Inaugura a Roma la galleria Futurism&Co con una mostra che mette a confronto Balla e Dorazio
Apre la galleria Futurism&Co, un piccolo spazio di 30 metri quadri nel centro storico di Roma, con una mostra che mette a confronto la ricerca di Giacomo Balla e di Piero Dorazio. Tra le opere esposte anche le due versioni di "Rumoristica plastica Baltrr" di Balla del 1914 e del 1916 che non si vedevano in Italia da tempo…
Un pezzo di storia nel centro di Roma. Inaugura con una mostra che mette a confronto la ricerca di Giacomo Balla (Torino 1871 – Roma 1958) e di Piero Dorazio (Roma, 1927 – Perugia, 2005) Futurism & Co, piccola galleria a pochi passi da piazza di Spagna focalizzata sugli artisti del Novecento italiano, in particolare del Futurismo, e su alcuni esponenti delle altre avanguardie europee.
LA MOSTRA
26 opere per raccontare il rapporto di filiazione tra Balla e Dorazio. Da qui parte la mostra – curata da Giancarlo Carpi – che non ha a caso si intitola Quello che ho imparato da Giacomo Balla. E quello che ha imparato da Balla lo racconta con le sue parole lo stesso Dorazio in una citazione posta ad incipit del catalogo correlato. “Che non esistono le immagini”, scrive l’artista romano, “senza tenere conto della luce che le compenetra e le fa palpitare insieme a tutto ciò che le circonda. Luce e movimento sono l’essenza della realtà, tutto il resto è illusione, apparenza”. Per Dorazio una riscoperta del Futurismo fondamentale per la sua ricerca che parte proprio dalle “compenetrazioni iridescenti” di Balla. ”La mostra attraversa dalla fine degli anni Quaranta agli anni Settanta tutti i momenti fondamentali della ricerca di Dorazio”, racconta ad Artribune Giancarlo Carpi. “Con questa mostra abbiamo voluto ricostruire l’influenza di Giacomo Balla su Piero Dorazio – uno dei più grandi nostri artisti astratti – collegandola ad un evento preciso: la mostra di Balla che Dorazio e Perilli organizzarono a New York nel 1954 e che garantì il successo dell’astrattismo italiano”. E a testimonianza di questo periodo prolifico per la storia dell’arte italiana, in mostra ci sono tre lettere di Dorazio ad Achille Perilli legate proprio all’organizzazione della mostra newyorchese di Balla. “Mi ha fatto molto piacere portare alla luce”, continua Carpi, “questo momento di forte militanza di Dorazio e Perilli, la cui azione coordinata per realizzare la mostra di Balla a New York ci ricorda anche di uno spirito di gruppo, per affermare la propria proposta artistica, che oggi sembra essersi perduto”.
LE OPERE STORICHE
Tra le opere esposte ci sono quattro “compenetrazioni iridescenti” di Balla, due reticoli e Sviluppo orizzontale di una cornamusa dolcissima, 1948 una rara composizione astratta polimaterica della fine degli anni ’40 di Dorazio. La vera chicca però sono le due versioni di Rumoristica plastica Baltrr di Giacomo Balla del 1914 e del 1916, opere appartenute alla collezione di Adolf Alfred Taubman, ex proprietario di Sotheby’s, che non venivano esposte in Italia da tempo. Il confronto tra i due maestri dell’astrattismo italiano avviene per consonanze formali tra singoli lavori. L’indagine dei colori puri in Dorazio richiama le compenetrazioni iridescenti di Balla, così come le scomposizioni oggettuali di Dorazio si rifanno al carattere dinamico, tra dinamogrammi e intrecci di linee-volume, delle opere di Balla.
LA GALLERIA
La galleria nasce come estensione dell’Associazione Culturale Futur-ism di Roma, nata nel 2000 da un’idea di Massimo Carpi, tra i più appassionati collezionisti di arte futurista, con lo scopo di facilitare i prestiti di opere d’arte futuriste a Musei e Fondazioni. Diretta da Francesca Carpi, figlia di Massimo, insieme ad Alessandro Bolic, con il supporto del fratello Giancarlo Carpi, critico d’arte, la galleria intende proporre un programma espositivo che non si soffermi solo sui grandi nomi delle avanguardie, ma porti alla valorizzazione di artisti futuristi poco conosciuti o che metta in relazione artisti storici e contemporanei “con accostamenti”, conclude Giancarlo Carpi, “non solo filologici, ma anche estetici ed originali”.
– Mariacristina Ferraioli
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