Dieci anni di Mario Sironi. A Pordenone
Galleria Harry Bertoia, Pordenone ‒ fino al 9 dicembre 2018. Duecento opere della fase cruciale della vita dell’artista ‒ il decennio tra il 1913 e il 1924 ‒ sono in mostra presso la galleria di Pordenone.
Mario Sironi (Sassari, 1885 ‒ Milano, 1961) è tra le figure più sublimi e originali della storia dell’arte italiana. Pittore, illustratore, grafico, scultore, architetto e scenografo, assume un ruolo rivelante nel panorama italiano dal 1915 quando aderisce al gruppo futurista assieme a grandi personaggi come Boccioni, che lo definirà “il mio migliore amico e l’ultimo”. Dopo aver abbandonato il Futurismo per un “ritorno all’ordine” dall’eco classicista, Sironi conquista la scena milanese grazie all’adesione al gruppo Novecento riunito nel 1922 da Margherita Sarfatti ‒ insieme a Bucci, Dudreville, Funi e tanti altri ‒ e alla propaganda per il ritorno alla Pittura Murale del 1933, un’utopistica ideologia di arte totale descritta in un Manifesto firmato da Sironi stesso assieme a Campigli, Carrà e Funi.
UN DECENNIO CRUCIALE
In mostra a Pordenone c’è un decennio di intensa attività, compreso tra il 1913 e il 1924, che ha segnato le sorti del Novecento in Italia. “Il lasso cronologico è quello che vede questo grande artista cimentarsi con le novità futuriste e infine approdare alla classicità iperurania del ritorno all’ordine” ‒ commenta il curatore Fabio Benzi ‒ “si tratta di uno dei periodi forse più cruciali della sua lunga carriera, quello che lo vide maturare come artista in seno all’avanguardia e approdare a un classicismo apparentemente (solo apparentemente) anti-avanguardistico”.
Realizzata dal Comune di Pordenone e dall’ERPAC – Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia con l’attiva collaborazione dell’Associazione Mario Sironi, l’esposizione s’inserisce nelle iniziative per l’Anno Europeo della Cultura 2018 del MiBACT. Oltre duecento opere appartenenti a questo decennio sono esposte accompagnate da studi e disegni preparatori dell’artista per illustrare appieno l’intensa attività di laboratorio del pittore.
LE OPERE
Tra le opere in mostra, i più celebri dipinti della sua produzione come L’architetto (presentato alla Biennale di Venezia del 1924), il primo Paesaggio urbano (esposto nel 1920) o ancora Solitudine del 1925, (esposta alla Prima Mostra del Novecento Italiano), che conclude il ricco percorso di visita. La mostra spazia attraverso le adesioni alle varie correnti stilistiche, studiando la complessa evoluzione artistica di Sironi avvenuta in questo breve periodo. A sostenere il progetto è proprio il Comune di Pordenone: “Dare risalto a una figura emblematica come la sua grazie a un progetto di grande valenza artistica e scientifica” ‒afferma l’assessore alla cultura del Comune di Pordenone Pietro Tropeano ‒ “rientra nella volontà specifica della nostra amministrazione“.
– Bianca Felicori
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