La Giuditta di Klimt in mostra al Centro Candiani. Venezia inizia a spostarsi a Mestre?
La Fondazione Musei Civici di Venezia inaugura al Centro Culturale Candiani di Mestre la prima di una serie di mostre che attingono dal suo patrimonio: un dialogo tra antico e contemporaneo. Si comincia con Klimt e il tema di Giuditta
Sarà la mostra Attorno a Klimt. Giuditta, eroismo e seduzione il primo di una serie di appuntamenti dedicati all’arte moderna e contemporanea, concepiti da Gabriella Belli, direttore della Fondazione Musei Civici appositamente per il Centro Culturale Candiani che, con il titolo di Corto Circuito. Dialogo tra i secoli, presenteranno di volta in volta esposizioni che andranno ad attingere dal ricco patrimonio della città di Venezia conservato nelle collezioni civiche. “Con questa mostra celebriamo la nascita di un laboratorio dedicato all’arte contemporanea presso il Centro Candiani di Mestre”, dichiara il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. “È un progetto che ho fortemente voluto per proporre un programma culturale di alto valore, che metta in gioco il patrimonio custodito nei Musei Civici, patrimonio che appartiene a tutta la città, laguna e terraferma”. La mostra, il cui progetto di allestimento è stato affidato a Pierluigi Pizzi, architetto e scenografo di fama internazionale, è incentrata attorno a uno dei miti più affascinanti della tradizione biblica, quello di “Giuditta”, la giovane vedova ebrea che combatte il terribile condottiero assiro Oloferne con le sole armi della bellezza, “una figura di cui si appropria la storia dell’arte fin dall’epoca medioevale come simbolo della Virtù che trionfa sul Male”, scrive nel catalogo Gabriella Belli, e che trova il suo apice con la rivoluzione che Gustav Klimt introduce nel XX secolo.
ACQUISITA NEL 1910
Fulcro dell’esposizione, che presenta oltre ottanta opere provenienti dalle collezioni della Fondazione Musei Civici di Venezia (Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, Museo Correr, Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento veneziano, Museo Fortuny, Museo di Palazzo Mocenigo), da alcuni musei come il Mart di Rovereto e da varie collezioni private nazionali e internazionali, è rappresentato, così, proprio dal capolavoro di Gustav Klimt Giuditta II (Salomè), che giunge per l’occasione da Ca’ Pesaro. Intorno a questa potente icona del XX secolo, realizzata dal grande artista viennese nel 1909 per la Biennale Internazionale d’Arte del 1910 e acquisita proprio in quell’anno dal Municipio di Venezia per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro – un’opera che letteralmente “ammalia” per la sua carica sensuale e per le sue evocative reminiscenze bizantine – si articoleranno una serie di suggestioni tra antico e contemporaneo che, dalla figura biblica di Giuditta e dalla sua fortuna artistica tra Cinque e Seicento, arriveranno al Simbolismo ottocentesco e al clima della Secessione Viennese, fino all’interpretazione del mito che il padre della psicanalisi, Sigmund Freud, diede nel 1917 con Il tabù della verginità. Infine, il passaggio da femme fatale a demone del ‘900 sarà evidente anche nel linguaggio cinematografico. Come nel video Giuditta: metamorfosi sullo schermo, realizzato da un team di ricercatori dell’Università degli Studi di Padova, coordinati dal professsor Gian Piero Brunetta, in cui sono montati insieme brani delle più celebri “Dive” passate sul grande schermo nei primi vent’anni del secolo scorso.
Dal 13 dicembre 2016 al 5 marzo 2017
Attorno a Klimt. Giuditta, eroismo e seduzione
Mestre, Centro Culturale Candiani
www.fmcvenezia.it
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