Artisti italiani all’estero. Le mostre e gli eventi in trasferta a maggio 2025
Da Giuseppe Penone alla Serpentine Gallery di Londra alla più grande retrospettiva di Marisa Merz – l’unica donna nel gruppo dell’Arte Povera – mai realizzata in Svizzera, passando per Francesco Vezzoli a Monaco

Nelle ultime settimane si sono succedute inaugurazioni su inaugurazioni di eventi e mostre di artisti italiani negli Istituti di Cultura e nei musei, gallerie e spazi artistici delle capitali o delle più importanti città straniere. E molte altre apriranno i battenti nei prossimi giorni. Eccone una selezione, per mettere in risalto il lavoro svolto dai nostri connazionali nel contesto artistico-culturale delle realtà estere.
Giuseppe Penone alla Serpentine Gallery di Londra

La Serpentine Gallery di Londra presenta la mostra istituzionale più completa del Regno Unito dedicata all’opera di Giuseppe Penone, con sculture e opere dal 1969 a oggi. In programma fino al 7 settembre 2025, la mostra è allestita presso la Serpentine South e si estende oltre la galleria, presentando sculture nei Parchi Reali. Motivo ricorrente in tutta l’opera di Penone, l’albero consente all’artista di “percepire lo spazio della Serpentine come un continuum con la natura del parco che lo circonda“. Fin dalla sua fondazione negli Anni ’70, la Serpentine Gallery ha mantenuto un impegno di lunga data nel portare l’arte fuori dal tradizionale contesto delle gallerie e nel paesaggio circostante, offrendo agli artisti l’opportunità di interagire con l’ambiente circostante dei Kensington Gardens, presso Hyde Park, nel centro di Londra. “Tutto il mio lavoro è un tentativo di esprimere la mia adesione e appartenenza alla natura, ed è con questo pensiero che ho scelto le opere per la mostra”, dichiara Penone. “I due percorsi che ho creato, all’interno della galleria e all’esterno, nel parco, diventano due giardini integrati”.
https://www.serpentinegalleries.org/about/press/giuseppe-penone-thoughts-in-the-roots
Francesco Vezzoli alla galleria Almine Rech nel Principato di Monaco

Francesco Vezzoli presents: KARL GOES TO MEMPHIS. Tribute to an historic encounter in Monte Carlo è la nuova personale di Francesco Vezzoli presso la galleria Almine Rech Monaco, in programma fino al 24 maggio 2025. La mostra prende spunto da uno degli episodi più originali della storia del design del XX secolo, l’incontro tra due giganti della creatività contemporanea: il visionario Karl Lagerfeld e Memphis, fondato da Ettore Sottsass. All’inizio degli anni Ottanta, Lagerfeld si trasferì a Monte Carlo. Insoddisfatto di una casa ordinaria, Lagerfeld decise di arredare l’appartamento esclusivamente con pezzi Memphis. La mostra intende ricreare, il più fedelmente possibile, l’atmosfera dell’appartamento di Lagerfeld all’interno di Almine Rech Monaco. Con la collaborazione di Memphis, tutti i pezzi originariamente presenti nella residenza di Lagerfeld sono esposti all’interno della mostra.
https://www.alminerech.com/galleries/9726-monaco
La mostra collettiva Même Si Les Statues Meurent all’Espace Parallèle di Parigi

Même Si Les Statues Meurent è la mostra in corso fino al 30 aprile 2025, curata da Elisabetta Pagella, presso Espace Parallèle (47, Rue Servan 75011 Paris) che vede protagonisti sei giovani artisti contemporanei: Omar Castillo Alfaro, Emanuele Cantò, Alessandro Di Lorenzo, Maria Ludovica Gugliotta, Christian Offman e Sofía Salazar Rosales. L’idea del progetto nasce dal film di Chris Marker e Alain Resnais dal titolo Les statues meurent aussi (1953), che tratta dell’appropriazione da parte dei coloni francesi di opere realizzate dai popoli africani. Le statue vengono concepite come mortali e, una volta decontestualizzate, perdono le loro finalità rituali divenendo puro sfoggio del potere e, per questa ragione, muoiono. Gli artisti esposti rappresentano una corrente di ricerca che vive nella consapevolezza di quel passato inconoscibile, ma ne studia le tracce per nutrire la coscienza critica attuale. Le loro opere sono la concessione che la contemporaneità permette al lutto del postcolonialismo e del conformismo.
https://www.facebook.com/espaceparallele.paris
Lucio Fontana e Michelangelo Pistoletto a Prada Rong Zhai a Shanghai

Per la prima volta Lucio Fontana (1899-1968) e Michelangelo Pistoletto (n. 1933), due figure di riferimento nella scena artistica italiana e internazionale del dopoguerra, sono messi in dialogo tra loro rivelando i rispettivi approcci alla materia e alla dimensione concettuale dell’arte, l’esplorazione di spazi performativi alternativi e la presenza del metafisico nelle loro pratiche artistiche. Succede in una mostra in corso fino al 15 giugno 2025 a Prada Rong Zhai a Shanghai: la visione curatoriale di Sook-Kyung Lee, direttrice della Whitworth, parte dell’Università di Manchester, è stata integrata dalla consulenza scientifica della Fondazione Lucio Fontana e di Cittadellarte – Fondazione Pistoletto. La mostra raccoglie 26 opere, realizzate a partire dalla fine degli Anni Quaranta, che sottolineano la ricerca di nuove forme espressive e il rifiuto di materiali, metodi e soggetti percepiti come paradigmi del passato. Il progetto indaga inoltre l’approccio dei due artisti al superamento delle restrizioni pittoriche e l’utilizzo di materiali provenienti dal mondo oltre le arti visive. La tridimensionalità dei loro lavori è un altro elemento centrale della mostra, accompagnato da una riflessione sull’aspetto performativo delle loro pratiche.
https://www.prada.com/it/it/pradasphere/special-projects/2025/mirroring-prada-rong-zhai.html
Marisa Merz e Carol Rama al Kunstmuseum Bern

Il Kunstmuseum Bern presenta due figure di spicco dell’avanguardia italiana: le artiste Marisa Merz (1926, Torino-2019) e Carol Rama (Torino 1918-2015), in mostra fino al 13 luglio 2025. Se Marisa Merz è riconosciuta come l’unica donna tra i principali esponenti dell’Arte Povera, Carol Rama, artista controcorrente e pioniera dell’arte femminista, ha esplorato temi come la sessualità, la follia, la malattia e la morte. Entrambe le artiste sono state insignite del Leone d’Oro alla carriera alla Biennale di Venezia. La mostra dedicata a Marisa Merz, in corso fino al 1 giugno 2025, si configura come la più grande retrospettiva dell’artista – l’unica donna nel gruppo dell’Arte Povera – mai realizzata in Svizzera da 30 anni a questa parte. Dall’alluminio all’argilla, dal rame al nylon, dalla cera al tessuto, le opere di Marisa Merz sono caratterizzate da materiali «poveri». Questi riflettono il suo stretto legame con il movimento radicale dell’Arte Povera, che, sviluppatosi nell’Italia post-industriale e turbolenta dei tardi anni Sessanta, ruotava attorno agli artisti italiani Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Pino Pascali, Giulio Paolini, Emilio Prini e al marito Mario Merz.
https://www.kunstmuseumbern.ch/en
Claudia Giraud
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