Colore, luce, suono. Le “Energie” dell’artista EPVS tornano in mostra a Roma

Dopo due decadi di ricerca l'artista EPVS ripropone una sua esposizione passata con l’aggiunta di nuovi elementi tra riflessi, note e cromie sature di accezioni esistenziali, in una mostra nello spazio AlTana a Roma

Tempo addietro nella Città Eterna, Elena Panarella Vimercati Sanseverino, in arte EPVS – 30 anni di attività e 60 anni di vita – realizzava con suo figlio in grembo, la mostra cromatica Energie. A distanza di 25 anni, nello spazio romano di AlTana, in piazza Campitelli, l’artista propone l’evoluzione al quadrato di quell’esposizione, nel temporary show Energie².

La mostra di EPVS a Roma

La prima mostra era solo teoria, qui c’è una risposta a tanti interrogativi di allora, una messa in pratica” spiega EPVS. Lo stesso brano pittorico in acrilico su tela, della lunghezza di circa quattro metri, in cui ogni tinta trascolora o prende corpo nell’altra, senza soluzione di continuità, si arricchisce di nuovi elementi. Un percorso sinuoso tra lastre colorate e in trasparenza e una teoria di fotografie stampate su plexiglass.

Luce e suono nelle opere di EPVS

EPVS crea un’opera d’arte totale attraverso una grammatica visiva fatta di colori – con l’aggiunta oggi di luci e suoni – una sferzata di energia ai visitatori”, commenta la storica dell’arte e redattrice di Artribune, Ludovica Palmieri. Infatti, anche un sottofondo sonoro si aggiunge alla mostra pregressa: una vibrazione acustica straniante, generata dal figlio dell’artista, il sound designer Sebastian Vimercati che collabora con lei dal 2019. Il breve iter, vivido e vivace, racchiude un mondo con pochi elementi significativi. Una striscia dipinta che è una traccia di vissuto, un labirinto da percorrere, entro cui perdersi e osservare in divenire ciò che c’è intorno, alcuni scatti ravvicinati a texture e tessuti. In rimando, forse, anche al giovanissimo esordio dell’artista nel mondo della moda. La palette utilizzata è un codice: ogni gradazione ha un significato nascosto, può essere il ritratto di una persona cara, corrispondere a un sentimento o delineare una fase dell’esistenza.

EPVS: tra astrazione e giochi di specchi

Queste preziose superfici non illustrano ciò che si vede degli oggetti, ma ciò che si sente, nel senso tedesco di «fühlen». L’anima delle cose non ha la forma delle cose, l’anima è astratta” afferma il curatore, Guglielmo Gigliotti. Una mostra che è specchio del cosmo e delle sue mutevoli sfaccettature. E nella quale, a proposito di specchi, forse inconsciamente, c’è dentro anche il ricordo dello specchio Claude. Quel vetro riflettente tascabile che adoperarono i paesaggisti a partire dal XVI Secolo per osservare il reale, filtrarlo, uniformare la tavolozza e che tra Settecento e Ottocento fu utilizzato dai più colti viaggiatori e turisti come gioco ottico.

Francesca de Paolis

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Francesca de Paolis

Francesca de Paolis

Francesca de Paolis si è laureata in Filologia Moderna con indirizzo artistico all'Università La Sapienza di Roma proseguendo con un Corso di Formazione Avanzata sulla Curatela Museale e l'Organizzazione di Eventi presso l'Istituto Europeo di Design (IED). Ha insegnato Storia…

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