A Jesi un grande progetto dedicato all’arte astratta e informale
Dopo il successo della prima tappa ad Arezzo, Intesa Sanpaolo presenta il secondo appuntamento di questa rassegna. Per l’occasione, Palazzo Bisaccioni mette in scena un viaggio nella storia che raccoglie i grandi artisti del movimento, da Carla Accardi a Emilio Vedova

Forti collaborazioni per solide visioni. Si potrebbe in sintesi definire in questo modo il programma espositivo La libera maniera proposto a Palazzo Bisaccioni, che – con la curatela di Marco Bazzini – vede in dialogo Gallerie d’Italia e la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi.
Il progetto di Intesa Sanpaolo dedicato all’arte astratta e informale
La rassegna prosegue il progetto dedicato all’Arte astratta e informale nelle collezioni Intesa Sanpaolo, cominciato lo scorso anno con la prima tappa alla Fondazione Casa Museo dell’Antiquariato Ivan Bruschi di Arezzo. L’appuntamento a Jesi, tuttavia, vede in mostra un numero più cospicuo di opere rispetto al precedente: oltre quaranta lavori esposte, prodotti negli anni della cosiddetta “ricostruzione”, lungo tutto il decennio dei Cinquanta e fino a sfiorare i primi Anni Sessanta.
Il percorso espositivo a Palazzo Bisaccioni a Jesi
Palazzo Bisaccioni si fa in questo modo palcoscenico di un vero e proprio giro nella storia – e non solo quella dell’arte – dove, a partire da essa e dai suoi segni, gesti e colori, viene raccontato uno dei momenti più significativi per il nostro Paese. Situazioni irrisolte – ci riferiamo all’annosa questione del Fascismo, tanto controversa fra gli artisti, spesso ancora a fine conflitto legati a un linguaggio di figura e di tipo “monumentale” – e situazioni da risolvere. Tra queste ultime vi è ad esempio la necessità di accorciare le distanze fra centro e periferia. E situazioni da costruire da zero, dove il mondo dell’arte sceglie di dare un taglio netto al figurativo, parafrasando Fontana, preferendo nitidamente l’astratto.
Le opere in mostra a Palazzo Bisaccioni a Jesi
In un percorso di questo tipo, ritmato da opere di innegabile prestigio, ci si rende conto immediatamente della grande libertà espressiva messa in campo dagli artisti in quel periodo della storia. Libertà, da cui il titolo della mostra, accompagnata da una riconoscibilità artistica (la maniera) in cui ciascun artista mise in campo spiritualità ed emozioni, strutturandole in modalità tecnico-espressive gestuali, fluide o geometriche, materiche talvolta anche di matrice figurativa seppure dalle fattezze evanescenti. Da questa premessa, che evidenzia la varietà espressiva tipica del periodo, la carrellata di grandi nomi che hanno fatto la differenza nell’arte, conquistandosi di diritto un posto nella letteratura, dimostra anche la lungimiranza in termini di collezionismo di Intesa Sanpaolo. La mostra raccoglie le opere dei maggiori protagonisti della corrente, tra cui si citano – tra i tanti – Carla Accardi, Edmondo Bacci, Renata Boero, Alberto Burri, Corrado Cagli, Enrico Castellani, Gianni Colombo, Piero Dorazio, Gianni Dova. E ancora Lucio Fontana, Arnaldo Pomodoro, Carol Rama, Regina, Antonio Sanfilippo, Toti Scialoja, Giulio Turcato, Grazia Varisco, Emilio Vedova.
Maria Letizia Paiato
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