Il Museum of Fine Arts di Boston apre una mostra sull’arte “Bapo”: la prima avanguardia cinese

È la prima mostra in assoluto dedicata a questo movimento rivoluzionario che percorse la Cina nel XIX secolo. Tante le opere in mostra più 32 nuove acquisizioni mai esposte al pubblico.

L’estate del Museum of Fine Arts di Boston inaugura, fino al 19 ottobre, con un evento importante: la prima mostra mai organizzata dedicata all’arte rivoluzionaria nella Cina del XIX secolo. L’appellativo con cui questa corrente viene definita è “Bapo”, che rimanda al toponimo (in inglese) “eight brokens”. Il museo di Boston esporrà la più ampia collezione di dipinti “Bapo” e 32 nuove acquisizioni, mai esposte al pubblico. La mostra, inoltre, comprenderà importanti prestiti provenienti dagli Stati Uniti e dall’Asia ed è prevista inoltre la realizzazione di una pubblicazione sul tema. Non mancherà una sezione di oggetti e porcellane che richiamano all’identità della pittura “Bapo” e alle intersezioni con l’attitudine europea e americana al trompe-l’oeil. Questo movimento ha origine nella Cina di due secoli fa: gli artisti che vi aderirono si distanziarono dalla pittura tradizionale del paesaggio e della figurazione, cominciando a realizzare composizioni illusionistiche che rimandavano ad un immaginario culturale frammentario, quasi astratto, fatto di pagine di libri, di stralci di testo, di segreti da scoprire.

COSA SIGNIFICA BAPO

Il nome si riferisce, infatti, alla pittura iperrealista eseguita da questi maestri, quasi sempre interrotta e fagocitata da inserti calligrafici che alludono a messaggi nascosti che augurano a chi li riceve “buona fortuna”. L’otto è infatti un numero fortunato nella cultura cinese. La frattura a cui rimanda la parola brokens ha un che di favorevole, poiché nella cultura orientale la perfezione è qualcosa che porta sfortuna. L’arte “Bapo” è stata dimenticata nel 1949, successivamente riscoperta da artisti e collezionisti contemporanei. Tutti costoro, insieme ai curatori, si sono lanciati nella difficile e accattivante sfida di decifrare i messaggi nascosti nelle immagini. Ecco perché la mostra di Boston si intitola Puzzles of the Treasured Past (ovvero, l’enigma del tesoro nascosto). Tra gli artisti in mostra Chen Bingchang (1896–1971), Zheng Zuochen (1891–1956), Yang Weiquan (1885–after 1940), Liu Lingheng (1870–1949), tutti maestri “Bapo”.

I TESORI NASCOSTI

A volte tramite la pittura, a volte tramite il collage, questa nuova tradizione visiva cinese, questa incredibile creazione di schermi, affonda però le radici nella tradizione calligrafica dell’VIII secolo cinese, recuperata poi nel XVII. Solo un secolo più tardi però gli artisti cominciarono a creare rappresentazioni disordinate, decomposte, che traghetteranno l’arte cinese verso il XX secolo. Nonostante la componente dirompente e rivoluzionaria di queste opere, nei sottotesti c’è una profonda nostalgia per il passato. Non mancano naturalmente i riferimenti politici celati qua e là tra un messaggio poetico e l’altro. Ecco alcune immagini in anteprima.

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