Arte concettuale, Neoavanguardie e tecnica. Un dialogo a Genova

Attraverso la pittura e la scultura, Tomas Rajlich, Jerry Zeniuk, Marco Tirelli e Salvatore Cuschera raccontano alla Galleria ABC il loro modo di “creare”, fatto di pensiero e ricerca concettuale, ma anche di gesto fisico e sapere tecnico

Nel ‘500 Giovanni Paolo Lomazzo parlava di “alcuni moderni eccellenti nelle arti loro” che sarebbero, oltre a pittori, scultori, architetti, “matematici, intagliatori di stampa e di arte così in legno come in rame e ferro, oreficie taluni altri”.
La mostra collettiva realizzata da ABC-Arte nella sua sede di Genova intende sostenere quest’idea, secondo la quale nonostante sia ormai largamente riconosciuta la centralità dell’aspetto concettuale, nei casi più interessanti le opere poggiano anche su una base di abilità artigianale, per la cui realizzazione la conoscenza tecnica è fondamentale. 

Alcuni moderni eccellenti nelle arti loro, installation view at ABC-ARTE, Genova 2025
Alcuni moderni eccellenti nelle arti loro, installation view at ABC-ARTE, Genova 2025

La storia dei protagonisti della mostra da ABC-Arte a Genova

Chi è Tomas Rajlich

È così per Tomas Rajlich (1940) e Jerry Zeniuk (1945) esponenti di rilievo della “Fundamentele schilderkunst / Fundamental painting” dal titolo della mostra del 1975 allo Stedelijk Museum di Amsterdam, momento centrale per l’affermazione internazionale della pittura analitica, e di cui Rajlich è stato tra i protagonisti, con Brice Marden, Robert Ryman, Gerhard Richter. Rajlich è riconosciuto nel novero delle massime figure della neoavanguardia internazionale. Nel 1967 ha fondato il Klub Konkretistů, nella scia delle neoavanguardie internazionali incarnate da Azimut in Italia, ZERO in Germania e Nul in Olanda. I suoi lavori – di cui in mostra ne troviamo sia del 1979 che recenti – sono caratterizzati dalla struttura del monocromo, legati a suggestioni simboliche e poetiche.

Chi è Jerry Zeniuk

Jerry Zeniuk è nato nel 1945 in Bardowick bei Luneburg (DE), figlio di un rifugiato ucraino, ed è emigrato con i genitori negli Stati Uniti nel 1950, dov’è cresciuto in Colorado. Dopo gli studi si è trasferito a New York. Risiede dagli anni Settanta a Monaco di Baviera, dove lavora con la Konrad Fischer Galerie di Dusseldorf e Berlino e con la galleria Annemarie Verna di Zurigo. Ha dichiarato: “Mi interessa come vedere. Vedere è pensare. I pittori sono artisti concettuali”. Il colore è senza dubbio un aspetto che caratterizza i suoi lavori, insieme alla ricerca della bellezza. Secondo Zeniuk l’interazione tra essu è in grado di riflettere le relazioni sociali ed umane. I suoi lavori più recenti, come quelli in mostra, presentano cerchi colorati, forme che tra loro generano interazioni, creando uno specifico spazio pittorico. Questi segni poggiano su una tela, bianca o grezza, creando uno spazio che trattiene la luce.

Chi sono Marco Tirelli e Salvatore Cuschera

Il legame con l’arte concettuale e la realizzazione tecnica si riscontra anche negli esponenti della generazione successiva, come Marco Tirelli (1956), secondo cui “le immagini trovano la loro ragione d’essere opere d’arte solo nel momento del loro abbraccio erotico con i materiali” e come Salvatore Cuschera (1958), scultore che da sempre “pensa e vive attraverso il ferro”. Marco Tirelli nasce a Roma, dove vive e lavora. Ha cominciato ad esporre nella seconda metà degli anni Settanta e alla fine del decennio si è trasferito negli spazi dell’ex Pastificio Cerere a San Lorenzo, insieme agli artisti della Nuova Scuola Romana. La sua prima partecipazione alla Biennale di Venezia è del 1982, nella sezione Aperto 82 con una sala personale, ma vi ha partecipato anche nella XLIV° edizione. Numerose mostre in Italia e all’estero si sono susseguite negli anni Ottanta, mentre all’inizio degli anni Novanta risale la mostra all’American Academy di Roma, che lo ha posto in dialogo con una grande installazione, alcuni dei celeberrimiWall Drawings di Sol LeWitt. In mostra lavori caratterizzati da forti contrasti: tra bianco e nero, tra paesaggi e forme geometriche.
Cariche di tensione e di carattere, “quello che manca nella società odierna”, secondo l’artista, anche le sculture come “Dalla terra al cielo”, 2000-2018, di Salvatore Cuschera, nato a Scarlino, in provincia di Grosseto, e diplomato in scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera. È stato in Grecia, dove ha visitato Creta e ha studiato la scultura greca e l’arte minoico-micenea, e in Olanda e in Germania, dove è entrato in contatto con le opere degli artisti del Bauhaus e il costruttivismo russo. Nelle sue sculture il colore nero, che a prima vista sembra l’unico, è intervallato da piccoli segni degli ulteriori passaggi di colore, come il verde, il giallo e il bianco, simili agli strati della pelle. L’artista le definisce “sculture senza tempo”, nei cui dettagli sono celati riferimenti a Piero della Francesca e alla sezione aurea, la perfezione presente in natura, di cui pare anche gli antichi Egizi fossero a conoscenza e che si ritrova nell’Uomo Vitruviano di Leonardo. A Gibellina ha partecipato all’Atelier del Mediterraneo con Markus Lüpertz, a cura di Achille Bonito Oliva e ha realizzato la sua prima scultura pubblica. Ha vinto vari premi e partecipato a mostre come la XIV° Esposizione Quadriennale d’Arte di Roma e la 54a Biennale di Venezia, con un’installazione nei giardini dell’Arsenale, di cui troviamo una versione ridotta in mostra. 

L’atto del creare arte nella mostra da ABC-Arte a Genova

L’atto di creare arte è un elemento imprescindibile del lavoro di questi artisti, che pone insieme il gesto fisico,l’abilità tecnica e la ricerca concettuale, dalla quale scaturisce, trasformandosi, l’opera d’arte, che entra a far parte del mondo fisico e materico. Le loro opere, realizzate “industriosamente dalla dotta mano”, come sosteneva Giorgio Vasari, mostrano come nell’arte sia essenziale il pensiero, il progetto, l’idea alla base dell’opera, che viene trasformato, grazie all’uso magistrale di scultura e pittura degli artisti, in una tangibile testimonianza d’eccellenza.

Giulia Bianco

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Giulia Bianco

Giulia Bianco

Ha frequentato a Milano il Master Economia e Management per l'Arte e la Cultura della 24Ore Business School. Laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Catania con tesi dal titolo “I contratti nel mondo dell’arte”, è specializzata in diritto…

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