Un nuovo museo di arte contemporanea in Sicilia. A Scicli inaugura il MACC con una mostra di Emilio Isgrò
Il 5 maggio, il MACC aprirà le porte negli spazi restaurati e rifunzionalizzati dell’ex Convento del Carmine, complesso settecentesco nel centro della cittadina barocca siciliana. Per la prima mostra l’omaggio a Isgrò, con scenografica installazione estesa alla facciata del museo

Nel centro barocco di Scicli, cittadina patrimonio dell’umanità della Val di Noto, l’ex Convento del Carmine, con l’attigua Chiesa dei Padri Carmelitani (che ancora ospita numerosi dipinti riferibili a Costantino Carasi), fu ricostruito dopo lo storico terremoto del 1693 che distrusse gran parte dell’abitato.

La storia dell’ex Convento del Carmine di Scicli
Il complesso fu completato nel 1778, su progetto di Fra Alberto Maria di San Giovanni Battista, e negli ultimi anni è stato oggetto di un restauro concluso nel 2017, finanziato dal Ministero della Cultura, con l’obiettivo di restituirgli piena fruibilità e accessibilità. L’abbattimento delle barriere architettoniche, l’acquisto di arredi e allestimenti sono stati, infatti, funzionali alla trasformazione dello spazio in nuovo polo culturale di riferimento per la città della provincia ragusana. Un iter che nella sua fase conclusiva ha visto l’amministrazione cittadina tornare nella disponibilità dell’immobile lo scorso autunno, al termine dei lavori di adeguamento e rifunzionalizzazione dell’edificio, che ne hanno previsto anche la messa in sicurezza, costati nel complesso 850mila euro (oltre al finanziamento del MiC sono stati utilizzati i fondi della Legge del terremoto 1990).

Il nuovo MACC a Scicli
Il prossimo 5 maggio, quindi, negli spazi dell’ex convento inaugurerà il MACC, Museo d’Arte Contemporanea del Carmine, che svilupperà i suoi ambienti espositivi nel chiostro e in alcuni locali del piano terra, oltre che al primo piano, su una superficie di 900 metri quadri (allo scopo è stato realizzato anche un ascensore). L’obiettivo è quello di ospitare mostre di alto profilo, conferenze (nella sala attrezzata con schermo retrattile a muro per videoproiezioni) ed eventi culturali in genere.
E l’evento inaugurale, alla presenza del Ministro Giuli, potrà contare sulla collaborazione con l’Archivio Emilio Isgrò: le opere dell’artista siciliano (nato a Barcellona Pozzo di Gotto nel 1937) saranno al centro di un’antologica a cura di Marco Bazzini e Bruno Corà, intitolata L’Opera delle formiche, excursus sulla sua lunga attività, dagli Anni Sessanta fino alle più recenti ricerche intorno alla Cancellatura. Una grande installazione, L’Opera delle formiche, sarà allestita nel grande corridoio centrale del museo, sconfinando nella piazza su cui affaccia il complesso.

La mostra di Emilio Isgrò al MACC di Scicli
Il percorso si articolerà così a partire dagli “articoli di giornale” del 1962, proseguendo con le prime cancellature, i “particolari ingranditi” e le “lettere estratte” degli Anni Settanta, per arrivare agli inediti libri cancellati del Gattopardo (1976) fino ai Codici ottomani (2010) e alle cancellature in rosso degli ultimi anni. Tra le opere esposte, anche la scultura La lumière de la Liberté, esposta per la prima volta nel 2017 nella sede parigina della Galleria Tornabuoni. La mostra si avvale di prestiti da importanti collezioni private, tra cui opere in arrivo dalle Gallerie d’Italia-Intesa Sanpaolo. E sarà riallestita in questa occasione anche l’installazione Non uccidere realizzata da Isgrò con Mario Botta per il MAXXI in occasione del 75esimo anniversario della Costituzione italiana: ora nella collezione permanente del museo capitolino, l’opera è un inno alla convivenza pacifica e civile tra i popoli, composta da un’architettura in cedro del Libano che accoglie il bassorilievo in pietra del Sinai sviluppato da Isgrò in undici elementi a evocare le tavole bibliche dei Dieci comandamenti (sulle iscrizioni l’artista è intervenuto con le sue cancellature, lasciando leggibile il quinto comandamento: Non uccidere).
La mostra sarà aperta al pubblico dal 6 maggio al 3 novembre 2025, corredata di un catalogo che sarà presentato durante il ciclo di appuntamenti e incontri collaterali previsti per accompagnare il progetto. Poi il nuovo MACC presenterà la programmazione per il 2026.
Livia Montagnoli
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