Poesia del Reale: a Ligornetto si celebra lo scultore Vincenzo Vela, a 200 anni dalla sua nascita
Tra i massimi scultori della seconda metà dell’Ottocento, fu innovatore artistico e uomo politicamente impegnato nella promozione dei valori risorgimentali pur essendo svizzero. Ecco la mostra ospitata presso il Museo Vincenzo Vela fino al 5 dicembre 2021
Riapre presso il Museo Vincenzo Vela, Vincenzo Vela (1820-1891). Poesia del reale, che celebra una figura chiave della scultura ottocentesca in Italia in occasione dei duecento anni dalla sua nascita. Oltre alla sua ricerca artistica, la monografica intende mettere in risalto anche l’impegno politico di Vincenzo Vela, repubblicano radicale diviso tra due patrie – quella italiana e quella elvetica – battutosi per l’indipendenza di entrambe. Portatore dello stile verista nella scultura dell’epoca, fu anche un convinto promotore degli ideali liberali tipici del Risorgimento italiano. Inoltre, è disponibile sulla App smARTravel la guida Poesia del reale (in italiano e tedesco) con cui approfondire i contenuti della mostra, aperta fino al 5 dicembre 2021.
LA MOSTRA IN OCCASIONE DEL BICENTENARIO DI VINCENZO VELA
La mostra ospitata al Museo Vincenzo Vela (la casa museo di Ligornetto a lui intitolata) fino al 5 dicembre 2021, è pensata come un ampliamento dell’esposizione permanente già allestita al piano terra dello spazio. Vincenzo Vela (1820-1891). Poesia del reale si compone di 12 sezioni, volte a raccontare su un doppio binario sia l’impegno artistico che quello politico dello scultore. Il Vela artista, infatti, viene ricordato per il metodo di lavoro da lui applicato, volto ad ottenere un effetto realistico e allo stesso tempo delineare una psicologia profonda dei propri soggetti (questo fece di lui il capofila della scultura di stampo verista alla metà del XIX secolo). Pionieristico fu anche il suo sperimentale uso del mezzo fotografico ancora agli esordi, a cui è dedicata la seconda parte della mostra. Accanto ai gessi, provenienti dalla collezione del museo, non mancano nel percorso i materiali di studio che hanno accompagnato la sua ricerca artistica, in prestito da altre istituzioni: calchi dal vero, maschere funerarie, disegni e soprattutto fotografie.
CHI ERA VINCENZO VELA
Nato nel 1820 a Ligornetto, si formò all’Accademia di Brera, muovendo proprio a Milano i primi passi della sua fortunata carriera. Tuttavia, per non scendere a patti con l’invasore austriaco, si mosse verso Torino, città a quell’epoca aperta agli esuli politici. Il suo impegno politico e sociale – testimoniato dalla sua partecipazione alla guerra del Sonderbund nel 1847 e alle Giornate di Como nel 1848 – si riflette sin dagli esordi nella sua produzione, da cui emerge la piena adesione agli ideali sostenuti dai soggetti raffigurati. In seguito al suo trasferimento, grazie al fertile clima di rinnovamento culturale e artistico della capitale sabauda e appoggiato dall’élite torinese e dalla casa regnante, Vincenzo Vela giunse ad alcune delle sue opere più significative, come l’Alfiere di piazza Castello. Dal 1856 al 1867, quando era già uno degli scultori più in voga del suo tempo, con alle spalle una intensa produzione scultorea portata avanti all’interno dei suoi atelier, divenne professore all’Accademia Albertina. Nel 1867 lo scultore decise di far ritorno nel suo paese natio, dove trascorse gli ultimi 25 anni della sua vita, morendo nel 1891 e realizzando la villa che oggi è il museo. A quest’ultimo periodo si devono alcuni lavori di forte impatto emotivo e impegno sociale, come Le vittime del lavoro (1882), monumento in altorilievo dedicato alla memoria degli operai che persero la vita durante i lavori per il traforo del Gottardo.
-Giulia Ronchi
Vincenzo Vela (1820-1891). Poesia del reale
25 ottobre 2020 – 5 dicembre 2021
Museo Vincenzo Vela
Largo Vincenzo Vela 5,
Ligornetto (Mendrisiotto – Svizzera)
https://www.museo-vela.ch/vela/it/home.html
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati