Il Ritratto di Signora di Klimt, rubato e poi ritrovato, torna esposto alla Galleria di Piacenza
Misteriosamente scomparso nel 1997 e ritrovato, quasi per caso, nel 2019, il “Ritratto di Signora di Klimt” ha fatto ritorno alla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, con un nuovo allestimento. L’opera sarà fruibile dal pubblico quando verranno riaperti i musei
Ha fatto ritorno a casa, dopo 23 anni, il Ritratto di Signora, opera realizzata da Gustav Klimt tra il 1916 e il 1917 e custodito alla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza. L’opera era stata rubata nel febbraio 1997, per poi “riapparire” misteriosamente nel dicembre 2019 in un vano esterno del museo, dove è stata ritrovata. Questa mattina l’opera è stata ricollocata all’interno di una speciale teca costruita appositamente grazie al contributo della Banca di Piacenza e della Fondazione di Piacenza e Vigevano, durante un’inaugurazione tenutasi in diretta streaming che ha visto, tra gli altri, anche la partecipazione del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e per il Turismo Dario Franceschini: “Quest’opera viene finalmente restituita alla sua comunità e all’Italia intera dopo ventitré anni. Ciò avviene purtroppo in un momento in cui le misure adottate per il contenimento della pandemia non permettono l’apertura dei luoghi della cultura”, ha dichiarato Franceschini, “ma ciò è tanto più simbolico in quanto il dipinto, a lungo sottratto dallo sguardo del pubblico, ritrova il suo contesto in un museo che dimostra così di essere più vivo che mai, nonostante la chiusura. In tutta Italia – ha scritto ancora il Ministro – sono tante le attività nei musei, interessati da lavori di ristrutturazione, restauri, arricchimento delle collezioni e ripensamento degli allestimenti in vista della prossima riapertura. Quando le cittadine e i cittadini di Piacenza potranno tornare a visitare la Galleria, la ritroveranno arricchita dalla ricomparsa di un’opera straordinaria: il segno di una rinascita che avrà qui, come in molti altri musei, anche un aspetto fisico e concreto, la piena riappropriazione di un capolavoro”.
IL RITRATTO DI SIGNORA DI GUSTAV KLIMT
La Signora ritratta da Klimt del dipinto potrebbe essere Alma Mahler, amante e musa di Klimt, o forse Ria Munk, già immortalata da Klimt nel 1912 sul letto di morte e in altri ritratti. Nel 1925 l’opera viene acquistata dall’industriale e mecenate Giuseppe Ricci Oddi, che donerà la sua collezione di opere d’arte – compreso il ritratto di Klimt – alla città di Piacenza: qui nel 1931, per volontà dello stesso Ricci Oddi, inaugurerà il museo comunale a lui dedicato.
IL “DOPPIO” RITRATTO DI SIGNORA DI GUSTAV KLIMT
Nel 1996 è emerso un dettaglio che rende l’opera particolarmente importante dal punto di vista storico: una studentessa liceale, Claudia Maga, durante una ricerca condotta per gli esami di maturità, si accorge che sotto l’immagine della donna dipinta da Klimt potrebbe nascondersi un’altra figura. Maga confronta così l’opera con un’altra realizzata dal pittore pochi anni prima, ritenuta persa, e riprodotta in un volume dei Classici dell’Arte Rizzoli. Un’intuizione che è stata poi approfondita da una serie di esami ai raggi X, che hanno confermato che l’opera ritenuta perduta in realtà era stata ricoperta da Klimt con un nuovo ritratto, che aveva come soggetto la stessa modella.
RITRATTO DI SIGNORA DI KLIMT: DAL FURTO AL RITROVAMENTO
Scomparso in circostanze misteriose – nel corso di oltre 20 anni di ricerche sono state battute le piste più disparate – il ritratto è stato ritrovato quasi per caso durante i lavori di pulitura di una pianta d’edera su una parete esterna del museo. Su questa parete era presente una botola che, una volta aperta, ha riportato alla luce la Signora di Klimt.
– Desirée Maida
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