Riapre al pubblico la Galleria del Futurismo del Museo del Novecento di Milano

La riapertura degli spazi dedicati al Futurismo completa il progetto di riallestimento che ha interessato il museo milanese negli ultimi anni. Con nuove opere provenienti da collezioni private

Riapre al pubblico, dopo i lavori di riallestimento iniziati nel 2017, la Galleria del Futurismo, l’area del Museo del Novecento di Milano in cui è esposta la collezione di opere del movimento artistico nato all’inizio del XX. Una tappa, quella della rinnovata Galleria, che fa parte del più complesso progetto di riallestimento dell’intero Museo (che, intanto, si appresta a un importante “restyling” architettonico con la realizzazione di un ponte che collega i due edifici di cui si compone il museo) : nel 2019, è stato inaugurato il nuovo allestimento della collezione Marino Marini e degli spazi dedicati all’arte italiana dalla fine degli anni Cinquanta agli inizi degli anni Ottanta, mentre lo scorso marzo è terminato l’allestimento delle sale dedicate all’arte del periodo compreso tra gli anni Venti e i Cinquanta. Il progetto di riallestimento del Museo è stato curato da Anna Maria Montaldo (direttrice del Polo di arte moderna e contemporanea del Comune di Milano) e dal Comitato scientifico composto da Flavio Fergonzi, Danka Giacon, Maria Grazia Messina, Antonello Negri, Iolanda Ratti e Claudio Salsi.

LA NUOVA GALLERIA DEL FUTURISMO AL MUSEO DEL NOVECENTO DI MILANO

La Galleria del Futurismo si presenta oggi completamente rinnovata, negli spazi e nel percorso espositivo. Nel salone al secondo piano sono stati eliminati i tramezzi in corian e la tappezzeria alle pareti, con un progetto illuminotecnico a cura di Italo Rota con Alessandro Pedretti. Questo nuovo sistema di illuminazione (realizzato da Artemide) si contraddistingue per luce diffusa e per le luci particolari sulle singole opere. Nello specifico, la saletta all’ingresso, che prima era dedicata alle avanguardie europee del Primo Novecento, adesso si presenta come uno spazio aperto che in cui sono esposti i Manifesti Futuristi e lavori su carta di Antonio Sant’Elia e Giacomo Balla. Una videoinstallazione racconta il clima sperimentale dei primi trent’anni del Novecento, con estratti di cinema futurista. Le opere di Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla, Gino Severini e altri artisti dell’avanguardia sono esposte secondo un criterio sia cronologico sia tematico; a questi capolavori, adesso, si aggiungono anche quelli della collezione Antognini Pasquinelli, quattro dipinti esposti per la prima volta in questa occasione: Crepuscolo di Boccioni, Paesaggio toscano di Severini, Velocità d’automobile + luci di Giacomo Balla e un ritratto di Mario Sironi, Figura futurista (Antigrazioso)Forme Uniche della Continuità nello spazio di Boccioni chiude la sala, concludendo così un percorso all’insegna delle sperimentazioni e del movimento, tratti distintivi del Futurismo.

GALLERIA DEL FUTURISMO. I PROGETTI IN PROGRAMMA

Nel 2022, nella Galleria verranno esposte altre opere, grazie al comodato della Collezione Gianni Mattioli, la più importante collezione privata di arte italiana futurista al mondo. A queste si aggiungeranno opere della raccolta Canavese, già di Fedele Azari, e quelle della collezione Jucker. Oltre alle opere del periodo futuriste, al Museo del Novecento sono entrate a fare parte altre opere provenienti da collezioni private: Festa Cinese di Mario Schifano, dipinto del 1968 cui è dedicata un’intera sala al quinto piano; e Magnete, installazione del 1969 di Emilio Prini, nella sezione di arte concettuale.

– Desirée Maida

www.museodelnovecento.org

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

Scopri di più