l’autunno 2022 ed è stato co-organizzato dall’Associazione Genesi e dall’Università Cattolica del Sacro Cuore. Inoltre, nella mostra su Louise Nevelson a Bologna e in quella su Fabio Mauri a Milano è prevista la speciale partecipazione di alcuni volontari del Gruppo FAI Ponte tra culture di Bologna – il progetto volto a favorire il dialogo interculturale e l’integrazione dei cittadini di origine straniera – e dell’Associazione Amici del FAI di Milano, che accoglieranno i visitatori con storie e racconti personali riferiti alle tematiche implicite alle singole esposizioni.

Caterina Angelucci 

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Caterina Angelucci

Caterina Angelucci

Caterina Angelucci (Urbino, 1995). Laureata in Lettere Moderne con specializzazione magistrale in Archeologia e Storia dell’arte presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dal 2018 al 2023 si è occupata per ArtsLife di contenuti e approfondimenti per la sezione…

Scopri di più