Verso il restauro della Corsa dei Barberi, il murale di Corrado Cagli al Castel dei Cesari a Roma
Castel dei Cesari, oggi sede dell’Accademia Nazionale di Danza a Roma, custodisce la pittura murale che Corrado Cagli realizzò nel 1935 su invito dell’architetto razionalista Gaetano Minnucci. Censurata dal regime fascista e nascosta da Cagli sotto una finta parete, oggi la pittura si appresta a ricevere un importante intervento di restauro
“Quanto si fa in pittura oggi al di fuori della aspirazione murale (che ha persino mutato lo spirito della pittura da cavalletto influenzandone l’impianto e la materia), è fatica minore e, storicamente, vana. A convogliare le forze della pittura contemporanea occorrono i muri, le pareti”. Con queste parole nel 1931 l’artista Corrado Cagli (Ancona 1910 – Roma 1976) esprimeva le sue riflessioni sulla pittura murale, tra i temi più dibattuti dal mondo dell’arte italiano degli anni Trenta del Novecento, forma artistica ritenuta contemporanea, dinamica, di rottura rispetto ai media in voga fino a quel momento. Ma se Cagli nella pittura parietale vedeva un linguaggio che meglio di altri era in grado di tradurre tensioni culturali e spirituali degli anni in cui visse, dall’altra parte gli artisti Campigli, Carrà, Funi e Sironi sottoscrivevano, nel 1933, il Manifesto della pittura murale, secondo cui “l’arte viene ad avere una funzione sociale: una funzione educatrice. […] L’arte così tornerà ad essere quello che fu nei suoi periodi più alti e in seno alle più alte civiltà: un perfetto strumento di governo spirituale”. Erano anni di grande fermento e sperimentazione artistica, ma anche dell’ideologia del regime fascista; erano gli anni in cui al già citato Corrado Cagli veniva chiesto di realizzare una pittura murale al Castel dei Cesari a Roma (oggi sede dell’Accademia Nazionale di Danza), la Corsa dei Barberi, poi censurato dal regime e oggi in procinto di ricevere un importante intervento di restauro.
LA STORIA
Castel dei Cesari sorge sull’Aventino, area che durante il regime fascista su oggetto di un vasto piano di riprogettazione. L’edificio, che in precedenza aveva avuto differenti destinazioni d’uso, fu assegnato all’Opera Nazionale Balilla, che lo trasformò in una Casa della Gioventù Italiana. Il progetto del “nuovo” edificio fu affidato a Gaetano Minnucci, architetto tra i fondatori del MIAR (Movimento Italiano Architettura Razionale). Nel 1935 Minnucci invita così Corrado Cagli a realizzare due opere murali, una nella biblioteca e una nel vano delle scale. Il tema è la Corsa dei Barberi, gara del carnevale romano durante la quale cavalli lasciati bradi correvano lungo la via del Corso sino a Piazza del Popolo. Per questa impresa, l’artista si avvale della collaborazione di Mirko Basaldella e di Aldo Salvadori, ultimando il lavoro nell’arco di due mesi. In seguito, l’allora ministro dell’Educazione Renato Ricci ordina la distruzione degli affreschi per “inadeguatezza tematica”, ma Cagli riesce a preservare una delle due pitture, quella nella biblioteca, costruendo una parete in cartongesso per preservare la Corsa dei Barberi che, nel 1945, verrà finalmente riportata alla luce per volere di Mirko Basaldella.
IL RESTAURO
“Come Presidente dell’Accademia Nazionale di Danza”, racconta ad Artribune la storica dell’arte del Novecento Ester Coen, “ho cercato di promuovere la valorizzazione di Castel dei Cesari, sede dell’Accademia, che dal punto di vista storicoartistico è un luogo molto interessante, per la sua storia architettonica e pittorica legata a Corrado Cagli. Da qui la necessità di recuperare il murale realizzato dall’artista, cercando e ottenendo una sponsorizzazione da parte della Ruth Stanton Foundation di New York, e avviando una collaborazione con l’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro (ISCR), che ha intrapreso una campagna di studi sull’opera e sul restauro, affidando una tesi di laurea a un’allieva”. Obiettivo del progetto è quello di sostenere anzitutto le attività culturali dell’Accademia e della sua sede storica, a partire dalla conservazione dell’importante opera di Cagli, nuovo tassello di conoscenza della pittura murale italiana del XX secolo, attraverso la rivisitazione e l’analisi di un importante momento della cultura italiana tra le due guerre: “il restauro”, conclude Coen, “è un’occasione per riscoprire la pittura murale di quegli anni, e attraverso di essa, ricordare cosa accadeva in quegli anni, quali erano le voci, che non erano sempre di dissidenza, ma di timbro diverso rispetto a quelle richieste in quel periodo storico”. Il progetto di restauro, che verrà avviato nei prossimi mesi, sarà presentato al pubblico il 10 dicembre presso l’Accademia Nazionale di Danza alla presenza di Ester Coen, il Direttore dell’Accademia Nazionale di Danza Maria Enrica Palmieri, il Direttore Generale per l’Educazione e la Ricerca del MiBAC Francesco Scoppola, il Direttore dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro Luigi Ficacci e il Vice Presidente di LoveItaly Stefano Pighini.
– Desirée Maida
www.accademianazionaledanza.it
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