Il ritorno di Fernand Léger in Belgio. Al BOZAR di Bruxelles una grande mostra dopo 80 anni
Il Palazzo delle Belle Arti di Brussels e il Centre Pompidou-Metz dedicano una retrospettiva al pittore francese, con circa 100 opere che ne indagano tutte le sfaccettature: dai balletti, agli affreschi su muro e al cinema sperimentale
Prima di diventare un pittore, Fernand Léger (Argentan, 1881–Gif-sur-Yvette, 1955) era un apprendista architetto e per tutta la vita, ha mantenuto un rapporto speciale con l’architettura. Ha, poi, condiviso il fascino dei poeti d’avanguardia per le nuove forme di comunicazione visiva come la pubblicità e la tipografia e, folgorato da Charlie Chaplin e dal cinema, l’artista francese ha anche lavorato con registi, coreografi e compositori, disegnando scenografie e costumi. Ora una grande retrospettiva – organizzata dal BOZAR Centre for Fine Arts di Brussels e dal Centre Pompidou-Metz ottant’anni dopo la mostra che il pittore stesso allestì al Palais des Beaux-Arts nel 1938 e sessant’anni dopo la sua grande retrospettiva in Belgio nel 1956 – vuole celebrare ogni aspetto del suo lavoro e della sua personalità, gettando nuova luce sul modo in cui Léger ha reinventato la pittura ispirandosi al mondo che lo circondava e dialogando con altre discipline artistiche. E lo fa con circa 100 opere divise in sei capitoli (Velocità e Macchine, Poesia, Cinema, Circo e Danza, Architettura, Impegno politico) che, a partire dal suo monumentale dipinto Le Transport des forces (1937), largo 8 metri, esplorano i temi essenziali nel suo lavoro.
– Claudia Giraud
Fernand Léger: Beauty is everywhere
Dal 9 febbraio al 3 giugno 2018
BOZAR Centre for Fine Arts, Rue Ravensteinstraat 23, 1000 Brussels
www.bozar.be
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