Museo di Edimburgo grazie ai raggi X scopre autoritratto di van Gogh sul retro di un’opera
In occasione della mostra a Taste of Impressionism, in apertura alle National Galleries of Scotland, i restauratori hanno scovato l’immagine del pittore celata sul retro del dipinto Testa di contadina. Van Gogh, in gioventù, era solito dipingere anche il retro delle sue tele a causa delle ristrettezze economiche
L’uomo barbuto è raffigurato con in testa un cappello a tesa e un fazzoletto legato al collo; fissa lo spettatore con uno sguardo intenso, il lato destro del viso in ombra e l’orecchio sinistro posto in evidenza. Si tratta dell’autoritratto di Vincent van Gogh (Zundert, Paesi Bassi, 1853 – Auvers-sur-Oise, 1890), che i restauratori delle National Galleries of Scotland hanno individuato sul retro dell’opera Testa di contadina, in preparazione della mostra Taste of Impressionism, che aprirà a Edimburgo il prossimo 30 luglio, grazie a una rilevazione effettuata tramite raggi X. Una scoperta rilevante che può aiutare gli esperti ad aggiungere ulteriori dettagli sulla vita del pittore olandese il quale, durante il primo periodo della sua carriera, dopo aver utilizzato le tele le girava e ne dipingeva anche il retro a causa delle ristrettezze economiche. Il soggetto va ad aggiungersi a una serie di autoritratti finora noti di van Gogh, sparsi tra il Museo Van Gogh di Amsterdam (dove ne sono conservati cinque esemplari), il Wadsworth Atheneum Museum of Art ad Hartford, Connecticut, il Kunstmuseum Den Haag in Olanda e Metropolitan Museum of Art di New York.
L’AUTORITRATTO DI VAN GOGH RITROVATO A EDIMBURGO
L’autoritratto di van Gogh era quindi celato da uno strato di colla e cartone, probabilmente applicato nel 1905, quando l’opera è stata esposta per una mostra allo Stedelijk Museum di Amstedam. La conferma arriva dal Van Gogh Museum, con documenti del 1929 riferiti al restauratore olandese Jan Cornelis Traas. Ma qual è la storia dell’opera? L’autoritratto è stato realizzato probabilmente in un periodo successivo rispetto a Testa di contadina, durante un momento chiave della carriera di Van Gogh, quando fu esposto assieme al lavoro degli impressionisti francesi dopo essersi trasferito a Parigi dal fratello Theo. Un’esperienza che incise fortemente sullo stile del pittore, il quale da quel momento iniziò a spezzare i tratti delle pennellate e a usare nei suoi dipinti colori più luminosi e vividi, quelli che caratterizzeranno i suoi più noti capolavori, tra tutti i Girasoli. Quando morì nel 1890, l’opera rimase alla vedova di suo fratello, Jo Van Gogh-Bonger. Il dipinto passò di mano più volte e nel 1923 fu acquisito da Evelyn St. Croix Fleming, il cui figlio Ian, divenne il creatore di James Bond. Fu solo nel 1951 che arrivò in Scozia, entrando nella collezione dell’avvocato di Edimburgo Alexander Maitland e di sua moglie Rosalind, per poi essere donato alle National Galleries of Scotland nel 1960 in ricordo di quest’ultima.
L’AUTORITRATTO DI VAN GOGH IN MOSTRA ALLE NATIONAL GALLERIES OF SCOTLAND
Ora, la sfida degli esperti sarà quella di staccare l’autoritratto dalla sua cornice senza danneggiare il dipinto sul verso, Testa di contadina. Fino a quel momento, sarà visibile al pubblico nel museo di Edimburgo grazie ai raggi X inseriti in un lightbox appositamente predisposto al centro della cornice. “Momenti come questo sono incredibilmente rari”, ha dichiarato Frances Fowle, Senior Curator of French Art delle National Galleries of Scotland. “Abbiamo scoperto un’opera sconosciuta di Vincent van Gogh, uno degli artisti più importanti e popolari al mondo. Che regalo incredibile per la Scozia e che sarà per sempre sotto la cura delle National Galleries. Siamo molto entusiasti di condividere questa emozionante scoperta nella nostra grande mostra estiva A Taste for Impressionism, dove l’immagine a raggi X dell’autoritratto sarà visibile a tutti“.
-Giulia Ronchi
https://www.nationalgalleries.org/
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