Spostamento per Il Quarto Stato. Tornando da Firenze andrà alla Gam di Milano
Il capolavoro di Giuseppe Pellizza da Volpedo ora a Firenze non tornerà nella nicchia al Museo del Novecento, la cui posizione era da molti considerata “troppo defilata”, ma andrà in via Palestro dalla prima settimana di luglio
Le voci di un trasferimento de Il Quarto Stato, che avevano iniziato a girare all’inizio del prestito alla città di Firenze per il primo maggio, hanno appena trovato una conferma. Il capolavoro di Giuseppe Pellizza da Volpedo (1868-1907) si sposterà dalla sua vecchia dimora per una collocazione più all’altezza: di ritorno dal viaggio, il prossimo 30 giugno, il gigantesco dipinto realizzato tra il 1898 e il 1901 non tornerà quindi al Museo del Novecento, dove la sua posizione in una nicchia al piano terra era da molti considerata “troppo defilata”, ma sarà esposto alla Galleria d’Arte Moderna di via Palestro. Come avevamo scritto insomma – in controtendenza rispetto al coro delle critiche – non tutti i traslochi vengono per nuocere. E questo frutterà una collocazione ben più congrua al dipinto all’interno di una galleria e una collezione meravigliosa, ancorché non troppo nota neppure a Milano, che proprio grazie a questa scelta diverrà una destinazione per turisti culturali e cittadini appassionati.
IL QUARTO STATO ALLA GAM DI MILANO
A partire dalla prima settimana di luglio, l’opera da tre metri per sei dedicata al proletariato sarà collocata in una grande sala della Gam dove i visitatori potranno ammirarlo da circa sei metri di distanza senza alcun vetro di protezione (necessario invece nella vecchia sede dell’Arengario, dove lo spazio per osservarlo era molto più ridotto impedendo una vista da lontano). “In qualche modo Il Quarto Stato torna a casa, era stato già portato qua dopo la sottoscrizione lanciata dal sindaco Caldara”. ha detto il sindaco Giuseppe Sala. “Andrà ad inserirsi in un percorso culturale tra fine Ottocento e inizio Novecento, anche grazie alla vicinanza con opere come la Maternità di Previati (appena arrivata al museo NdA) e Le Due Madri di Segantini che costruiscono insieme quel tipo di racconto. Ha concluso la sua funzione di spinta al Museo del Novecento, che ora si avvia al raddoppio e ad accogliere nuove collezioni come la Mattioli”. Intanto si attende a giorni la nomina del nuovo direttore del Polo dei Musei di Otto e Novecento a Milano, colui insomma che al netto del Quarto Stato dovrà anche occuparsi di identità, comunicazione, ruolo e rilancio di spazi come la Gam, il Museo del Novecento e altri. Un compito cruciale che avrà in capo appunto anche il raddoppio del Museo del Novecento, ovvero la creazione di un enorme attrattore culturale in Piazza Duomo. I nomi? Smentita, a quanto pare, la candidatura di Vincenzo de Bellis (che comunque ha una gran voglia di tornare in Italia), Gianfranco Maraniello, Cristiana Perrella e Cristiana Collu sembrano essere tra i nomi più accreditati che avrebbero risposto alla chiamata. A brevissimo si passerà dai rumor5 all’ufficialità.
– Giulia Giaume
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