Tra memoria storica e memoria personale: le mostre di Barbara Bloom e Silvia Bächli a Milano 

Presenta due narrazioni differenti la Galleria Raffaella Cortese con le mostre di due artiste nate entrambe negli Anni Cinquanta ma appartenenti a linguaggi distanti, l’una immersa nei toni del bianco e del nero, l’altra nelle campiture di colori vivaci e terrosi

Sono letture stratificate insieme del passato e del presente le due nuove mostre ospitate nei tre spazi della Galleria Raffaella Cortese in Via Stradella a Milano. Si tratta delle personali di Barbara Bloom (Los Angeles, 1951) e Silvia Bächli (Baden, 1956), che rispettivamente lavorano con la galleria dal 1999 e dal 2013. Appartenenti a linguaggi diversi e distanti, l’una immersa nei toni del bianco e del nero, l’altra nelle campiture di colori vivaci e terrosi, entrambe le artiste propongono una narrazione legata alla memoria, storica la prima, personale la seconda. Fino ad aprile 2025.

Barbara Bloom da Raffaella Cortese a Milano 

Al centro della personale di Barbara Bloom, come suggerisce il titolo Accord, c’è il tema dell’accordo, inteso non solo come trattato o patto ma come tensione sospesa, un’istante in cui la divergenza diventa possibilità di armonia. Così attraverso immagini e installazioni l’artista racconta i momenti simbolici di alleanze e tregue nella storia, dalla pace tra Egizi e Ittiti nel 1269 a.C. agli accordi per la fine dell’Apartheid nel 1993 in Sudafrica. Ma non solo, anche visoni fantasiose sono protagoniste, come l’installazione di un tavolo da gioco attorno cui siedono insieme Gesù, Émile Zola, Nefertiti e Amy Winehouse:: “Questo dialogo immaginario suggerisce come l’accordo e l’armonia rimangano aspirazioni universali, anche nei contesti più improbabili”, spiegano dalla galleria. 

Che cos’è l’innuendo visivo di Barbara Bloom 

In tal modo Accord si fa testimone dell’urgenza di individuare, nella complessità del contemporaneo, segni duraturi ed esempi di sforzi umani positivi, con l’invito da parte dell’artista a riflettere sulla necessità dell’essere umano di connettersi l’un l’altro. Tra ombre che evocano presenze assenti e scene che abbandonano la bidimensionalità per occupare lo spazio reale, le opere di Bloom, concepite dopo un lungo processo di ricerca e intuizione, non sono altro che un fluido confine tra visibile e invisibile: l’innuendo visivo, come lo definisce l’artista stessa. 

Silvia Bächli, Lines are telling stories, installation view at Raffaella Cortese, Milano, 2025. Photo Andrea Rossetti
Silvia Bächli, Lines are telling stories, installation view at Raffaella Cortese, Milano, 2025. Photo Andrea Rossetti

L’indagine sul disegno di Silvia Bächli da Raffaella Cortese

Nei due spazi di Via Stradella 1 e 4, invece, l’artista svizzera Silvia Bächli continua la sua indagine sull’essenza del disegno e i suoi linguaggi: “Dove dovrebbe iniziare la linea? Che direzione dovrebbe prendere? Quali sono le sue qualità? Segue la propria stessa linea o si espande per delineare un’area? Come prosegue dopo aver preso queste prime decisioni? Alla prima linea ne segue una seconda, o addirittura una terza? A un livello più fondamentale: Quali sono i materiali da utilizzare? Quanto è grande la carta?”, scrive Konrad Bitterli in Beginning. Infatti, fin dagli Anni Settanta l’artista indaga le componenti più elementari della pittura come la linea, il colore e la pennellata stessa: la mostra Lines are telling stories presenta una selezione di opere dal 2006 a oggi, tra Untitled e Spine 2, che convivono e si intersecano ai campi solidi di colore della serie Farbfeld, tra toni del marrone, del mattone e del blu profondo. Inoltre Bächli è anche protagonista, fino al 18 maggio 2025, di un progetto speciale al Museo Morandi di Bologna, in cui le due opere dialogano con le nature morte del pittore bolognese. 

Caterina Angelucci 

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Caterina Angelucci

Caterina Angelucci

Caterina Angelucci (Urbino, 1995). Laureata in Lettere Moderne con specializzazione magistrale in Archeologia e Storia dell’arte presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dal 2018 al 2023 si è occupata per ArtsLife di contenuti e approfondimenti per la sezione…

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