Thermocene: sinfonia visiva e sonora creata in due bivacchi di design a 3000 metri in Val Susa

Un progetto di Mybosswas & EX, nato in due rifugi di design sulle montagne del Piemonte per dimostrare che l'impatto zero dell'uomo sulla natura non esiste. Ora in mostra a Torino alle Gallerie d'Italia e alle Antiche Ghiacciaie di Porta Palazzo

Ogni nostra azione ha conseguenze sull’ambiente e si può percepire anche in un luogo apparentemente incontaminato, come la cima innevata di una montagna. Ce lo dimostra Thermocene, un progetto molto articolato di Mybosswas & EX, composto da un’installazione sonora e video, nata in due bivacchi sulle vette della Val Susa per dimostrare che l’impatto zero dell’uomo sulla natura non esiste. Ora è in mostra a Torino, fino al 30 marzo alle Gallerie d’Italia e fino al 23 marzo alle Antiche Ghiacciaie del Mercato Centrale. Ma dal 7 giugno al 14 settembre l’installazione sarà presentata nella project room della GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo e nel 2026 diventerà un film-documentario e un libro.

I due bivacchi in alta Val Susa: teatro della sinfonia visiva e sonora

Andrea Cassi e Michele Versaci di EX. – studio di progettazione che lavora all’intersezione tra arte, paesaggio, tecnologia e architettura – si occupano di Land Art in montagna e progettano bivacchi d’alta quota in Val di Susa: un esperimento tra rifugio e situazione abitativa estrema, con un segno architettonico molto forte. Nel 2019 realizzano il Bivacco Corradini a pochi metri dalla vetta della Dormillouse (2908 m), nel Briançonnais, sul confine tra Italia e Francia; mentre nel 2023 progettano quasi sullacima del Vallonetto, tra i comuni di Oulx e Bardonecchia, il Bivacco Berrone (2.850 m). È all’interno di queste due strutture futuristiche, un prisma nero e un origami, aperte tutto l’anno a sciatori alpinisti ed escursionisti, che prende vita la sinfonia visiva e sonora creata da Giorgio Ferrero e Rodolfo Mongitore (Mybosswas).

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Giorgio Ferrero e Rodolfo Mongitore & EX, Thermocene, 2025, still da video

Com’è nata l’installazione sonora in alta quota

I due compositori, lontani 30 chilometri l’uno dall’altro, immersi nei due ripari senza servizi anche se di design, trascorrono il loro tempo (una quindicina di giorni e notti lo scorso ottobre coadiuvati da una piccola troupe) raccogliendo tracce umane, sottoforma di materiale audio. Con potenti microfoni intercettano segnali radio (da Radio Maria a Radio China International), televisivi, messaggi di soccorso e militari. Anche le polveri sottili rilevate con appositi apparecchi entrano a far parte della composizione sonora elettronica, a metà tra noise e ambient, evocativa di una nuova coscienza collettiva. Spiega Giorgio Ferrero: “Ho pensato di dimostrare come, anche in quei luoghi di confine, non ci sia più spazio per quell’idea romantica di Natura incontaminata, ma ci sia spazio invece per immaginare e sperare in un meraviglioso miraggio di Natura antropizzata, dove l’essere umano con la sua genialità si fonde con il proprio habitatrispettandolo”.

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Giorgio Ferrero e Rodolfo Mongitore & EX, Thermocene, 2025, still da video

“Thermocene” alle Gallerie d’Italia e nelle Antiche Ghiacciaie di Porta Palazzo

Se alle Gallerie d’Italia, Thermocene è presentato attraverso un’installazione video a doppio canale, anteprima del film omonimo prodotto da KINO Produzioni, in fase di preproduzione, (qui venerdì 28 marzo alle 18, si terrà una performance live di Mybosswas), presso le Antiche Ghiacciaie settecentesche di Porta Palazzo, all’interno della sede del Mercato Centrale di Torino, si tratta di una mostra vera e propria, curata da Arteco. In una sala ci si può immergere nell’acustica della composizione sonora, enfatizzata dall’architettura del luogo, mentre nella seconda area si può vedere tutto il percorso vissuto dai due sound artist in alta quota.

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Giorgio Ferrero e Rodolfo Mongitore & EX, Thermocene, 2025, still da video

“Thermocene”: da Copenhagen alla Gamec di Bergamo 

Dal 24 al 27 marzo, un’anteprima del film che nascerà da Thermocene sarà presentato al CPH:FORUM 2025, uno dei più prestigiosi festival internazionali di documentari di Copenhagen. A giugno l’installazione si sposterà alla Gamec di Bergamo e collegherà il racconto filmico ambientato in Piemonte, al nuovo progetto dello studio, frutto della collaborazione tra il museo e la sezione di Bergamo del Club Alpino Italiano: il rifacimento del Bivacco Aldo Frattini. Pensato come una “sede” della GAMeC lungo l’Alta Via delle Orobie Bergamasche, la struttura non accoglierà mostre o eventi, ma servirà da base per attività di monitoraggio ambientale.

Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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