Sulle tracce di Lorenzo Lotto. A Bergamo

Accademia Carrara, Bergamo – fino al 26 febbraio 2017. Una fitta rete di collaborazioni tra l’Accademia cittadina e una serie di enti privati, un percorso articolato in più tappe e un’opera ritrovata. La città lombarda omaggia uno dei suoi più illustri cittadini “acquisiti”.

Pare che ormai le uniche occasioni per organizzare una mostra siano rappresentate dalla celebrazione di anniversari e ricorrenze o dalla scoperta, vera o presunta quando non addirittura in cattiva fede, di una nuova opera da inserire nel catalogo di un artista di richiamo. Insomma, occasioni che fanno notizia. Non fa eccezione la mostra allestita in questo periodo all’Accademia Carrara di Bergamo Un Lotto riscoperto. La novità sta in una tarsia lignea conservata presso il Luogo Pio Colleoni, uno dei più antichi istituti di carità italiani ancora attivi, e raffigurante la Creazione.

UN CAPOLAVORO RITROVATO

L’oggetto, ritenuto una copia successiva all’originale, viene invece ora proposto come di mano di Lorenzo Lotto (Venezia, 1480 – Loreto, 1556/57), che non l’avrebbe solo disegnata ma anche profilata di suo pugno: il pittore avrebbe quindi tracciato sulla tavoletta intarsiata le tracce grafiche per completare le figure. Sappiamo che Lotto ricevette nel 1523, al termine del suo soggiorno bergamasco (1513-1525), la commissione di fornire i disegni per il coro ligneo di Santa Maria Maggiore, opera poi tradotta in legno dall’intarsiatore Giovanni Francesco Capoferri (Lovere, 1487 – Bergamo, 1534). Le fonti antiche rivelano però che due di queste tarsie lignee, aventi per soggetto la Creazione e l’Annunciazione, sono state profilate direttamente da Lotto, a titolo di esempio.
In mostra, la tarsia della Creazione dialoga, oltre che con le altre opere lottesche presenti in Accademia, anche con importanti prestiti nazionali e internazionali, come la pala della chiesa di S. Maria Assunta di Celana (1527), i Due Apostoli (1510-12) di Brera, Le nozze mistiche di S. Caterina d’Alessandria (1524), proveniente da Palazzo Barberini, o il presunto Autoritratto (1510-13 circa) del Thyssen-Bornemisza di Madrid.

Lorenzo Lotto, Autoritratto (_), 1510-13 ca. - Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid

Lorenzo Lotto, Autoritratto (_), 1510-13 ca. – Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid

UN ITINERARIO DIFFUSO

La mostra Un Lotto riscoperto non si esaurisce all’interno delle mura dell’Accademia, ma è solo una tappa di un articolato progetto espositivo che prosegue in un attento programma di valorizzazione del patrimonio della città legato al nome del pittore, capace di coinvolgere numerosi enti, sulla scia della mostra dedicata al Moroni Io sono il sarto di un anno fa circa. La fondazione MIA (Congregazione Misericordia Maggiore) cura la visita al coro della basilica di S. Maria Maggiore, mentre la Fondazione Bernareggi propone il Lorenzo Lotto Tour, con visite all’omonimo museo con la Trinità (1520), alla chiesa di S. Spirito con la Madonna con Bambino e Santi (1521), alla chiesa di S. Bernardino con l’omonima pala (1521) e alla chiesa di S. Bartolomeo con la Pala Martinengo (1513). Tutto questo è Lorenzo Lotto. Attraverso Bergamo, puntuale realizzazione di un’idea di mostra aperta intesa come cammino (fisico e ideale) dialogante con il tessuto culturale e sociale di una città, e con gli occhi ben spalancati sull’attualità: i ricavati finanzieranno la ricostruzione del museo Cola Filotesio di Amatrice.

Michele Signorelli

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Michele Signorelli

Michele Signorelli

Ho conseguito nel 2012 il diploma di laurea triennale all'Università Statale degli Studi di Milano con una tesi in Storia e Critica del Cinema dedicata alla figura di Roberto Rossellini e al suo rapporto con la stampa bergamasca (Il cinema…

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