Maestros and the Machines: la mostra che immagina grandi artisti del passato utilizzare tecnologie del futuro

Mercer Labs, il nuovo futuristico museo newyorkese, propone in primavera una mostra che connette l’arte classica con le innovazioni di oggi. Il video

Cosa avrebbero creato i grandi maestri del passato, da Mozart a Da Vinci, da Hokusai a molti altri, se avessero avuto accesso al potenziale illimitato delle innovazioni odierne? La domanda, ammettiamolo, ce la siamo posta in tanti dinnanzi a capolavori creativi di epoche remote, quando il termine “tecnologia” non era forse nemmeno stato coniato.

La mostra Maestros and the Machines, che inaugurerà il 24 aprile 2025 negli spazi futuristici di Mercer Labs a New York, prova a rispondere a tale quesito. 

Maestros and the Machines: una mostra 

Ideata e curata dall’artista Roy Nachum, 𝘔𝘢𝘦𝘴𝘵𝘳𝘰𝘴 𝘢𝘯𝘥 𝘵𝘩𝘦 𝘔𝘢𝘤𝘩𝘪𝘯𝘦𝘴 “è una conversazione tra passato e futuro, dove la tecnologia amplifica la creatività e rivela nuove dimensioni di ciò che l’arte può essere” a suo dire.

Partendo dal presupposto che l’arte sia immortale, la mostra fonde elementi classici con interventi di sound design – come quelli di Timbaland insieme ai contributi di Bang & Olufsen, USM e Teenage Engineering – per immergere il pubblico in una dimensione atemporale, dove passato, presente e futuro coesistono. 

Il museo Mercer Labs

Il Mercer Labs Museum of Art and Technology è stato recentemente inaugurato nel cuore di Manhattahn e, come si evince dal nome, fonde tecnologia avanzata e arte, dove quest’ultima umanizza la prima.

Dotato di 15 sale espositive completamente interattive, offre esperienze sonore ipnotiche e installazioni video che cambiano prospettiva, giocando con la sperimentazione e l’interazione del pubblico. 

Le mostre ospitate a Mercer Labs

𝘔𝘢𝘦𝘴𝘵𝘳𝘰𝘴 𝘢𝘯𝘥 𝘵𝘩𝘦 𝘔𝘢𝘤𝘩𝘪𝘯𝘦𝘴 sarà la terza mostra ad inaugurare a Mercer Labs, che al suo attivo ha già Limitless e After Dark. Se con Limitless vengono eliminate le barriere psicologiche per entrare nell’inconscio umano attraverso opere immersive spettacolari, After Dark propone un’esclusiva mostra notturna che trasforma il museo in un’esplorazione a 360° di arte, tecnologia, luce e suono.

Roberta Pisa

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Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

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