Toulouse-Lautrec a Verona. Grande mostra su un genio dell’800 nella Parigi del Moulin Rouge

Foto e anticipazioni su un appuntamento con la grande arte della modernità. A Verona arriva una mostra su uno dei più noti impressionisti, artista geniale e uomo tormentato, ucciso dalla sua disperazione esistenziale.

Il genio di Toulouse-Lautrec (1864-1901) arriva a Verona per una grande mostra, che analizza la sua figura nell’ambito della Belle Époque e della Parigi bohémienne d’inizio Novecento. Prodotta da Arthemisia e ospitata a Palazzo Forti, aprirà i battenti il 1 aprile 2017.
Infelice, sfortunato, afflitto da una malformazione fisica, l’artista fu condannato a un’inquietudine bruciante. Morì a soli 36 anni, ucciso dalla sifilide e dall’alcolismo (era un gran bevitore di vino, cognac e assenzio) dopo un ricovero ospedaliero di 3 mesi, durante il quale riuscì a realizzare ancora 39 disegni. Vent’anni di produzione in tutto, con una quantità abnorme di lavori: 737 tele, 275 acquerelli, 363 stampe e manifesti, 5.084 disegni. Senza considerare le molte opere perdute.
Nato da una famiglia di conti, non trasse alcuna felicità dalla sua condizione agiata, a causa di una malattia genetica alle ossa, assimilabile al nanismo. La frustrazione e la sofferenza si tradussero da un lato nell’applicazione al disegno e alla pittura, per cui rivelò presto doti eccezionali, dall’altro in una condotta esistenziale devastante.

Henri de Toulouse-Lautrec

Henri de Toulouse-Lautrec

DAL TARDO IMPRESSIONISMO AI MANIFESTI

Così scriveva di lui lo storico dell’arte Germain Bazin: “Essendo fisicamente un freak, un aristocratico tagliato fuori dal suo rango per via del suo aspetto grottesco, ha trovato un’affinità tra la propria condizione e la miseria morale delle prostitute. Poteva sembrare cinico, ma era solo a causa di una disperazione di fondo”. E ancora: “non riusciva a restare sobrio. Ogni notte usciva con i suoi più cari amici – Maxime Dethomas e Romain Coolus tra i più rappresentativi – andando di bar in bar finché non dovevano riportarlo a casa. Posso solo interpretare il suo alcolismo come un deliberato atto di suicidio”.
Fra i primi artisti a rivoluzionare il linguaggio della comunicazione commerciale, con i suoi strepitosi affiches dedicati ai più noti locali parigini (dal Moulin Rouge al Divan Japonaise), Lautrec assorbì e rielaborò la lezione impressionista, producendo dipinti dalla forza magnetica: sintetici, rapidi, innovativi nella resa dello spazio e nella concezione del colore, della luce, della pennellata. Tra i suoi soggetti prediletti: prostituite, scene della movida parigina, bar, salotti, teatri, fino ad alcuni romantici ritratti di amanti colti fra le lenzuola. Le 170 opere in mostra arrivano dall’Herakleidon Museum di Atene e resteranno a Verona fino al prossimo 3 settembre.

Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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