Arriva a Ferrara una mostra sul rapporto arte – psiche. Capolavori da Previati a Boccioni
Previati, Pellizza da Volpedo, Balla, Carrà e Boccioni sono solo alcuni dei protagonisti della mostra che, dal 3 marzo 2018 al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, indagherà il modo in cui gli esponenti del Simbolismo, del Divisionismo e del Futurismo seppero dare consistenza alle emozioni e agli stati d’animo umani.
![Arriva a Ferrara una mostra sul rapporto arte – psiche. Capolavori da Previati a Boccioni](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/12/Umberto-Boccioni-Stati-d’animo.-Quelli-che-vanno-1911-Milano-Museo-del-Novecento-©-Comune-di-Milano-tutti-i-diritti-di-legge-riservati-1024x753.jpg)
È un viaggio nei meandri delle emozioni umane indagati attraverso la prospettiva privilegiata dell’arte la mostra che dal 3 marzo 2018 sarà ospitata al Palazzo dei Diamanti di Ferrara. Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni è il titolo dell’esposizione che ripercorre l’opera di artisti italiani e internazionali che, tra Otto e Novecento, sperimentarono un nuovo alfabeto figurativo capace di tradurre visivamente la materia mutevole e inafferrabile degli stati d’animo. Tra gli autori in mostra figurano i protagonisti della scena artistica dell’epoca, dai maestri del Simbolismo e del Divisionismo, come Giovanni Segantini, Gaetano Previati, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli e Medardo Rosso, fino a quelli dell’avanguardia futurista, con i più giovani Giacomo Balla, Carlo Carrà e soprattutto Umberto Boccioni, che seppe raccogliere il testimone dalla generazione precedente e creare un linguaggio dirompente che pone lo spettatore al centro del quadro, per trascinarlo nella dinamica delle emozioni e nella polifonia della metropoli moderna. Un ruolo importante nel racconto della mostra è giocato dall’allestimento curato dallo Studio Ravalli, che per l’esposizione ha progettato uno spazio sospeso e immateriale immerso nell’oscurità. In questo contenitore rarefatto, la narrazione scaturisce dal cortocircuito visivo tra le opere e la sollecitazione di suoni e proiezioni che fotografano la temperie fin de siècle, tra positivismo e irrazionalismo.
– Desirée Maida
![Umberto Boccioni, Stati d’animo. Quelli che vanno, 1911 Milano, Museo del Novecento © Comune di Milano, tutti i diritti di legge riservati](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/12/Umberto-Boccioni-Stati-d%E2%80%99animo.-Quelli-che-vanno-1911-Milano-Museo-del-Novecento-%C2%A9-Comune-di-Milano-tutti-i-diritti-di-legge-riservati-768x565.jpg)
![Gaetano Previati, Paolo e Francesca, c. 1887. Bergamo, Fondazione Accademia Carrara Bergamo, su concessione Fondazione Accademia Carrara](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/12/Gaetano-Previati-Paolo-e-Francesca-c.-1887.-Bergamo-Fondazione-Accademia-Carrara-Bergamo-su-concessione-Fondazione-Accademia-Carrara-768x343.jpg)
![Dante Gabriel Rossetti, Beata Beatrix, 1880, Olio su tela, cm 86 x 66,7. Edimburgo, National Galleries of Scotland. Dono di A.E. Anderson in memoria del fratello Frank, 1928. © Bridgeman Images](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/12/DANTEG1-768x1019.jpg)
![Fernand Khnopff, Acqua calma, 1894, Olio su tela, cm 53,5 x 114,5. Vienna, Österreichische Galerie Belvedere © Vienna, Belvedere](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/12/Fernand-Khnopff-Acqua-calma-1894-Olio-su-tela-cm-535-x-1145.-Vienna-%C3%96sterreichische-Galerie-Belvedere-%C2%A9-Vienna-Belvedere-768x352.jpg)
![Giorgio de Chirico, Lotta di centauri, c. 1909, Olio su tela, cm 75 x 110. Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea. Su concessione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. © by SIAE 201](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/12/GIORGI1-768x519.jpg)
![Giovanni Segantini, L’amore alla fonte della vita, 1896 Milano, Galleria d’Arte Moderna](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/12/Giovanni-Segantini-L%E2%80%99amore-alla-fonte-della-vita-1896-Milano-Galleria-d%E2%80%99Arte-Moderna-768x524.jpg)
![Giuseppe Pellizza da Volpedo, Ricordo di un dolore (Ritratto di Santina Negri), 1889. Olio su tela, cm 106 x 79,5. Bergamo, Accademia Carrara Bergamo, su concessione di Fondazione Accademia Carrara](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/12/GIUSEP1-768x1069.jpg)
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