Nascerà a Sulmona il Museo Italiano del Realismo (forse). In polemica con il Maxxi L’Aquila
La travagliata storia di questo museo, ideato da Vittorio Sgarbi, sembrerebbe alimentare la più classica querelle des anciens et des modernes
Figurativo vs. astrattismo è la sfida – che lancia Sulmona in provincia de L’Aquila – con la proposta di legge regionale abruzzese di un Museo Italiano del Realismo – acronimo MIR -, il primo in Italia dopo i precedenti di Germania (Mannheim), Russia (Zamoskvoreckye) e Spagna (Almeria).
I MAESTRI PREVISTI NELLA NUOVA COLLEZIONE
In realtà, l’idea del MIR è del critico Vittorio Sgarbi, cui si deve in qualche modo il rilancio di una pattuglia di artisti locali, i quali, dopo le alterne fortune di Teofilo Patini (1840-1906), e sulla scia di questi, hanno dato vita ad una vera e propria scuola di figurativismo ad orientamento sociale. Tra loro? Rossetti, allievo di Patini e La Civita, a bottega dal Rossetti, oltre ad Alicandri, Giammarco, Di Renzo e Bellei.
LA MISSION DEL MIR
La Regione Abruzzo s’impegnerebbe con 100mila euro l’anno fino al 2023, per l’avvio dell’iniziativa e sosterrà una partnership con privati, da coinvolgere in una speciale Fondazione MIR, cui delegare la vita del museo. Soprattutto saranno programmate attività laboratoriali allo scopo di formare economisti e manager della cultura; operatori di gallerie e raccolte d’arte; studiosi della storia e dell’estetica del realismo italiano a vocazione engagée. Il museo sarebbe dotato di un consistente nucleo di opere (quasi tutte vincitrici del Premio Sulmona di Arti Figurative) a disposizione dell’amministrazione; poi, di lasciti patrizi ad enti pubblici e di donazioni private oltre a courtesy occasionali.
MONUMENTALE PALAZZO BAROCCO PER LA SEDE DEL MIR
Sede per la nuova istituzione culturale, unica in Italia, è stata indicata la monumentale magione cinquecentesca, in parte adeguata su quattro piani dopo il terremoto del 1706, dei baroni Sardi. Un palazzo dal maestoso portale e con cortile di accesso ornato da arcate a volte, ubicato nel centro antico (sestiere di Porta Manaresca) di Sulmona, patria del poeta latino Ovidio (43 a. C. -8 d.C.), celeberrimo autore delle Metamorfosi e dell’Amore, mandato a morire in esilio sul mar Nero dall’imperatore Augusto, piccato che il poeta sulmonese avesse forse rivelato in un’opera la segreta origine divina di Roma, ma anche per presunte responsabilità di Ovidio in un movimentato gossip di corte.
POLEMICHE SULLA PROPOSTA CREAZIONE DEL MIR
Intanto, la proposta (della leghista sulmonese in Regione Abruzzo, Antonietta La Porta), si è incagliata in Commissione; ma la maggioranza (di centro-destra) assicura che una soluzione favorevole sarà a breve. Sempre che l’iniziativa non si trasformi in do-ut-des tra forze politiche di opposti schieramenti, a vario titolo interessate all’imminente agone elettorale. Senza tralasciare la determinata opposizione alla proposta del MIR da parte di chi vi suppone tentazioni di rivalsa o di contrasto provincialista al MAXXI – sezione dell’Aquila, appena inaugurato dal Ministro Franceschini e dalla Presidente Giovanna Melandri.
– Paolo Rico
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati