“Caravaggio in Bergamo”: Accademia Carrara riapre con il prezioso prestito del MET di New York
Doveva essere rispedito a New York con la fine della mostra di Peterzano. Invece, il Metropolitan Museum ha deciso di prolungarne la permanenza in Italia fino a fine estate. Con la riapertura di Accademia Carrara, il pubblico potrà ammirare I Musici di Caravaggio per tutta l’estate.
La strada dell’Accademia Carrara di Bergamo si è dimostrata finora un percorso in salita. Innanzitutto, per la chiusura a causa Covid della grande mostra di Peterzano dopo solo 20 giorni, un’esposizione attesissima dietro alla quale c’era stato un lavoro di anni volto a riscoprire un grande maestro “sommerso” della pittura italiana. In questo articolo vi spiegavamo perché la mostra – conclusasi il 17 maggio ancor prima della riapertura del museo – non sia potuta ripartire, attraverso le parole del responsabile operativo Giampietro Bonaldi. Tuttavia, ora la Carrara è pronta a riaprire le sue porte al pubblico, con la data fissata per il 22 maggio. E con un ospite d’onore: ovvero I Musici di Caravaggio, un prestito proveniente dal Metropolitan Museum di New York destinato alla mostra di Peterzano. Il rientro di quest’opera era previsto subito dopo la conclusione del 17 maggio, tuttavia la direzione del MET ha permesso di prolungare la permanenza del capolavoro in Italia, permettendo ai visitatori di goderselo fino a fine estate.
CARAVAGGIO IN BERGAMO: LA RIAPERTURA DELL’ACCADEMIA CARRARA
Caravaggio in Bergamo: così è stata intitolata l’iniziativa, partita da un semplice ma importante gesto di solidarietà che lega le due istituzioni lontane tra loro, ma accomunate dal fatto di trovarsi nelle due città con il più alto numero di vittime per coronavirus. C’è il peso dei dolorosissimi mesi appena lasciati alle spalle, ma anche la voglia di lanciare un segnale di ripartenza a cominciare dalla cultura (significativa, a questo proposito, la recente candidatura di Bergamo e Brescia come Capitale della Cultura 2023). “Anche per la cultura non è un periodo facile. Mentre pensiamo a come riprogettare il nostro futuro, i musei fanno la loro parte, per la funzione sociale che è loro propria, mettendosi a disposizione della comunità. La Carrara si prepara a farlo, in continuità con le proprie origini e la propria storia. Esporre l’opera di un grande artista italiano, come Caravaggio, popolare in tutto il mondo per la sua capacità di coinvolgere e di conquistare, ieri come oggi, vuole dire richiamare l’attenzione sull’importanza del ruolo della cultura attraverso la quale riconoscere la propria identità, superare le difficoltà e riaprirsi al mondo”, ha spiegato la Direttrice di Accademia Carrara Bergamo Maria Cristina Rodeschini, concludendo, “la Carrara riparte dalle sue collezioni e da quest’atto di generosità del museo americano, che ha assecondato il desiderio di esporre questo dipinto giovanile di Caravaggio nel cuore della pinacoteca. Un ringraziamento particolare per il direttore Max Hollein e per Keith Christiansen, Chairman of the Department of European Paintings The Metropolitan Museum of Art New York”. I Musici di Caravaggio sarà quindi esposta all’interno del percorso museale, nello storico palazzo sede dell’Accademia Carrara, e inserita grazie a un allestimento studiato ad hoc nella sala dedicata alla pittura del Seicento, a fianco alle opere di cultura caravaggesca.
ACCADEMIA CARRARA DI BERGAMO: TECNOLOGIA DEL DISTANZIAMENTO
Come tanti altri musei, Accademia Carrara riapre adeguandosi alle norme anti contagio: verranno quindi impiegati i termoscanner all’ingresso per rilevare la temperatura, saranno disseminati gel disinfettanti all’interno delle sale e verranno distribuiti mascherina e guanti a chi ne è sprovvisto. Anche il percorso espositivo cambia, anche grazie a una nuova segnaletica a terra, che permette maggiore fluidità di passaggi. Una novità importante però, è l’adozione di un nuovo un dispositivo per la gestione delle distanze sociali, costituito da braccialetti, simile a uno smartwatch da indossare al polso. Una tecnologia messa a punto dal Gruppo Fidelitas che segnalerà l’eccessivo avvicinamento tra individui emettendo una vibrazione e una luce a led. Un modo per mantenere la discrezione e il silenzio in sala – fondamentale per un museo – e allo stesso tempo abituare il pubblico a stare nello spazio in un modo diverso dal quale eravamo abituati. Sono inoltre previste delle aperture straordinarie fino al 2 giungo per aiutare l’accesso contingentato dei visitatori. Sarà possibile visitare, oltre alla collezione permanente, Il suono del becco del picchio di Antonio Rovaldi, ospitato in Ala Vitali, un progetto GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo.
– Giulia Ronchi
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