Il pittore Samuele Alfani rilegge Calvino nella sua mostra a Firenze 

Prendendo ispirazione dalle Lezioni Americane del celebre scrittore, l’artista Samuele Alfani allestisce alle Serre Torrigiani una mostra che unisce video e pittura. Ve la raccontiamo con le parole dell’artista stesso

Nei suoi dipinti i colori esplodono come frammenti di luce: dal giallo caldo del sole, all’azzurro più profondo del mare che si appoggia su un cielo senza tempo. Le figure femminili, raccontate da linee decise, si trasformano su tela in corpi morbidi e vibranti, sospesi tra la forza della loro potente sensualità e un’aggraziata purezza. Pittore e videomaker fiorentino, Samuele Alfani nasce a Firenze nel 1985, anno in cui Italo Calvino moriva lasciando incompiute le sue Lezioni Americane. Ed è proprio questo il tema ispiratore della sua mostra alle Serre Torrigiani di Firenze, 6 proposte per il nuovo millennio: “Mi sono idealmente ricollegato a Calvino”, spiega, “tentando di rintracciare nella mia produzione dei valori o qualità, o anche solo delle specificità, riconducibili alla mia esperienza combinata di regista e pittore, per recuperare fiducia nel futuro della mia pittura”.  

La pratica artistica di Samuele Alfani 

Tra il verde delle serre, un campionario sintetico ma variegato della produzione dell’artista, una fuga di immagini che riunisce idealmente e visivamente le diverse fasi della sua produzione, attraverso le opere più rappresentative: “Da grande intellettuale che sapeva guardare, Calvino sapeva che le opere che espone il pittore sono momenti del rapporto ‘tra chi fa il quadro, chi guarda il quadro e quell’oggetto materiale che è il quadro’. Così associo immagini in movimento grazie ai colori che, pur sembrando una sfida cromatica, sono combinati in modo da sostenere l’immagine, rendendola uno shot cinematografico capace di autonomia. Vorrei aver liberato le mie opere dalla necessità di consistency temporale, che è poi il tema della lezione che Calvino non fece in tempo a scrivere prima di morire”. Alfani è reduce dall’esperienza di finalista per l’Arte Laguna Prize, dove il suo quadro PREda-per rimedio dell’anima, incentrato sul tema della violenza di genere, è stato esposto all’Arsenale di Venezia: “Un’opera se vuoi ambiziosa, nata intorno ad un progetto di welfare culturale dove l’arte si integra con altri ambiti in un’ottica di evoluzione e promozione sociale su un tema complesso e doloroso come la violenza di genere”.  

Courtesy Samuele Alfani
Courtesy Samuele Alfani

La mostra di Samuele Alfani a Firenze 

Oggi, riabbraccia la sua poetica attraverso la “fabulazione”: “Un concetto, o meglio un’attività, che mi affascina molto perché parte dall’immagine, lasciando che la narrazione si sviluppi con una logica interna all’immagine stessa, fino ad arrivare alla contemplazione”. Diversamente dalle precedenti personali, che ruotavano attorno ad un unico asse tematico, con 6 proposte per il nuovo millennio fa espandere liberamente le sue opere: “Volevo distrarmi dall’esigenza di forzare le opere all’interno di un unico atto creativo, per farle muovere fluide in quello che Rick Rubin definisce il ‘prisma del sé’. La mostra riunisce quadri realizzati in momenti distanti nel tempo e legati a circostanze diverse. Mi sono divertito ad unire i puntini, e sono emersi abbastanza spontaneamente i valori così ben approfonditi da Calvino: leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità. Alcune le vedo più come caratteristiche, altre più come aspirazioni”.  

Non solo pittura: la pratica videografica di Samuele Alfani 

Oltre alla pittura, la sua arte è dedicata alla realizzazione di cortometraggi e video: “La regia resta il mio riferimento, non solo perché quella è la mia formazione, ma anche perché mi approccio alla pittura con l’occhio del regista. Di recente ho ritrovato il piacere ‘dell’immagine in movimento’, grazie alla collaborazione con la compositrice e pianista Giulia Mazzoni, con la quale abbiamo realizzato il videoclip del suo brano d’ispirazione futurista Veloluce, poi presentato nello storico locale fiorentino Le Giubbe Rosse. Poter far convivere e unire le due arti, è quanto mi auguro per il futuro”. 

Ginevra Barbetti 

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Ginevra Barbetti

Ginevra Barbetti

Nata a Firenze, si occupa di giornalismo e comunicazione, materie che insegna all’università. Collabora con diverse testate in ambito arte, design e cinema, per le quali realizza soprattutto interviste. Che “senza scrittura non sarebbe vita” lo ripete spesso, così come…

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