Sarà il 2018 del rilancio alla GAM di Milano? Immagini dal riallestimento del museo

Le immagini dal nuovo allestimento della Galleria di Arte Moderna di Milano e qualche numero: 487 opere esposte, 4000 pezzi in collezione, 80.000 visitatori annui

Le feste appena conclusesi non hanno svuotato gli spazi della Galleria d’arte Moderna di Milano: numerosi i turisti, le coppie di stranieri, i piccoli gruppi di milanesi che si muovono costantemente fra le sale. Androni, stanze e saloni curatissimi non restano mai deserti. La collezione in capo alla GAM conta oltre 4000 pezzi, dei quali, oggi sono esposti permanentemente 487 (poco oltre il 10% del patrimonio del museo) e vanta un pubblico di 80.000 presenze l’anno (dati 2017). Il percorso attuale si estende dal Neoclassicismo di Appiani e Canova, ai ritratti di Hayez, per aprirsi sulle sfarzose sale da ballo del Parnaso. La stagione romantica è ripercorsa attraverso le opere degli artisti principali (Faruffini, Mosè Bianchi, Induno, Piccio), per poi entrare nella sala monografica dedicata alla Scapigliatura e nel Divisionismo di Segantini, Grubicy, Longoni, fino ai dipinti di soggetto sociale di Morbelli, Sottocornola e Nomellini. Infine, dopo il lungo corridoio con le sculture di Medardo Rosso, il percorso al primo piano si conclude con le pitture simboliste di Previati e Segantini, giungendo ad un cielo incantato di Martini.

GAM Milano

GAM Milano

LA NUOVA VESTE

Eppure, nonostante la già impeccabile selezione, il museo necessitava fisicamente di una nuova veste. Era da oltre dieci che la GAM (escluso il secondo piano, scrigno della Collezione Vismara) non riceveva un cambio d’interni tanto significativo. I lavori sono durati all’incirca un mese da metà novembre al 22 dicembre, comprendendo il riallestimento di otto sale, che si estendono per all’incirca circa 250 metri quadri, un’intera ala del primo piano; così il piano nobile, anche in occasione della poderosa mostra 100 anni. Scultura a Milano 1815-1915 (dal 23 marzo al 3 dicembre 2017) che ha dato nuova vita a una sessantina di sculture restaurate, si rinnova. Una parte del piano di riallestimento è iniziato infatti dai basamenti di alcune delle sculture. Al posto di pedane eterogenee in marmorino, sono state allestite, rifinite, smussate pedane in legno dipinto, color warm grey; rialzi che cambiano il punto di vista sulla fisicità dei soggetti, accendendo il bianco delle sculture restaurate e ponendole in dialogo, le une con le altre. Inoltre, le pareti delle otto sale, che non vantavano decorazioni di rilievo, sono state ridipinte, alternativamente, secondo due sole nuance della scala colore di Farrow&Ball. Tecnicamente si tratta di un grigio Pigeon e di un rosa ambrato, denominato Dead Salmon.

L’ILLUMINAZIONE

Di più: i 150 spot luminosi a tecnologia LED – progetto illuminotecnico a cura di Erco – e le persiane chiuse nelle sale, rendono più densi i processi di lettura, di memorizzazione e riscoperta dei lavori. I panneggi sembrano ricadere solidificandosi all’istante; l’increspatura delle pennellate affiora sulle tele; ogni velatura mostra la pelle sottostante; nelle ombre si distinguono altri volti; nei cieli affiorano nuovi nembi.  Un progetto che poco ha a che vedere con le scelte coloristiche e scioccanti operate invece dalla GAM di Torino, di cui abbiamo lungamente parlato. Ci auguriamo che la stessa ventata di luce, nel 2018, attraversi anche lo spazio della biglietteria e del bookshop, di cui il Museo ha già annunciato il riallestimento. Nell’attesa ci si può attardare nella straordinaria caffetteria, una delle più belle di Milano in assoluto gestita da qualche mese dai ragazzi siciliani di LùBar.

– Ginevra Bria

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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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