Il vento futurista soffia a Senigallia
Palazzo del Duca, Senigallia – fino al 2 luglio 2017. “Ritti sulla cima del mondo, noi scagliamo, una volta ancora, la nostra sfida alle stelle!”. La rassegna marchigiana ripercorre le tante anime dell’esperienza futurista.
Roboanti e innovative sono le opere che si ergono a nuovi emblemi di modernità e di velocità. Dai dipinti, alla caricatura, dagli abiti al mobilio, il Futurismo con la sua energia dirompente stravolse gli usi e i costumi di una società borghese e tradizionalista, rinnovando la quotidianità in ogni suo aspetto.
In un percorso che si snoda tra diverse sezioni, svettano le audaci esaltazioni della macchina e in particolare dell’aeroplano nelle visioni aeree di Sante Monachesi, Wladimiro Tulli e Tullio Crali. La tinta accesa e la foggia vivace di abiti e tessuti realizzati da Giacomo Balla e da Leandra Angelucci Cominazzini si mescolano ai disegni e alle caricature di Ivo Pannaggi e Cleto Capponi. Dinamiche le composizione di linee, di movimenti e di forme in Fortunato Depero, Bruno Tano e Gino Severini, mentre colori e volumi tratteggiano i paesaggi di Gerardo Dottori. Anche la moda, il tetro e la cucina si traducono in formidabili testimonianze irriverenti e rivoluzionarie di un’epoca, dallo studio di un costume di Giacomo Balla ai gelati di Rolando Bravi.
Di notevole rilievo il catalogo della prima rassegna futurista nelle Marche – rilegato con una copertina rossa, solcata da un fascio littorio stilizzato, su cui si legge: Marciare, non marcire – tenutasi a Macerata e organizzata da Pannaggi negli Anni Venti, quale segnale prepotente e provocatorio di partecipazione al nuovo linguaggio figurativo e alla sue incontenibili declinazioni.
– Silvia Papa
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