La grafica secondo Rembrandt. In Vaticano
Musei Vaticani, Città del Vaticano – fino al 26 febbraio 2017. Circa cinquanta opere grafiche del maestro di Leida. Un’esposizione realizzata in una sala dell’appartamento di Pio V, creando un dialogo a distanza con l’artista e collezionista Anders Zorn.
Rembrandt Harmenszoon van Rijn (Leida, 1606 – Amsterdam, 1669), universalmente noto come Rembrandt, oltre ai suoi capolavori pittorici, imperniati su una ricerca che sfida il dato reale e invita alla contemplazione, sorprende anche con la sua vasta opera grafica, attraverso la quale, grazie alle tecniche della puntasecca e dell’acquaforte, restituisce scorci di luce e bianco e nero.
La opere in mostra nei Musei Vaticani, principalmente ritratti e soggetti biblici, provengono dallo Zorn Museum di Mora, in Svezia, e dall’olandese Kremer Collection (come l’unico dipinto presente, Busto di uomo anziano con turbante del 1627 circa). Quasi tutti i lavori sono appartenuti ad Anders Zorn, pittore e incisore nordico che collezionò con ossessione le grafiche del maestro olandese, tanto da arrivare a possederne 169 delle 310 rimaste. In mostra anche tre delle sue opere, fra cui l’Autoritratto con pelliccia di lupo, che svelano il debito dell’artista ottocentesco nei confronti degli autoritratti di Rembrandt.
Calogero Pirrera
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